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ITALIA

La polemica a Roma

Vigili urbani assenti a Capodanno, linea dura del governo. Inps controllerà i malati

La notizia delle assenze di massa tra i vigili di Roma incentivano il governo ad andare avanti sulle modifiche alle norme sul pubblico impiego. Madia: "Azioni disciplinari". Renzi: "Cambio di regole". Marino a Rainews24: "Licenziamenti? Non li escludo". I caschi bianchi: "Non siamo fannulloni" e si preparano alla protesta

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immagine d'archivio - Ansa
Roma
I dati diffusi dal comandante dei vigili urbani romani, Raffaele Clemente, hanno innescato una bufera: a Capodanno l'83,5% dei caschi bianchi si è assentato per malattia, donazione sangue e altri permessi.

Dopo la polemica e la smentita, arriva la risposta del governo. Il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha ventilato "azioni disciplinari" per "colpire gli irresponsabili", mentre il Garante per gli Scioperi ha acceso un faro su un sospetto sciopero selvaggio con possibili sanzioni "fino a 50 mila euro".

Matteo Renzi ha annunciato per il 2015 il "cambio di regole nel pubblico impiego" per far sì che non si ripetano mai più casi come quello della Capitale: dai licenziamenti più facili al controllo dei certificati da parte dell'Inps e non più dalle Asl. 

Le modifiche del governo al pubblico impiego
Il governo quindi modificherà le norme del lavoro per il pubblico impiego, come già previsto dalla legge delega Madia. Un emendamento dell'esecutivo prevederà, oltre al controllo dei certificati del settore pubblico da parte dell'Inps, una commissione ad hoc per valutare il comportamento dei dipendenti in ogni amministrazione. Il licenziamento, anche nel settore pubblico, per scarso rendimento potrebbe diventare più semplice, come annunciato da Renzi nella conferenza stampa di fine anno.

A Roma indagine interna. Marino: "Licenziamenti? Non li escludo"
Intanto l'amministrazione comunale di Roma ha affidato al vicecomandante dei vigili la guida di un'indagine interna per capire cosa sia successo il 31 dicembre. Solo una volta avuti gli esiti, potrà muoversi anche la Procura per intraprendere eventuali procedimenti penali. Il sindaco Ignazio Marino nel frattempo ha tuonato contro le "assenze ingiustificate ed ingiustificabili", invitando i responsabili a "rendere conto". A Rainews24 il sindaco di Roma ha anche detto di non escludere i licenziamenti. "Certamente però - ha specificato - in questo momento non posso fare un'affermazione di questo tipo perché bisogna con severità, ma non con astio e risentimento, controllare esattamente quello che è accaduto".

I vigili urbani: "Non siamo fannulloni o ladri"
Dal canto loro, i vigili urbani hanno difeso a spada tratta le proprie ragioni e si preparano al primo sciopero della categoria nella storia di Roma, anche se la triplice Cgil-Cisl-Uil stigmatizza i disagi sottolineando di non aver "in nessun modo dato indicazioni ai lavoratori difformi da quanto previsto dalle norme, contratti e regolamenti". "Non siamo né fannulloni, né ladri", hanno sottolineato gli agenti, spiegando - in molti casi - di non aver fatto lo straordinario "per protesta".  La tensione a Roma è andata crescendo, a causa di frizioni che a partire da ottobre 2013  hanno accompagnato il comandante dei vigili urbani Clemente e gli agenti del corpo di polizia locale. Da tempo i caschi bianchi avevano pensato a un protesta,  l'ultima era in programma proprio il 31 dicembre, nella notte dell'"epidemia" - come l'hanno soprannominata in molti -, ma solo una lettera della commissione scioperi ne ha scongiurato l'indizione.

Le tensioni nella Capitale
A far esplodere le tensioni non c'è solo lo scontro sul salario accessorio (che prevede, in alcuni casi, il taglio di indennità ritenute obsolete), ma anche il piano anti-corruzione voluto dal comandante Clemente che prevede la rotazione obbligatoria dei vigili sul territorio. Ma i caschi bianchi si preparano a scendere in piazza, quando mancano pochi giorni all'Epifania e all'atteso derby della Capitale.