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ECONOMIA

Palazzo Chigi

Via libera del Cdm: 900 milioni per salvare la Popolare di Bari

Concluso in tarda serata il Consiglio dei ministri con il varo del decreto legge. Gualtieri: tutela risparmiatori e dipendenti

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Via libera del Consiglio dei ministri, dopo circa 90 minuti, al decreto legge per salvare la Banca Popolare di Bari. Tra i vari punti, c'è l'ok alla "creazione della banca pubblica di investimenti", già previsto nel contratto del precedente governo e rilanciato in questo caso dal Movimento Cinque Stelle. "Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento", questo il titolo del decreto per il salvataggio di Banca Popolare di Bari, così come modificato in Consiglio dei ministri. Il dl era annunciato infatti come "Misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento".

Per raggiungere l'obiettivo, i termini del piano industriale per il rilancio verranno definiti nei prossimi giorni dai commissari della banca, Mediocredito e il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Il decreto dispone il potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC) fino a un massimo di 900 milioni di euro, per consentire alla stessa di operare quale banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane.

Nell'ambito e in linea con la suddetta missione, in base al decreto verrà disposto un  aumento di capitale che consentirà a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB), confermando così la determinazione del Governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla BPB. Quest'ultima è stata sottoposta venerdì 13 dicembre alla procedura di Amministrazione Straordinaria da parte della Banca d'Italia. Tale decisione agevolerà il raggiungimento degli obiettivi di rafforzamento della BPB.

Gli amministratori straordinari della BPB stanno proseguendo le negoziazioni già avviate con il MCC e il FITD per la stipula di un "Accordo Quadro", contenente tra l'altro le linee strategiche del piano industriale per il rilancio della banca, il recupero del suo equilibrio economico e patrimoniale, e l'assunzione da parte della stessa di un ruolo centrale nel finanziamento dell'economia del Mezzogiorno.

La riunione è stata aperta del premier Giuseppe Conte che ha illustrato il provvedimento. Conte ha letto in apertura dei lavori, secondo quanto si apprende, una relazione di Banca d'Italia sulla Banca popolare di Bari. Il M5s, sempre secondo quanto riferito, ha chiesto che venga resa pubblica. Dopo di lui hanno preso la parola i capi delegazione dei quattro partiti di maggioranza. Conte ha spiegato in Consiglio dei ministri che chiederà di essere informato sulle azioni che Bankitalia metterà in campo per accertare le responsabilità dei vertici della Banca Popolare di Bari. 

La fumata bianca arriva dopo due giorni di scontro e tensioni nel governo. Il premier Giuseppe Conte riconvoca i ministri per approvare quel decreto che era stato stoppato da Matteo Renzi e Luigi Di Maio venerdì notte.  Secondo alcune fonti, dei 900 milioni stanziati per il 2020 dal governo (da risorse del ministero dell'Economia), alla Popolare di Bari potrebbero servirne 500 e altri 400 potrebbero essere impiegati per rafforzare altre banche del Sud o sostenere imprese come l'Ilva (per la quale l'esecutivo immagina un intervento proprio di Invitalia). Ma per ora sono solo ipotesi.   

L'urgenza del governo - sottolineata da Conte e dai ministri Dem - è varare il decreto prima della riapertura delle borse e degli sportelli, lunedì mattina, anche per mettere la banca al riparo da rischi di liquidità. "Dobbiamo dare il segnale che lo Stato c'è", dicono dal Pd. Roberto Speranza, per Leu, invita a "far prevalere responsabilità nei confronto del sistema delcredito del Sud rispetto al piccolo cabotaggio politico".    Del resto che non ci siano alternative a votare sì lo ammettono sia dal M5s che da Iv prima dell'inizio della riunione. Ma i toni del confronto politico restano alti: la tensione nella maggioranza non scema. La riunione dura novanta minuti: Di Maio chiede che si pubblichi la relazione di Bankitalia e anche la lista dei grossi debitori, anche se quest'ultima richiesta - spiegano alcune fonti di governo - è difficile venga esaudita. "Nessuna pietà per gli amici degli amici", dice il leader M5s che sollecita anche l'avvio della commissione d'inchiesta sulle banche con l'elezione del presidente, prevista per questa settimana. Su questo gli altri partiti si dicono d'accordo.   

Italia viva si spinge oltre: la ministra Teresa Bellanova preannuncia che Iv in Parlamento proverà a cambiare il testo e contesta il titolo del decreto che parla solo della realizzazione di una banca di investimento. I renziani vorrebbero inserire la parola "salvataggio" della banca. Dopo lunga discussione, il titolo cambia, ma non come chiede Iv: "Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento", si legge alla fine.   

Renziani e M5s promettono di continuare a incalzare. E litigano tra di loro: Renzi chiede a Di Maio di fare ammenda e chiedergli scusa per averlo attaccato in passato sulle banche,Di Maio ribatte tirando in ballo Banca Etruria. Sullo sfondo ci sono tensioni e sospetti che serpeggiano nella maggioranza. In serata Matteo Salvini chiede a Conte di convocare un "comitato di salvezza nazionale" che riscriva le regole del gioco e poi porti alle elezioni. Nel governo c'è chi teme che la proposta,che finora ha raccolto reazioni fredde nella maggioranza, sia una mossa che mira a scalzare il premier attuale, facendo leva sui malcontenti dentro Iv e M5s, e magari portare, come dice Giancarlo Giorgetti a un governo di unità nazionale.

Gualtieri: tutela risparmiatori e dipendenti
"Positiva l'approvazione del decreto. Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca Popolare di Bari e delle imprese da questa sostenute ed è impegnato per il suo rilancio a beneficio dell'economia del Mezzogiorno". Lo afferma il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri al termine del Cdm.

E poi: "Il governo è impegnato per il rilancio" della Banca Popolare di Bari "a beneficio dell'economia del Mezzogiorno", ha aggiunto Gualtieri.

Emiliano scrive a Conte: Regione pronta a intervento diretto
“La Regione Puglia tutelerà con ogni mezzo azionisti, correntisti, dipendenti e creditori della Banca Popolare di Bari che deve continuare regolarmente la propria attività di raccolta del risparmio e di impiego a sostegno delle aziende e delle famiglie pugliesi e italiane. A tal fine la Regione Puglia è disponibile - se il Governo lo riterrà necessario - anche ad un intervento diretto nel capitale della compagine che dovrà condurre il salvataggio della Banca". Lo dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che annuncia di aver scritto una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.