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POLITICA

Martedì il voto delle Camere sulle comunicazioni di Speranza

Volpi, presidente Copasir: "No a proroga emergenza e poteri speciali del premier"

Il deputato leghista e presidente Copasir attacca: "Proroga inopportuna". Ricciardi: "E' indispensabile". Sileri: "Proroga necessaria, non possiamo rischiare". Pd e Iv chiedono confronto in Parlamento. Zingaretti: "Sosteniamo ogni scelta del governo utile a contenere la pandemia". Gelmini (Fi): "No a incoronazione pretesa da Conte"

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E' scontro politico sulla proroga a fine anno dello stato di emergenza, con il governo che la ritiene necessaria e l'opposizione che protesta e chiede un passaggio in Parlamento. E sarà il premier Conte, entro il 31 luglio - quando lo stato di emergenza scadrà - a riferire alle Camere sul controverso tema. 

Palazzo Chigi: martedì voto su comunicazioni Speranza, non su stato emergenza
Il Parlamento sarà chiamato martedì a votare sulle risoluzioni successive alle comunicazioni che il ministro della Salute, Roberto Speranza, svolgerà in Aula per illustrare il nuovo Dpcm, in merito ad alcune misure - riferiscono fonti di Palazzo Chigi - adottate per contrastare e contenere il Covid-19 e in scadenza a metà luglio. Non è, quindi, previsto un voto sull'eventuale proroga dello stato di emergenza. Il nuovo Dpcm è destinato a prorogare le norme anti contagio in scadenza il 14 luglio. Per la proroga dello stato d’emergenza, che scade il 31 luglio, è invece necessario non un Dpcm, ma una delibera in consiglio dei Ministri su cui il premier Conte riferirà in Parlamento.

Copasir: "Ruolo centrale del Parlamento"
"Pensiamo che a fronte di possibili situazioni critiche, quali quelle ravvisate dal Ministro dell'Interno, che ha parlato di tensioni sociali in autunno, sia inopportuno trovare il Paese con un anomalo e fraintendibile combinato disposto tra eventuali problematiche sociali complesse ed i poteri speciali al Presidente del Consiglio con una eventuale proroga dello stato di emergenza". Lo afferma il presidente del Copasir e deputato leghista Raffaele Volpi.       

"In un corretto perimetro dei ruoli politici ed istituzionali tra governo, maggioranza e ed opposizione - aggiunge Volpi - riteniamo che le criticità probabili ed eventuali debbano trovare confronto e soluzioni in un immediato, consapevole e normale confronto istituzionale rendendo appieno il ruolo centrale del Parlamento quale massima istituzione della democrazia italiana".

Le dichiarazioni del ministro Lamorgese su possibili tensioni sociali in autunno, secondo il presidente del Copasir,  "debbono essere seriamente considerati proveniente dall'autorità politica di vertice del dicastero a cui afferiscono solidi e professionali apparati di monitoraggio e prevenzione. Al Ministero del'Interno - sottolinea - si riconducono e si ricondurranno , in tali non auspicabili eventualità , conseguenti considerazioni di responsabilità informativa ed operativa".

Zingaretti: "Sosteniamo ogni scelta del governo contro pandemia"
"Il Pd è pronto a sostenere qualsiasi scelta del governo utile a contenere la pandemia". A chiarirlo, su Twitter, è Nicola Zingaretti. "Chi nel mondo non lo ha fatto sta pagando un prezzo drammatico", ricorda il segretario Pd.

Ceccanti (Pd): "Bene Conte in Parlamento"
"Nella serata di ieri è giunto un importante chiarimento sulla necessità della presenza del Presidente del Consiglio in Parlamento prima dell'eventuale proroga dello stato di emergenza per spiegarne motivi e modalità, oltre che per ricevere indirizzi delle Camere nella fisiologia di un sistema parlamentare di una democrazia consolidata. Dal momento che martedì è già previsto un intervento del Ministro Speranza, in origine pensato solo per illustrare gli intenti fino al 31 luglio, senza sminuire in nulla il decisivo intervento successivo del Presidente del Consiglio, è lecito però attendersi già alcuni primi chiarimenti sugli indirizzi che stanno maturando nell'esecutivo per la fase successiva". Lo dichiara Stefano Ceccanti, capogruppo Pd commissione Affari costituzionali della Camera.

Fornaro (Leu): "Salute deve rimanere al primo posto"
"Il governo deve continuare a mettere la salute dei cittadini al primo posto e avere come asse portante della sua strategia di contrasto al Covid 19 il principio di precauzione. L'eventuale proroga al 31 dicembre dell'emergenza nazionale per il Covid 19 non ha nulla a che vedere con i pieni poteri al Presidente del Consiglio sul modello di Orban in Ungheria. Chi delinea questo scenario mente sapendo di mentire al solo scopo propagandistico". Lo afferma il capogruppo di LeU a Montecitorio Federico Fornaro.

