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MONDO

La crisi

Venezuela, Maduro: "No a governi extracostituzionali". Putin si schiera con lui

Il presidente venezuelano: "Non accettiamo che un qualsiasi impero ci imponga governi". Stati Uniti e Unione europea con Guaidò, Putin difende Maduro. Il premier italiano, Conte: "Preoccupato per escalation violenza"

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Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha dichiarato di non voler accettare che "un qualsiasi Impero ci imponga governi per vie extracostituzionali". In un messaggio sul suo account Twitter, Maduro ha aggiunto che "in Venezuela prevarrà il rispetto della volontà popolare, della Costituzione e della sovranità". In un precedente tweet il capo dello Stato aveva ricordato la figura del suo predecessore, Hugo Chávez, che "in un giorno come oggi, 17 anni fa, pretese rispetto per la nostra sovranità dicendo che 'spetta a noi venezuelani definire il nostro destino'".

"Non lascerò mai, oppositori pagliacci"
"Non rinuncerò mai" ha detto il presidente Maduro intervenendo alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario, in corso presso il tribunale supremo di giustizia (Tsj) di Caracas. "Continueremo a governare con l'appoggio civico e militare del popolo", ha continuato il capo di Stato, che ha definito un "governo parallelo di pagliacci" quello che verrebbe eventualmente guidato da Juan Guaidò, il leader dell'assemblea nazionale, controllato dall'opposizione, che ieri si è autoproclamato presidente della repubblica ad interim.

"Sì a proposta dialogo Messico e Uruguay" 
Maduro ha annunciato oggi di dire "pubblicamente sì" alla iniziativa di dialogo avanzata da Messico e Uruguay. Il capo dello stato ha ringraziato i due Stati per l'iniziativa, a cui parteciperanno anche altri Paesi. Noi, ha aggiunto, "vogliamo utilizzare gli strumenti della democrazia. Altri operano invece tentando colpi di stato".

"Chiudo ambasciata e consolati negli Usa"
Nicolas Maduro ha annunciato la chiusura dell'ambasciata venezuelana a Washington e di tutti i consolati negli Usa. "Ho deciso di richiamare tutto lo staff diplomatico e di chiudere la nostra ambasciata e tutti i nostri consolati negli Stati Uniti".

Rischio di scontro diplomatico internazionale
La crisi politica in Venezuela rischia di trasformarsi anche in uno scontro diplomatico internazionale, con gli Stati Uniti e l'Unione Europea schierati a fianco dell'assemblea nazionale guidata da Juan Guaidó, che si è auto proclamato presidente pro tempore del Paese, e Putin con la Cina e la Turchia a difesa di Nicolas Maduro. Ieri decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Caracas e nelle principali città del Paese per sostenerlo, in una giornata di proteste che ha provocato 16 morti.

Ong: 26 morti in proteste questa settimana
Sono 26 le persone che hanno perso la vita in Venezuela nell'ultima ondata di proteste questa settimana contro il presidente Nicolas Maduro. Lo ha riferito l'Osservatorio del Conflitto Sociale, Ong con base a Caracas. In alcune zone, le forze armate hanno sparato lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti. 

Putin: "Le interferenze straniere violano le leggi"
La Russia "sostiene le legittime autorità del Venezuela alla luce del deterioramento della crisi politica interna provocata all'estero". Così il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con l'omologo venezuelano Nicolas Maduro. "Le interferenze straniere", ha detto Putin citato da Interfax, "costituiscono una sfacciata violazione delle norme basilari del diritto internazionale".

Gli Usa: "Il tempo del dialogo è finito"
"Il tempo del dialogo è finito: il governo di Nicolas Maduro è illegittimo e tutti gli stati membri dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa) ora devono riconoscere la legittimità del presidente del Venezuela ad interim, Juan Guaidò". Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo,intervenendo alla riunione straordinaria del Consiglio permanente dell'Osa, in corso a Washington.

Erdogan: "Sono scioccato da Trump, Maduro ha vinto"
"Maduro è uscito vincitore dalle urne. Sono scioccato dalle dichiarazioni di Trump, che dice di credere nella democrazia", ma se "Maduro rimane a testa alta" il popolo venezuelano lo sosterrà. Lo ha detto in una conferenza stampa ad Ankara il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che già nelle scorse ore aveva espresso il suo pieno appoggio a Maduro dopo l'autoproclamazione a presidente del leader dell'opposizione Juan Guaidó.

Gran Bretagna: "Maduro presidente illegittimo"
La Gran Bretagna bolla Nicolas Maduro come "presidente non legittimo del Venezuela", esprime grave inquietudine per la situazione nel Paese latino americano e sposa in pieno la linea dell'amministrazione Trump. Lo conferma il ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, in una dichiarazione diffusa dal Foreign Office a margine di un suo incontro oggi a Washington con il collega Usa, Mike Pompeo. Sulla stessa linea un portavoce di Downing Street che, a nome della premier Theresa May, definisce "totalmente inaccettabile "l'annuncio da parte di Maduro della rottura delle relazioni diplomatiche con Washington e l'espulsione di tutti i diplomatici statunitensi presenti a Caracas. Mentre esprime - d'intesa con gli Usa e con altri Paesi - "pieno sostegno a Juan Guaido come presidente votato dall'Assemblea Nazionale democraticamente eletta".

Conte: "Preoccupato da escalation violenza"
"Seguo gli sviluppi in Venezuela ed esprimo forte preoccupazione per i rischi di un'escalation di violenza. Siamo vicini al popolo venezuelano e al fianco della collettività italiana nel Paese. Auspico un percorso democratico che rispetti libertà di espressione e volontà popolare". Lo scrive il premier italiano, Giuseppe Conte, su Twitter.

Berlino sostiene elezioni libere
Il governo tedesco sostiene il ruolo del Parlamento in Venezuela: è quanto ha detto il portavoce del governo di Berlino, Steffen Seibert, via Twitter. "La popolazione del Venezuela si impegna con coraggio per un futuro libero del Paese" ha scritto il Seibert. "Perciò c'è bisogno di un processo politico che sfoci in elezioni libere e credibili" ha proseguito. "In questo l'assemblea nazionale democraticamente eletta ha un ruolo fondamentale", ha concluso il portavoce.

Tajani: "Guaidó unico interlocutore democratico"
"Il presidente Juan Guaidó è l'unico interlocutore istituzionale in Venezuela perché è colui che gode della legittimità democratica: sono in contatto con lui e stiamo seguendo da vicino gli eventi in Venezuela, siamo molto preoccupati dei rischi di violenza e repressione del regime di fronte alle massicce marce di protesta". Lo afferma il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani precisando che "alla luce delle drammatiche proteste che si svolgono in Venezuela, è chiaro che il popolo venezuelano è stufo del regime illegittimo di Maduro, che non ha vinto la presidenza in elezioni libere ed eque e si aggrappa al potere mentre imprigiona l'opposizione".