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ECONOMIA

Conferenza in Israele

Banca d'Italia, Visco: "Spread raddoppiato dal 2018, ridurre il debito ora"

"Una credibile strategia per ridurre il livello del debito nel medio termine non può più essere rinviata" anche perché "se l'aumento degli interessi persiste peserà inevitabilmente sul costo del debito", cioé sulla spesa pubblica, dice il governatore della Banca d'Italia

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Lo spread italiano "è sopra 270 punti base, più del doppio del livello di inizio 2018, prima delle elezioni politiche" e l'alto livello del debito "espone l'italia alla volatilità del mercato finanziario".  È quanto afferma il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel suo intervento all'Aaron Institute for Economic Policy Conference 2019 in Israele, sottolineando che, "se l'aumento dei tassi dovesse persistere, peserebbe inevitabilmente sulla spesa". Per questo, secondo Visco, "è di vitale importanza" "ridurre il differenziale tra l'onere degli interessi sul debito pubblico e il tasso nominale di crescita del Pil e mantenere un adeguato avanzo primario".

"Il deterioramento delle prospettive internazionali ha avuto un forte impatto negativo sull'economia italiana: l'attività economica si è progressivamente indebolita nel 2018, registrando una leggera contrazione - una cosiddetta "recessione tecnica" - nella seconda metà dell'anno", ha affermato  il governatore della Banca d'Italia, sottolineando che a pesare è stato anche il "rallentamento dell'attività in Germania, con cui condividiamo stretti legami economici, e il calo della fiducia delle imprese".

Tuttavia "l'attività economica - ha sottolineato Visco - ha riportato una crescita leggermente positiva nei primi mesi di quest'anno" e "questa tendenza potrebbe continuare, specialmente se il rimbalzo globale nella fiducia degli investitori osservato dalla fine del 2018 procede e continua ad esercitare i suoi effetti anche in Italia". Ma, secondo Visco, "per recuperare completamente la via della crescita sostenibile, l'Italia deve affrontare i suoi due problemi strutturali principali: la stagnazione della produttività osservata dagli anni '90 e l'alto livello di debito pubblico".

L'Italia, quindi, "deve adottare rapidamente una strategia coerente di crescita che combini misure a sostegno dell'innovazione, con quelle per migliorare la qualità del capitale umano", ha concluso.