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MONDO

Varsavia

Vertice paesi Visegrad: "No al ricatto Ue su migranti. Brexit non metta a rischio nostri interessi"

Orban, se salta accordo con Turchia li fermeremo

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No al "ricatto" dell' Ue che lega la politica migratoria a quella finanziaria riducendo gli aiuti a chi non accoglie i profughi. È l'accusa dei paesi del Gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia), riuniti oggi a Varsavia per un mini-vertice sui migranti e sulla Brexit.

"Brexit non metta a rischio nostri interessi"
"Vogliamo che la Brexit avvenga in modo ordinato e senza mettere a rischio gli interessi della Polonia e di altri Paesi membri". Lo ha detto la premier polacca, Beata Szydło, a Varsavia, al termine del vertice dei Paesi del Gruppo Visegrad convocato alla vigilia dell'apertura dei negoziati della Brexit. "Alla Gran Bretagna - ha aggiunto - non si possono offrire condizioni commerciali migliori rispetto a quelle di cui godono gli altri Paesi Ue", ha aggiunto il premier slovacco Roberto Fico.

Orban, se salta accordo con Turchia li fermeremo
Se dovesse saltare l'accordo con la Turchia, l'Ungheria fermerà i migranti, grazie al muro e alle nuove leggi sull'asilo. Lo ha assicurato il premier ungherese Victor Orban, in conferenza stampa al termine del minivertice. I nuovi regolamenti sull'asilo entrano in vigore oggi, ha aggiunto, e le barriere, "costruite solo con soldi ungheresi", ci permetteranno di bloccare un' eventuale nuova ondata migratoria.