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MONDO

Summit speciale a Palazzo di Vetro

Vertice clima, sempre più paesi aderiscono all'obiettivo zero emissioni entro il 2050

"Il mondo si sta svegliando. La pressione sta aumentando, e azione per azione, la corrente sta cambiando". Così il segretario generale Onu Antonio Guterres ha concluso il vertice sul Clima delle Nazioni Unite. Il j'accuse di Greta Thunberg: "Mi avete rubato sogni e infanzia, gli occhi delle generazioni future sono su di voi". Intanto, 77 paesi aderiscono all'obiettivo 'zero emissioni' entro il 2050. E la Russia ratifica l'accordo di Parigi. Conte: l'Italia vuole avere una posizione di leadership nella svolta verde

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"Settantasette paesi, molti nel mondo industrializzato, si sono impegnati a ridurre le emissioni nette di carbonio entro il 2050. Settanta paesi hanno annunciato che aumenteranno i loro contributi nazionali determinati entro il 2020. Oltre 100 leader del settore privato si sono impegnati ad accelerare il loro passaggio alla green economy". Lo ha detto il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, in chiusura del summit sul clima che svolto ieri al Palazzo di Vetro, alla vigilia dell'apertura del dibattito all'Assemblea Generale. Fino a venerdì prossimo è in corso il Global Climate Strike che culminerà in una marcia pacifica a Montreal il 27 Settembre.

Greta Thunberg: "Mi avete rubato sogni e infanzia"
A tenere banco è stato l'intervento di Greta Thunberg. La musa del movimento Fridays for Future ha rivolto parole dure ai leader presenti. "Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote"  ha detto la 16 enne attivista svedese. "Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai" ha aggiunto, sottolineando che "il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no". "Le persone stanno soffrendo- ha aggiunto- le persone stanno morendo, interi ecosistemi stanno crollando".



Mosca ratifica l'accordo sul clima
E nel giorno in cui la Russia annuncia la ratifica dell'accordo sul clima di Parigi, Donald Trump arriva a sorpresa, e in ritardo, a Palazzo di Vetro, dopo giorni di incertezza sulla sua presenza. Ricordiamo che l'amministrazione Trump ha ritirato gli Usa dall'accordo sul clima di Parigi. L'inquilino della Casa Bianca, che ha perso sia l'intervento di Guterres sia quello di Greta, ha preso posto accanto al vice presidente Mike Pence e all'ambasciatore Usa all'Onu, Kelly Craft, applaudendo l'intervento del presidente indiano, Narendra Modi. L'India è tra i Paesi che non hanno sottoscritto l'accordo di Parigi.

Videomessaggio del Papa: "Finora impegni 'fluidi'. C'è reale volontà politica?"
"A quattro anni da quell'accordo  storico" sul clima, siglato a Parigi, "si osserva come gli impegni assunti dagli Stati sono ancora molto 'fluidi' e lontani dal raggiungere gli obiettivi fissati. Accanto a tante iniziative, non solo da parte dei governi ma dell’intera società civile, è necessario chiedersi se vi sia una  reale volontà politica di destinare maggiori risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi del  cambiamento climatico e aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili, che sono quelle che ne soffrono maggiormente". Così Papa Francesco nel suo videomessaggio in occasione del Climate Action Summit."Anche se la situazione non è buona e il pianeta ne soffre, la  finestra per un’opportunità è ancora aperta. Ancora. Ancora siamo in tempo", sottolinea Francesco.

77 Stati aderiscono all'obiettivo 'zero emissioni' entro il 2050
Intanto, settatasette Stati hanno aderito all'obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050. Lo ha annunciato oggi le Nazioni Unite, in chiusuradel vertice sul clima. Questi Paesi si aggiungono a 10  regioni, 102 città e 93 imprese che si sono impegnati a  raggiungere l'obiettivo "zero emissioni" entro la metà del secolo; un obiettivo fissato dagli scienziati per contenere il riscaldamento della Terra nei limiti fissati dall'accordo di Parigi del 2015.

Antonio Guterres: "Possiamo vincere la sfida climatica"
"L'emergenza climatica è una gara che stiamo perdendo, ma possiamo vincerla", ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Tra gli altri annunci dell'Onu: 68 paesi si sono impegnati a rivedere formalmente verso l'alto i loro piani climatici entro il 2020, quando i 195 firmatari dell'accordo di Parigi dovrebbero presentare nuovi impegni. Inoltre, 30 paesi stanno ora aderendo a un'alleanza che promette di fermare la costruzione di centrali a carbone dal 2020.

L'Italia è pienamente impegnata nell'attuazione dell'accordo di Parigi: attraverso il riorientamento verso le energie rinnovabili, abbiamo ridotto le emissioni cumulative per 260 milioni Co2 al di sopra del nostro obiettivo" ha comunicato la Farnesina in un tweet.

Conte: l'Italia vuole avere una posizione di leadership nella svolta verde
Sul tema del cambiamento climatico "l'Italia vuole una posizione di leadership in Europa e nel mondo verso una svolta verde" ha detto il premier Giuseppe Conte, durante un punto stampa a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu. "Nella manovra - ha aggiunto - stiamo lavorano per orientare verso il 'green new deal' il sistema produttivo attraverso meccanismi incentivanti".



La Russia ratifica l'accordo di Parigi
Il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, ha annunciato di aver firmato la risoluzione per la ratifica dell'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. "E' importante che il nostro Paese partecipi a questo processo", ha detto in una riunione con i vicepremier, "la minaccia dei cambiamenti climatici potrebbe compromettere l'equilibrio ambientale, mettere a rischio lo sviluppo di successo di molti settori chiave, come l'agricoltura, e, soprattutto, la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost e aumenterebbero i disastri naturali".  Medvedev ha poi riferito di aver già ordinato di elaborare regolamenti per adeguare l'Accordo di Parigi alla legge russa. Secondo il vice premier, Aleksei Gordeyev, il documento sarà pronto entro il 2020.

Macron, Merkel e Johnson accusano Iran per attacchi a Ryad
I leader francese, tedesco e britannico Emmanuel Macron, Angela Merkel e Boris Johnson hanno accusato l'Iran di essere "responsabile" dell'attacco del 14 settembre contro gli impianti petroliferi sauditi e lo esorta a "astenersi da ulteriori provocazioni".

"È chiaro per noi che l'Iran ha la responsabilità di questo attacco. Non c'è altra spiegazione plausibile", hanno detto in una dichiarazione congiunta dopo una riunione alle tre ai margini dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Francia e Germania si stanno unendo all'Arabia Saudita, agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, che hanno già accusato l'Iran di essere dietro l'attacco, che Teheran nega formalmente.

Importanti manovre diplomatiche sono state avviate lunedì a margine dell'Assemblea generale per cercare di tornare alla de-escalation nella regione e organizzare uno storico incontro dei presidenti degli Stati Uniti Donald Trump e dell'iraniano Hassan Rohani.