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ITALIA

Verso una Costituzione per internet? L'incontro oggi in parlamento

Accesso ai dati, proprietà intellettuale, sicurezza personale. Sono le principali tematiche di cui si è parlato a Montecitorio in un convegno per discutere della possibilità di regolamentare il web.

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“L’assenza di regole su internet non è garanzia di liberà, ma spesso affermazione di prepotenza, legge del più forte”. A dirlo questa mattina a Montecitorio all’apertura del convegno sulla creazione di una possibile  “costituzione per internet” è stata la Presidente della Camera Laura Boldrini. “Penso alle tante ragazze e ragazzi che hanno dovuto imparare il significato di una parola nuova: il cyberbullismo e le sue conseguenze” ha aggiunto, rimarcando l’importanza di sviluppare una regolamentazione che garantisca  i diritti dei cittadini sul web e permetta di controllare in maniera più efficace l’accesso ai dati personali.

L'iniziativa
Dopo l’esplosione dello scandalo Datagate infatti lo sviluppo della rete è al centro del dibattito istituzionale in Italia come in Europa. Obiettivo del convegno, tenutosi presso la Sala del Mappamondo, la discussione di tutte le questioni più delicate relative al web, come libertà di espressione,  proprietà intellettuale, protezione dei dati e sicurezza delle persone.  Presenti oltre alla Presidente della Camera, il ministro della giustizia Andrea Orlando e il Presidente dell’autorità garante per la privacy Antonello Soro, e Stefano Rodotà che ha presentato una relazione sul tema “Spazio globale, internet e diritti”.

Il Marco Civil e l'esperienza del Brasile
Un’iniziativa che prende spunto anche da quanto sta avvenendo in altri paesi, in particolare il Brasile, dove in aprile è stato varato il “Marco Civil”, un codice del web per regolamentare la rete ed evitare gli abusi sui cittadini. Il progetto è stato presentato al convegno da Alessandro Molon, parlamentare brasiliano e relatore della legge. Tra le norme previste da questo codice del web, la cancellazione obbligatoria dai social network dei dati personali di chi chiuda il proprio profilo: una regolamentazione, ricorda Molon, creata anch’essa con l’intento di “tutelare la libertà di ognuno in rete, e non di limitarla”.

La presidenza italiana dell'UE
Molto forte anche l’impronta europea del convegno. “La protezione dei dati personali ha un posto rilevante nella presidenza italiana del semestre UE” ha ricordato Rodotà. Il Parlamento europeo ha da poco  approvato un nuovo regolamento circa l’accesso ai dati online e la Presidenza italiana dovrà sciogliere gli ultimi dubbi a riguardo, prima di un ulteriore passaggio in parlamento. Inoltre, sarà proprio durante il semestre di presidenza italiano che si deciderà se approvare o meno il testo europeo sulla Net Neutrality, la neutralità della rete.

Gli sviluppi legislativi
Molti i cambiamenti intervenuti negli ultimi mesi a livello legislativo sul web. In particolare, in tema di diritto all’oblio, a maggio la Corte di Giustizia europea ha sancito il diritto dei cittadini a richiedere la cancellazione dei propri dati da Google. Il mese prima la stessa corte aveva annullato la direttiva europea sulla conservazione dei dati. Modifiche spinte anche dall’onda lunga del Datagate, quando si è scoperto che la National Security Agency statunitense aveva  raccolto enormi quantità di dati personali anche tramite accordi segreti con gli operatori della rete.

La piattaforma partecipativa
Nel suo intervento la presidente della Camera ha ricordato infine che la regolamentazione di internet non vuole essere “un testo chiuso e immodificabile, piuttosto un insieme di norme in continua evoluzione, come lo è il mondo al quale vogliono applicarsi”. Anche per questo è stata lanciata una consultazione pubblica e aperta, a cui sarà possibile inviare i propri suggerimenti attraverso un'apposita piattaforma disponibile sul sito della Camera.