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MONDO

Vertice Ue incentrato su economia e immigrazione

Draghi sferza i leader: "Ripresa perde slancio, fate riforme"

Schultz sollecita accordo con la Turchia e sottolinea che "la Commissione è stata criticata per la trattativa con la Turchia proprio dai paesi che rifiutano le ricollocazioni". Per Draghi occorre prima di tutto "avere chiarezza sul futuro dell'Unione monetaria". Renzi ha messo al centro del suo intervento la crescita e gli investimenti

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Il vertice europeo a Bruxelles si è aperto con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che ha sollecitato un accordo con la Turchia, sostenendo che è "urgente" e che deve essere accompagnato dal meccanismo di ricollocazioni, anche perché l'accordo che riporta in Turchia chi è arrivato in Europa illegalmente serve a "dire ai migranti che è meglio affidarsi ai canali legali che non ai trafficanti", ai quali però può sempre rivolgersi "l' 1,7 milioni di persone che sono in Turchia e non sono nei campi".

Nel suo intervento al vertice europeo, Schulz ha sottolineato come "la Commissione è stata criticata per la trattativa con la Turchia proprio dai paesi che rifiutano le ricollocazioni" che invece è "un sistema che deve funzionare" e "tutti i paesi devono essere coinvolti" e che "deve essere garantito il principio di 'non respingimento" e quindi nell'accordo "deve essere garantito che ogni posizione sia trattata individualmente e garantito il diritto di appello". Anche perché, ha aggiunto, "le chiusure delle frontiere non funzionano, tanto che il numero delle persone bloccate nel fango a Idomeni continua ad aumentare".

Il programma del Vertice europeo, però, prevede la discussione dell'accordo con la Turchia al secondo punto dell'ordine del giorno. La prima parte del summit dei 28 capi di governo è dedicata ai nodi dell'economia europea con il presidente della Bce Mario Draghi.

Ancora più importante delle riforme è "avere chiarezza sul futuro dell'Unione monetaria": lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi al termine dell'intervento al summit Ue. "Se le prospettive dovessero cambiare la Bce è pronta a usare tutti gli strumenti appropriati". Draghi ha riconoisciuto che ci sono "segni di miglioramento in varie parti dell'economia, in parte nel mercato del lavoro, del credito, ma i rischi restano al ribasso e alcuni di questi si sono intensificati partendo da dicembre dello scorso anno". Poi difende le sue nuove misure, anche di fronte alle critiche dei 'falchi' che vorrebbero prima vedere più sforzi da parte degli Stati. "Ho detto chiaramente ai leader che anche se le riforme, cioè questi progressi, sono meno in vista di quello che speravamo, questa non è una scusa per noi per non agire". Ovvero: la Bce agirà comunque, e "se le prospettive dovessero cambiare è pronta a usare tutti gli strumenti appropriati".

Oltre alle riforme, Draghi chiede ai leader uno sforzo "ancora più importante", ovvero di fare "chiarezza sul futuro dell'Unione monetaria". L'Unione bancaria ancora ferma a due pilastri, perché la Germania si  oppone al terzo, è il simbolo di un dibattito ormai arenato che la Bce chiede di rilanciare, soprattutto per ridare fiducia nelle capacità dell'Eurozona.

Crescita e investimenti sono stati i punti centrali anche dell'intervento del premier, Matteo Renzi al Consiglio europeo, secondo quanto riferito da fonti europee. 'Crescita, crescita, crescita', mantra che - sottolineano le stesse fonti - il presidente del Consiglio ripete tre volte come il blairiano 'education, education, education'. Renzi, inoltre, ha anche avanzato una proposta ai leader europei, sbloccare dal patto il cofinanziamento nazionale dei fondi europei. "Solo lavorando sugli investimenti si può sciogliere la montagna incantata della crescita in Europa" sarebbe stato il ragionamento di Renzi.

I 28, dopo aver affrontato i nodi dell'economia con il presidente della Bce Mario Draghi, hanno fatto una pausa nei lavori di circa mezz'ora, prima di dedicarsi alla crisi dei rifugiati.