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POLITICA

Il caso Campidoglio

Virginia Raggi dopo l'interrogatorio e le polizze: "Non mi dimetto ma ci ho pensato"

I vertici del Movimento 5 stelle fanno quadrato attorno alla sindaca della Capitale

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Il giorno dopo l'interrogatorio di 8 ore per la questione nomine in Campidoglio e il caso delle due polizze a lei intestate dal suo ex capo della segreteria Salvatore Romeo, Virginia Raggi non molla. La sindaca fa sapere di aver sentito Beppe Grillo e che non ha "assolutamente" intenzione di dimettersi anche se l'opposizione glielo chiedesse. Ma negli studi de La7 ammette: "Credo che le difficoltà che abbiamo affrontato in questi mesi avrebbero sfiancato un toro, non posso dire di non averci mai pensato" a gettare la spugna.

I vertici M5s fanno quadrato attorno alla sindaca
Raggi, tuttavia, sembra determinata ad andare avanti per realizzare quel "grande progetto per la città che i romani hanno votato". Intanto, nel movimento e tra i portavoce, bocche cucite anche perché regna una grande confusione tra i Cinquestelle.  La consapevolezza che le cose non sono chiare c'è, ma i vertici non scaricano la sindaca della capitale. Anzi, Beppe Grillo ospita sul suo blog il "messaggio di Virginia Raggi ai cittadini". Finora la direttiva è quella voluta da Davide Casaleggio, vale a dire blindare la prima cittadina fino a prova contraria, cioè finché la situazione giudiziaria non precipiti o non si chiarisca.  

"Romeo intesti le polizze a qualcun altro"
Raggi ha dichiarato di sentirsi "tranquilla" e nel suo post su Facebook definisce l'interrogatorio di otto ore "lungo ma cordiale". La sindaca ribadisce che gli unici deputati a parlare della vicenda per suo conto sono gli avvocati Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo e sottolinea di non aver ricevuto "un solo euro" dalle polizze a lei intestate da Romeo. Ribadisce di essersi fidata, di credere alla buona fede di Romeo e di invitarlo a torgliere subito il suo nome da quella polizza. A lui imputa principalmente il fatto di non averla informata e lo descrive come molto "mortificato" per essere stato il tramite tra lei e Raffaele Marra che Raggi definisce come "una vicenda che fa parte del passato". "E' molto preparato, ha quattro lauree - si giustifica in merito all'ex capo del personale - Ci apriva le porte del Campidoglio".

"Non sapevo nulla delle polizze"
 La sindaca Cinquestelle spiega che non ne sapeva nulla di quelle polizze: "Né potevo saperlo - dice - visto che si tratta di polizze da investimento che non presuppongono la firma del beneficiario". Romeo si scusa, sempre su Facebook, con lei e con i romani e nega qualsiasi relazione amorosa con la sindaca: "solo stima", assicura. Ma il danno è fatto. Raggi infatti deve chiarire da Mentana che "le polizze non sono lo strumento per finanziare il M5S, in quanto il M5S riceve solo piccole donazioni".

Bertola: difficile trovare una spiegazione limpida sulle polizze 
Si tratta di un punto molto importante alla luce di quanto scritto da un Cinquestelle della prima ora, l'ex consigliere comunale di Torino Vittorio Bertola. Bertola spiega in sostanza che le polizze funzionano come delle scatole cinesi: "Il giochino poteva funzionare così - scrive su Facebook - io che voglio un favore dal futuro sindaco di Roma, prima delle elezioni prendo una polizza e lo nomino come beneficiario; dopodiché, se lui vince e mi fa il favore, io faccio passare il tempo minimo necessario e poi riscatto la polizza e lui incassa, altrimenti cambio di nuovo il beneficiario e mi tengo i soldi senza alcuna spesa". Conclude Bertola: "Ribadisco però che si sa ancora poco o niente e tutte le ipotesi sono ancora possibili. Aggiungo però che è difficile trovare una spiegazione limpida: se anche questo fosse davvero il regalo di un amico o amante in caso di morte, promuovere e triplicare lo stipendio a un amico così stretto è altrettanto illegittimo; e se fosse un 'pre-ricatto a sua insaputa', vuol dire che la Raggi si è circondata per sua scelta di ricattatori e/o non li ha denunciati". 



Pd: Raggi spieghi in Aula, valuti se andare avanti
"Il sindaco Raggi valuti se è in grado di governare la città. Il gruppo PD alle 13 si riunirà per decidere la posizione da assumere sul Campidoglio. Chiediamo che in ogni caso Raggi venga in Aula a spiegare". Lo dice la capogruppo del PD in Campidoglio Michela Di Biase.

Bonaccorsi: la mia polizza un regalo tra fidanzati
"Con Salvatore Romeo avevo una relazione sentimentale. Lui mi regalò una polizza sulla vita. Con me aveva anche un senso umano: oltre a stare insieme, al tempo, ho un figlio e il padre è morto. Ma con la Raggi, da cittadina, non la capisco proprio". Lo afferma l'ex M5S Alessandra Bonaccorsi, intervistata da Corriere della Sera, Fatto Quotidiano, Messaggero, Repubblica e Stampa. Con Romeo "abbiamo avuto una storia da febbraio 2013 ad agosto 2014. Stavamo insieme da sei mesi, un giorno si presentò con dei documenti e mi disse: guarda cosa ho fatto per te. Avrei incassato 10mila euro in caso di morte di Salvatore", racconta Bonaccorsi. "Io rimasi stupita, non è il genere di regali che ti aspetti dal tuo fidanzato. Ricordo però che Salvatore non l'aveva fatta solo a me, ma anche a un paio di suoi vecchi amici. E ogni volta aveva messo a conoscenza il diretto interessato. Ora che ci penso - prosegue la donna - non escludo che la polizza girata a Raggi sia proprio la mia".