Faraone (Iv): "Conte si confronti in Parlamento"
"Il premier ritiene che siamo ancora in situazione d'emergenza? Allora la sfida è comportarci di conseguenza: subito sì al Mes e anno fiscale bianco". Così il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, in una intervista a Il Dubbio. "Se c'è una cosa che manca a questo governo è la strategia, non riesce ancora a disegnare un'idea di futuro", avverte.    "Come è noto - riprende - siamo stati i primi a chiedere di ripartire in sicurezza prendendo anche qualche insulto, in particolare sulle scuole, dove poi si e' capito chi aveva ragione. La proroga dello stato di emergenza fino a fine anno rappresenta un problema enorme per la nostra economia, che stava piano tornando a una semi normalità: se andiamo avanti con la modalità emergenziale significa che i lavoratori continueranno a stare in smart working, che molte aziende resteranno chiuse o vedranno ulteriormente ridurre i fatturati, che non ci saranno nuovi posti di lavoro e ripresa dei consumi, se non per alcuni settori specifici".   

"Questa è la prima considerazione e francamente le decisioni del presidente Conte - incalza l'esponente Iv - lasciano interdetti per vari motivi: il primo è che non si dà un annuncio simile mentre si alzano le paratoie del Mose. Come troppo spesso è accaduto negli scorsi mesi, il premier confonde le conferenze stampa con le aule parlamentari. Avrebbe dovuto per prima cosa confrontarsi con le forze politiche nei luoghi delle istituzioni su una scelta così delicata. Allungare di altri 5 mesi lo stato di emergenza - dice ancora Faraone - significa che anche psicologicamente le persone non usciranno dalla fase di lockdown".

Faraone anticipa che "chiederemo subito a Conte due cose: un anno fiscale bianco e nessuna incertezza sul Mes. Se siamo in modalità emergenza dobbiamo comportarci di conseguenza, ma non con la politica dei sussidi, con quella del sostegno alle imprese e ai professionisti. altrimenti sara' un disastro".

"Ricordo che questo governo è nato un anno fa su impulso di Matteo Renzi con l'idea di coinvolgere tutte le forze politiche per sostenete un Paese in crisi, questo vale ancora di più oggi e a maggior ragione dopo le notizie della proroga".  

Gelmini (Fi): "Pd-Iv dicano no a pieni poteri Conte"
"Conte voleva un blitz. Consiglio dei ministri lampo, magari notturno; stato di emergenza prorogato al 31 dicembre; pieni poteri confermati al presidente del Consiglio. Punto. La levata di scudi delle opposizioni ha stoppato questo maldestro tentativo, adesso la decisione dovrà essere presa dal Parlamento. Ai 5 stelle non chiediamo niente, sarebbe pretendere troppo, ma ci rivolgiamo invece a Partito democratico e Italia Viva, affinché dicano 'no' a questa inutile incoronazione pretesa da Conte". E' l'appello che arriva da Mariastella Gelmini.   Il capogruppo FI alla Camera aggiunge che "fermo restando il livello di guardia, da tenere alto rispetto al Covid, non è più accettabile un premier che si atteggia a capo assoluto della Repubblica italiana. Siamo una democrazia matura, non abbiamo bisogno di snaturare le nostre istituzioni per affrontare la coda della pandemia".

Sileri: "Proroga necessaria, Conte andrà in Parlamento"
Il premier andrà in Parlamento per la proroga dello stato di emergenza per il coronavirus. Lo conferma il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri sul Corriere della Sera: "Su questo non c'è alcun dubbio, tutti ricorderanno che era stato proprio Conte a garantire che avrebbe informato le Camere di ogni passaggio. Non si è mai tirato indietro e certamente non lo farà in questa occasione".   

La proroga è necessaria perché "ci sono ancora casi di contagio, c'è necessità di emettere nuovi decreti e soprattutto di confermare alcune misure. Io ritengo che si stiano gestendo in maniera ottimale i nuovi focolai con i tamponi, la quarantena e il tracciamento. Ma proprio questo dimostra che non siamo fuori e si deve far fronte anche alle esigenze economiche"; che significa "acquisti, gare d'appalto, ma anche cassa integrazione e altre misure di sostegno alle famiglie e alle imprese. E poi c'è la scuola. Noi dobbiamo garantire che i ragazzi tornino in classe nella massima sicurezza e per farlo il commissario Arcuri gestirà le gare per l'approvvigionamento del materiale". Serve la procedura straordinaria - osserva - "altrimenti dubito che riusciremmo ad ottenere le forniture in tempo. E invece non dobbiamo in alcun modo rischiare".

