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MONDO

L'intervista

Vittoria ed Elisabetta II: due regine a confronto

Abbiamo chiesto al professor Francesco Perfetti, docente di Storia Contemporanea all’Università Luiss di Roma, di tracciare un confronto tra le due sovrane che hanno regnato più a lungo nella storia della Gran Bretagna: Vittoria ed Elisabetta II. L’attuale regina, infatti, oggi batte il record di permanenza sul trono di Vittoria, preparandosi a stabilire un nuovo primato 

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Regina Vittoria e Regina Elisabetta II
di Laura Corsi

“La monarchia inglese è una ‘monarchia in rosa’ perché sono state le grandi regine - Elisabetta I, Vittoria ed Elisabetta II - a lasciare un segno profondo nella storia, tanto da dare il loro nome all’epoca che hanno vissuto”. Esordisce così il professor Francesco Perfetti, docente di Storia Contemporanea all’Università Luiss di Roma, al quale abbiamo chiesto di tracciare un confronto tra le due sovrane che hanno regnato più a lungo nella storia della Gran Bretagna: Vittoria ed Elisabetta II. L’attuale regina, infatti, oggi (9 settembre) batte il record di permanenza sul trono di Vittoria, preparandosi a stabilire un nuovo primato.

Professore, il destino è stato complice nell’ascesa al trono delle due sovrane…
In un certo senso sì. Vittoria, alla morte del nonno, re Giorgio III, era quinta in linea di successione al trono, preceduta da tre dei suoi zii e dal padre. Due di loro però, morirono prematuramente. Gli altri due, invece, si susseguirono sul trono ma non generarono eredi. Fu quindi Vittoria, dopo di loro, a diventare regina. L’ascesa al trono di Elisabetta, invece, è legata a un colpo di scena: suo padre, infatti, diventò improvvisamente re a seguito dell’abdicazione del fratello maggiore Edoardo VIII.


 
Il regno di Elisabetta II è iniziato quasi un secolo dopo quello di Vittoria. Le due sovrane hanno dunque vissuto fasi completamente diverse dell’impero britannico…
Vittoria è il simbolo della storia imperiale della Gran Bretagna, ha sostenuto la politica espansionistica del Paese e nel 1876 è stata la prima sovrana a fregiarsi del titolo di Imperatrice d’India. Elisabetta II invece è la regina che, in pieno processo di decolonizzazione, ha dovuto traghettare la trasformazione dell’Impero nel Commonwealth. Ma ha sempre mantenuto un rapporto profondo con i popoli delle ex colonie.

Che atteggiamento hanno avuto in politica interna le due regine?
In questo campo ha pesato soprattutto la loro personalità. Pur essendo accomunate da un ruolo che, di fatto, è stato principalmente simbolico, Vittoria lo ha esercitato dando forte enfasi alla moralità pubblica e privata. Per questo l’immagine che resta dell’epoca vittoriana è quella di un’età all’insegna del puritanesimo. Elisabetta II invece ha dimostrato una maggiore apertura e sensibilità verso l’evoluzione della società. Ad esempio Elisabetta ha nominato baronetti i Beatles, cosa che Vittoria non avrebbe mai fatto.



Che rapporto hanno avuto con i primi ministri che si sono succeduti durante il loro regno? Quando Vittoria divenne regina, al governo c’era Lord Melbourne, esponente dei Whigs (formazione politica che diede vita al Partito Liberale, ndr). Essendo allora molto giovane, la sovrana venne fortemente influenzata dalla personalità del primo ministro. Con il tempo, però, Vittoria cambiò posizione stringendo rapporti più forti con i premier conservatori. Elisabetta II, invece, pur essendo una conservatrice, ha avuto diverse frizioni con Margaret Thatcher, dovute non tanto a motivi politici, quanto alle loro contrastanti personalità. Paradossalmente invece la regina ha avuto buoni rapporti con i primi ministri laburisti (ad esempio Tony Blair). Va comunque ricordato che alla morte della “Lady di Ferro”, Elisabetta II andò al suo funerale accompagnata dal marito, il Principe Filippo di Edimburgo. Non era mai successo prima. Un gesto che va interpretato come un riconoscimento pubblico del ruolo e dell’importanza che ebbe la Thatcher.



Ha citato il Principe Filippo. Se volessimo fare un confronto tra lui e il Principe Alberto, marito di Vittoria, cosa emergerebbe?
Innanzitutto bisogna sottolineare che entrambi i matrimoni sono stati dei matrimoni d’amore. Detto questo, Alberto ebbe una grande influenza, anche politica, su Vittoria, malgrado al principe consorte non spettasse interessarsi di affari politici.
Filippo invece si è sempre mantenuto in posizione defilata. Non ha mai svolto attività politica come aveva cercato di fare Alberto, ma ha comunque una grande influenza su Elisabetta. Ad esempio è stato lui a convincerla a utilizzare l’aereo, superando le preoccupazioni dell’establishment. Possiamo dire che Filippo ha spinto la regina ad accettare la modernità.



Come viene ricordata Vittoria e come sarà ricordata Elisabetta II secondo lei?
Vittoria ha avuto una popolarità indiscussa, diminuita solo per un certo periodo, quando, dopo la morte del marito, decise di vivere prevalentemente in campagna. È inoltre la sovrana che simboleggia la grandezza della Gran Bretagna. L’espressione “età vittoriana”, infatti, non implica solo un discorso di carattere economico e politico, ma anche di tipo sociale e culturale, perché in quel periodo nel Paese ci fu un aumento dell’influenza della classe media e una grande vitalità intellettuale. Il nome di Elisabetta II invece resterà legato all’orgoglio della rivendicazione della storia della Gran Bretagna e del suo ruolo di garante degli equilibri internazionali.
 
Secondo lei Elisabetta II abdicherà?
È un’ipotesi che escluderei. Innanzitutto per la sacralità del ruolo: al momento dell’incoronazione, infatti, il monarca giura solennemente di guidare il Paese fino alla morte. Per una donna come Elisabetta, un giuramento è un giuramento. In secondo luogo, l’abdicazione è estranea alla storia inglese. Il caso di Edoardo VIII non fa testo perché, pur essendo salito al trono dopo la morte del padre, non era stato ancora incoronato. Tutto è possibile, ma non credo proprio che Elisabetta II abdicherà.