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ITALIA

I capitali illegalmente detenuti all'estero oscillano tra 200 e 300 miliardi

Voluntary disclosure: circa 90.000 le istanze presentate per un'emersione di 40 miliardi di euro

Le 90.000 istanze presentate all'Agenzia delle Entrate dovrebbero produrre un incasso intorno ai 3,4 miliardi di euro. Supererebbe i 40 miliardi di euro la somma dei capitali illegalmente detenuti all'estero che emergerebbero a fronte della stima che parla di importi tra i 200 e 300 miliardi

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Roma
Manca solo una settimana alla scadenza (30 novembre) per presentare la domanda per aderire al 'voluntary disclosure', strumento che consente ai contribuenti che detengono illecitamente patrimoni all’estero di regolarizzare la propria posizione, anche penale, pagando le relative imposte e le sanzioni in misura ridotta.

Sarebbero circa 90.000 le istanze presentate agli uffici dell'Agenzia delle Entrate che dovrebbero produrre un incasso, a fine operazione, intorno a 3,4 miliardi di euro. Significativa sarebbe la base imponibile emersa che supererebbe i 40 miliardi di euro a fronte di una previsione di circa 30 miliardi e a una disponibilità di capitali illegalmente detenuti all'estero stimata tra 200 e 300 miliardi.

La 'voluntary disclosure', contrariamente ai vecchi scudi fiscali, rappresenta una significativa operazione di trasparenza. L'adesione, infatti, consente all'Agenzia delle Entrate di conoscere i soggetti che hanno deciso di aderire e le somme dagli stessi portate all'estero. Questo potrebbe garantire un positivo apporto al gettito anche nei prossimi anni.

I contribuenti che hanno presenteranno l'istanza entro lunedi 30 novembre avranno poi tempo altri 30 giorni fino al 30 dicembre per presentare tutta la documentazione necessaria, e cioè la relazione di accompagnamento ed eventuali istanze integrative. La procedura di emersione volontaria dovrà poi concludersi, per tutti gli anni coinvolti, entro il 31 dicembre 2016. Per gli uffici dell'Agenzia si tratta dunque di produrre il prossimo anno dai 300 ai 400mila atti di accertamento considerando che ogni istanza riguarda dai tre ai quattro anni e che ogni atto di accertamento sarà riferito ad una singola annualità.