Ricciardi: "Proroga emergenza è indispensabile"
"Siamo di fronte a un evento epocale che durerà anni. La proroga" dello stato d'emergenza per il coronavirus "è assolutamente indispensabile perché siamo ancora in una fase di crescita mondiale della pandemia e in questa situazione nessuno può dirsi al sicuro. Serve continuare ad avere quella capacità di reazione rapida che lo stato d di emergenza ha garantito fino ad oggi". E' quanto sostiene Walter Ricciardi, docente di sanità pubblica alla Cattolica e consulente del ministro Speranza, sulla Stampa.   "Se per diverse regioni il profilo è peggiorato è perché i vari indicatori risentono momentaneamente dell'accensione di più focolai contemporaneamente - osserva - se si resta al livello attuale reggiamo, se i focolai veri e propri da 10 diventano 100 la situazione rischia di sfuggire al controllo".   

"Caldo e alto tasso di umidità ne ostacolano la diffusione,ma da soli non bastano a contrastarlo, come dimostra l'esplosione dei contagi in Paesi caldi - dice - Vedo un grande sbracamento generale anche da noi però. Gli italiani si diano una regolata perché continuando così perderemo l'occasione di ridurre drasticamente i contagi. Molte regioni che nelle previsioni dovevano uscire ora dall'epidemia ci saranno ancora dentro in autunno. Quando il virus potrebbe diffondersi più facilmente".

Bassetti: "Basta allarmismi, oggi Italia non è in emergenza"
"Stiamo dando al mondo l'idea di essere ancora in pieno dramma, che tutti i sacrifici non sono serviti a niente. Mentre è vero il contrario: il Covid è stata un'emergenza ospedaliera, che oggi, lo dicono i numeri, è finita. Ma viene comunicato il contrario, un atteggiamento veramente alla Tafazzi". Lo sottolinea l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino. "Io non vedo una situazione così  incontrollata dal punto di vista del sistema sanitario. Mi pare che  gli ospedali si stiano svuotando, ci sono poco meno di 60 persone in  terapia intensiva in Italia e su 60 milioni di abitanti abbiamo circa  700 persone in ospedale e che a breve immagino verranno dimesse. Se  ragioniamo su questi numeri l'Italia non è in emergenza come era a  febbraio o marzo. Le decisioni sono politiche e le accettiamo. Forse  però l'emergenza andrebbe prorogata di mese in mese".

E aggiunge: "Lo dico da medico e non voglio fare politica, però anche la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre, se cosi' sara', mi pare francamente un po' spinta. Decidere oggi a luglio cosa succederà tra sei mesi non ha molto senso, in molti paesi si danno scadenze temporali più ravvicinate, anche di mese in mese, poi semmai si proroga. Ma anche qui, il messaggio che passa è che siamo in emergenza, come a marzo, invece sono due situazioni assolutamente imparagonabili".

Ippolito (Spallanzani): "Giusta proroga emergenza"
"Non si può affrontare un'emergenza senza uno stretto controllo centrale. È per questo che do una valutazione positiva della decisione di prorogare lo stato di emergenza. Fino a quando non ci sarà un vaccino o una cura, il coronavirus sarà la normalità. Dobbiamo capirlo". Così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani esponente del Comitato tecnico scientifico, sul Messaggero.   "Fasciarsi la testa con la preoccupazione sulla seconda ondata non serve a nulla - osserva - chiunque millanti certezze assolute su questa epidemia non ha le basi per farlo. Lo strumento dello stato di emergenza, però, permette di attuare rapidamente procedure amministrative e risparmiare tempo in caso di necessità. Ce n'è bisogno, perché l'epidemia non è finita. La mia opinione è che dobbiamo tutti abituarci ad una nuova normalità".

Fassina (Leu): "Su stato di emergenza decide il Parlamento"
"E' preoccupante la proroga dello stato di emergenza proposta dal Governo. Sia per le implicazioni sul terreno sanitario, economico e sociale, sia sul terreno democratico. Sui rischi per la salute, l'affidabilità del Ministro Speranza è provata sul campo. Ma la dichiarazione dello stato di emergenza non può essere semplicemente oggetto di un'informativa del Presidente del Consiglio alle Camere. Non siamo, come a fine gennaio scorso, di fronte a un evento improvviso e ignoto nella sua portata, nelle sue caratteristiche e nelle sue conseguenze". Lo scrive su Facebook il deputato di Leu Stefano Fassina. "Siamo in quadro esplorato. Siamo attrezzati in termini di misure di riduzione dei rischi di contagio e di assistenza sanitaria. Abbiamo il tempo necessario per una approfondita valutazione e decisione del Parlamento. Prima del Ministro Speranza, il Presidente del Consiglio deve venire alla Camera e al Senato per motivare la proposta. Sta al Parlamento decidere".

Mulé (Fi): "Proroga non richiesta"
​"Il 'bis' non richiesto che il premier Conte vuole concedere agli italiani sulla proroga dello stato di emergenza porta dritto allo svilimento dei poteri e del ruolo del Parlamento: non si tratta più di condivisione o di rapporti normali tra maggioranza e opposizione, in questo caso ne va della qualità della democrazia stessa, già sfregiata dalle recenti forzature dei Dpcm e delle limitazioni delle libertà costituzionali decise unilateralmente da palazzo Chigi". Così, in una nota, il deputato di Forza Italia e
portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulé.