Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Viaggiare-dopo-la-Brexit-Ecco-cosa-cambiera-716f87c6-5e61-47ed-92c6-158e525ea0f7.html | rainews/live/ | true
MONDO

I timori dei viaggiatori dopo l'uscita del Regno Unito dalla Ue

Viaggiare dopo la Brexit. Ecco cosa cambierà

Passaporti, visti, vacanze studio più care ma souvenir più convenienti. Per chi vuole viaggiare o lavorare in Gran Bretagna le novità arriveranno. Magari non subito, ma arriveranno

Condividi
Come sarà viaggiare all'epoca della Brexit? Nulla è ancora deciso sul futuro dei turisti diretti in Inghilterra, niente si sa su probabili visti, passaporti e futuri terremoti burocratici. Ecco però qual è lo scenario più probabile, dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea
 
Documenti: servirà il passaporto?
Probabilmente sì, ma non nell’immediato. Ora per viaggiare in territorio britannico basta presentare la carta d’identità valida. Ma l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea potrebbe a breve comportare l’introduzione di un visto per poter fare ingresso nel Paese.  Prima che questo accada però è necessario venga nominato il suo successore alla guida del partito conservatore e del governo. Dopo la vittoria dei ‘leave’ al referendum, il primo ministro David Cameron ha infatti annunciato che si dimetterà, lasciando ad altri il compito di trattare con Bruxelles le modalità dell’uscita. Prima di abbandonare la carica però ci sarà un trimestre di reggenza nel quale si dovrà trovare il nome del nuovo leader: la scelta verrà indicativamente presa entro fine settembre. Prima di questa data nessuna novità nei rapporti tra Gran Bretagna e Ue potrà essere ufficializzata.  E in ogni caso dovranno passare almeno due anni prima che finisca il processo di negoziazione tra l’Europa e l’ex stato membro, come sancito dal Trattato di Lisbona. La fine del vecchio contratto sarà definitivamente sancita una volta trascorsi 24 mesi dalla notifica della ‘exit’.
 
E se Scozia e Irlanda uscissero dal Regno?
Difficoltà maggiori potrebbero sopraggiungere se Scozia e Irlanda del Nord volessero veramente separarsi dalla Gran Bretagna per rimanare nello spazio europeo. Ora i paesi dell’arcipelago britannico c’è una ‘Common travel area’ che facilita gli spostamenti tra Gran Bretagna e Irlanda, ma un cambiamento geopolitico potrebbe complicare le cose aggiungendo ostacoli e burocrazia. In questo caso i viaggiatori che volessero muoversi tra nord e sud dell’isola potrebbero avere in futuro vita difficile.
 
Studiare in Inghilterra diventerà più costoso?
Fino ad oggi chi voleva emigrare a Londra per studiare l’inglese, magari lavorando intanto come commesso o barman, aveva dele facilitazioni riservate ad hoc per gli stranieri che volevano farsi un’esperienza in Uk.  Queste ora verranno a meno e cercarsi il classico lavoretto da ‘italiano’, che vuole guadagnare qualche soldo per non pesare più su mamma e papà, potrebbe diventare più complicato. Studiare in Inghilterra poi potrebbe diventare più costoso: senza le facilitazioni e le borse europee mandare il proprio figlio in ‘Erasmus’ o a impaare la lingua con una vacanza studio forse diventerà  meno accessibile.
 
Sarà più conveniente acquistare nel Regno Unito adesso?
Già stiamo assistendo alla svalutazione della sterlina che causerà una propabile perdita di potere d’acquisto per la moneta inglese. Dopo l’esito del referendum sarà più conveniente, per noi europei,  comprare al’interno dei confini del Regno rispetto al passato. Insomma, se un pranzo veloce davanti a Buckingham Palace costava intorno ai 10 euro, ora potrebbe scendere a circa 8,20 euro.        
 
Che fine faranno i voli low cost?
Easy Jet ha già comunicato che spingerà perché il egno Unito confermi la sua adesione al Mercato Comune Europeo, almeno per i voli aerei.  Ryanir, che ha sede in Irlanda, mette in discussione l’attuale organizzazione dei voli diretti in Gran Bretagna. Intanto uno studio dell’Associazione britannica degli agenti di viaggio prevede un aumento dei costi dei voli da e per il Regno Unito e una diminuzione dei collegamenti, con le compagnie ‘spaventate’ dalle incognite burocratiche e legislative.
 
Internet, assicurazioni e altri servizi. Cosa non sarà più scontato?
Tra i servizi assicurati dagli accordi europei che potrebbero subire i contraccolpi della Brexit ci sono: la copertura sanitaria in viaggio, ch permette di ricevere assistenza in caso di malattia grazie alla tessera sanitaria personale valida in tutti gli stati europei; i costi del roaming per poter utilizzare la rete internet all’estero (ora attivare il servizio costa meno nei paesi Ue rispetto che nei paesi esclusi dall’Unione, in futuro il prezzo potrebbe salire); le agevolazioni per i i biglietti del treno Interail, ticket ferroviari dalla tariffa agevolata per chi vuole vaiggiare l’Europa su rotaie; le assicurazioni di viaggio, i rimborsi per danni subiti negli aeroporti internazionali e le procedure di tracciamento dei bagagli. Staremo a vedere che succederà e cosa decideranno di fare gli inglesi.