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ITALIA

L'inchiesta in Basilicata

Inchiesta petrolio. Renzi: "Guidi non ha commesso alcun illecito". Opposizioni all'attacco

"Ha fatto una telefonata inopportuna, il provvedimento Tempa Rossa è giusto, porta posti di lavoro". M5S: il governo si dimetta. Salvini: "Non me la prendo con la Guidi o con la Boschi, il responsabile è Renzi".  Forza Italia pronta a sottoscrivere una mozione di sfiducia. Maria Elena Boschi ribatte: "L'emendamento lo rifirmerei domattina"

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"Abbiamo sempre detto che di fronte agli italiani siamo un governo diverso dal passato. Guidi non ha commesso alcun tipo di reato o di illecito, ma si e' trattato di una telefonata che ha giudicato lei stessa inopportuna. Con grande serieta' e' stata la prima a dire lascio, significa che in Italia le cose cambiano". Cosi' il premier Matteo Renzi parlando con i giornalisti all'ambasciata a Washington. "Nel ringraziarla per il lavoro fatto - ha aggiunto - dobbiamo sottolineare che con noi le cose cambiano, chi sbaglia va a casa". Per il premier, comunque, "il provvedimento 'Tempa Rossa' e' giusto, porta posti di lavoro, una cosa che avevo annunciato io stesso. E' una cosa sacrosanta, io lavoro perche' si creino posti di lavoro. Poi il fatto che ci sia stata una telefonata inopportuna riguarda il ministro, ma ora con il nostro governo la musica e' cambiata e credo che le cose funzionino meglio". La firma dell'emendamento da parte del ministro Boschi, ha concluso, "è un atto dovuto".

Boschi: "L'emendamento lo rifirmerei domattina"
"Il ministro per i rapporti con il Parlamento, cioè io, da regolamento deve autorizzare tutti gli emendamenti del governo. Tempa Rossa è un progetto strategico per il paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e lo rifirmerei domattina", commenta a Bologna il ministro Maria Elena Boschi, in merito all'emendamento inserito nella legge di stabilità e oggetto dell'inchiesta che ha portato alle dimissioni del ministro Guidi.

Bufera politica
Le dimissioni della ministra Federica Guidi "per ragioni di opportunità politica" scuotono il governo. Il passo indietro della titolare del ministero dello Sviluppo Economico non basta alle opposizioni per chiudere il caso delle intercettazioni emerse nel corso dell'inchiesta di Potenza che vede indagato il suo compagno Gianluca Gemelli, che tra l'altro oggi si è dimesso da commissario di Confindustria Siracusa.    

Il Movimento Cinque Stelle ha annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia all'intero governo. Il vicepresidente della Camera e componente del direttorio M5S, Luigi Di Maio, tenta anche la minoranza Pd: la mozione "votatela con noi", "mandiamo a casa Renzi", perché questo è un governo "inadeguato", che "ha messo al comando persone al soldo delle lobbies". Un appello subito raccolto da Matteo Salvini: il leader della Lega si dice pronto a votare la mozione di sfiducia al governo "anche domani", ma "vogliamo scriverla insieme, anche con Forza Italia, Fratelli d'Italia", magari "anche con quella parte di Pd che conserva dignita' e orgoglio e ne ha le scatole piene di vedere una tradizione cosi' importante calpestata in questa maniera".  

Salvini punta il dito direttamente sul premier: "non me la prendo con la Guidi o con la Boschi, il responsabile è Renzi - argomenta - dovrebbe mollare la poltrona lui". Anche Forza Italia attacca l'esecutivo, dicendosi pronta a sottoscrivere la mozione insieme alle altre opposizioni: "Firmeremo assieme a tutte le altre opposizioni mozioni di sfiducia", spiega Renato Brunetta.    

Sinistra Italiana chiede che la vicenda sia "chiarita in Parlamento. Non bastano le dimissioni per chiudere un caso che passa dal conflitto di interessi al rapporto con le lobby. Renzi venga in Parlamento". Spiega il capogruppo alla Camera Arturo Scotto.    

Dal Pd si leva la voce di Debora Serracchiani: "Come ha scritto lo stesso ministro nella lettera inviata al Presidente del Consiglio, assolutamente c'erano le condizioni di opportunità politica perché questo avvenisse. Sottolineo che non ce l'ha chiesto nessuno, ma come abbiamo detto sin dall'inizio, se ci sono le condizioni perché si faccia un passo indietro, noi lo facciamo", ha spiegato la vicesegretaria del Partito Democratico. L'europarlamentare Simona Bonafe', aggiunge: "in questa fase dobbiamo prendere atto delle parole del Ministro Guidi in cui assicura la propria buona fede, la correttezza del suo operato e la decisione di dimettersi per opportunità politica, immediatamente, un minuto dopo la notizia delle intercettazioni". Quanto al caso Boschi, le cui dimissioni vengono chieste da tutte le opposizioni, l'esponente del Pd aggiunge: "mi pare che ci sia un vero e proprio accanimento strumentale".