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MONDO

Elezioni a Vienna

Austria, vincono ancora i socialisti ma crescono i populisti anti-immigrazione

I populisti di destra austriaci, al termine di una campagna elettorale su cui ha influito la crisi dei migranti, hanno aumentato i propri consensi nelle elezioni comunali a Vienna, che comunque resta in mano ai socialdemocratici. Cinque anni fa andò al voto il 67.6% dell'elettorato. Questa volta si è presentato alle urne il 74%. 

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Il partito socialista mantiene la guida al Comune di Vienna, dopo il voto alle elezioni municipali. La sfida è stata vinta contro i populisti di destra che si battono contro le migrazioni di massa in Austria, tema che è stato al centro della loro campagna elettorale. Nonostante la sconfitta, i populisti del Partito della libertà hanno guadagnato terreno, con un 5% dei voti in più del 2010.

Contate tutte le schede, tranne quelle dei residenti all'estero, i socialisti hanno ottenuto il 39,44% dei voti, perdendo quasi 5 punti percentuali. Il Partito della libertà ha preso il 32,26% e sale di oltre sei punti in confronto alle elezioni precedenti tenutesi cinque anni fa. Allora andò al voto il 67,6% dell'elettorato. Questa volta si è presentato alle urne il 74%. 

Il risultato lascia quindi ai socialisti il potere di governare la capitale austriaca. Ma ha dato la possibilità al Partito della libertà di conquistare l'esito migliore mai ottenuto finora a Vienna. Questo rilsultato folgorante e inatteso riflette le preoccupazioni dei cittadini riguardo le migliaia di migranti che sono entrati e continuano a entrare ogni giorno in territorio austriaco, fuggendo da Paesi in guerra del Medioriente o altrove. 

Ai Verdi va invece l'11,14%. E questo risultato li fa rimanere partner della coalizione socialista. Chi ha perso invece è stato il partito Popolare di centro che si piazza all'8,7%, perdendo oltre 5 punti rispetto alle consultazioni del 2010. Riescono a superare l'ostacolo dei 5 punti necssari per ottenere seggi anche i Liberali del Neos alla loro prima elezione a Vienna: ottendono un bel 5.95% dei voti.

Altri cinque anni per il sindaco Michael Haeupl. "Posso vivere bene" con questi risultati, ha detto il primo cittadino viennese. Commentando la battaglia del Partito della libertà contro l'immigrazione selvaggia, resta fermo sulle sue idee: "Quelli che fuggono dal terrore e dalla fame devono essere aiutati". E aggiunge con convinzione: "Mi sono battuto per questo, sempre, in tutta la mia vita politica".

Soddisfatto il leader del Partito della Libertà, Heinz-Christian Strache: "Non si può ignorare il miglior risultato del nostro partito", ha commentato.

Per gli analisti il risultato è una "rivoluzione" e un "duello"  tra Haeupl e i proclami anti-immigrazione dei populisti, che avrebbero comunque aiutato i socialisti a vincere con un margine ben più ampio del previsto. C'è da notare però che molti elettori socialisti tradizionalisti hanno invece appoggiato il Partito della libertà per minare l'elettorato del partito dei "colletti blu", cioè degli operai. E molte persone che normalmente votano per il Partito socialista, o che non votano affatto, questa volta invece sono andati alle urne per evitare un trionfo del Partito della libertà. 

Il Partito della libertà ha guadagnato molti voti in varie elezioni provinciali che si sono tenute quest'anno, facendo perdere terreno ai socialisti e ai Popolari, ma non è mai riuscito a ribaltere un vecchio sistema politico che governa a tutti i livelli in Austria sin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Oltre a Vienna, si è votato anche in altri 44 comuni in particolare nel Nord del Paese.