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MONDO

Venerdì Santo

Via Crucis, Papa: "I nostri fratelli decapitati e crocefissi con il nostro silenzio complice"

Oltre ai cristiani perseguitati, Bergoglio ha ricordato anche i bambini vittime di abusi, e poi gli ultimi, gli emarginati, gli abbandonati dalla famiglia e dalla società. Nel tardo pomeriggio anche la celebrazione della Passione del Signore nella Basilica di San Pietro

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Il Pontefice ricorda al termine della Via Crucis i "fratelli decapitati e crocefissi sotto i nostri occhi con il nostro silenzio complice". Parole forti, che riportano al massacro dei cristiani di giovedì in Kenya, ma anche alla Libia o all'Iraq. Papa Francesco ha parlato dal palchetto sul Palatino da cui ha seguito il percorso dei fedeli lungo le 14 stazioni della Via Crucis. Oltre ai cristiani perseguitati Bergoglio ha ricordato anche i bambini vittime di abusi, e poi gli ultimi, gli emarginati, gli abbandonati dalla famiglia e dalla società. Poi ha concluso parlando di speranza, conversione, pentimento dai peccati. 

Al cammino di preghiera al Colosseo hanno preso parte migliaia di fedeli, tra loro anche siriani, nigeriani, iracheni, egiziani e cinesi. La croce è stata portata per un tratto anche da una ragazza disabile in sedia a rotelle che l'ha trasportata prima di cederla al gruppo di vescovi, fra cui anche il cardinale vicario del Papa Agostino Vallini, che l'hanno portata verso il Santo Padre. 

Il ricordo dei cristiani trucidati
"In Gesù caricato della Croce si possono scorgere uomini e donne imprigionati, condannati o trucidati, perché credenti o impegnati in favore della giustizia e della pace". Con queste parole, nelle meditazioni è stato evocato il sacrificio dei cristiani perseguitati di oggi che "si possono intravedere nella tristezza e nell'angoscia di Cristo che va incontro alla morte", ha sottolineato la meditazione letta da Francesca Fialdini, che stasera ha affiancato la "voce ufficiale" di Radio Vaticana. La riflessione proposta dai due speaker, scritta dal vescovo emerito di Novara e ex ausiliare del cardinale Martini, ha passato in rassegna le sofferenze degli innocenti "feriti dalla solitudine, dall'abbandono, dall'indifferenza, dalla malattia".

Perdono per i bambini profanati
Riguarda gli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici una delle invocazioni che hanno caratterizzeranno la Via Crucis presieduta questa sera da Papa Francesco al Colosseo. Nel 2005, pochi giorni prima della morte di San Giovanni Paolo II, era stato l'allora cardinale Ratzinger ad accennare nelle meditazioni a questo tema sconvolgente denunciando "quanta sporcizia c'è nella Chiesa". Quest'anno è toccato al vescovo emerito di Novara, ed ex ausiliare del cardinale Martini, monsignor Renato Corti, evocare "i ragazzi e gli adolescenti derubati di sè stessi, feriti nella loro intimità, barbaramente profanati".