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ECONOMIA

A luglio 2014 la multinazionale Usa aveva acquistato l'azienda marchigiana

Whirlpool-Indesit, 1.350 esuberi. Guidi: "Impegno dell'azienda a non licenziare fino al 2018"

Lo riferiscono fonti sindacali dopo l'incontro al Mise con l'azienda americana di elettrodomestici. Il ministro per lo Sviluppo economico Guidi: "Governo impegnato ad attivare fin da subito un confronto che porti a tutelare al massimo la salvaguardia dell'occupazione e dei siti produttivi". Fonti di Palazzo Chigi: "Un fulmine a ciel sereno". Lunedì 20 aprile confronto azienda sindacati

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Operai della Indesit di Carinaro in sciopero (Ansa)
Roma
"Il Governo farà di tutto per salvaguardare i posti di lavoro del gruppo Whirlpool in Italia". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi aggiungendo che il governo ha chiesto e ottenuto l'impegno dell'azienda a rispettare quanto stabilito nel 2013 sull'acquisto di Indesit che escludeva qualsiasi licenziamento unilaterale fino al 2018. Il piano, secondo Guidi presenta "aspetti positivi come i nuovi investimenti per mezzo miliardo di euro e il rientro in Italia di alcune linee di produzione dall'estero; e aspetti fortemente negativi e inaccettabili come l'importante numero di esuberi, concentrati soprattutto sullo stabilimento di Caserta sul quale pesa la pesante crisi produttiva ereditata dalla Indesit". 

Palazzo Chigi: "Un fulmine a ciel sereno"
 
 Un fulmine a ciel sereno. Così fonti di Palazzo Chigi definiscono la vicenda Indesit-Whirlpool, "viste le garanzie avute quando fu firmato l'accordo". Le stesse
fonti spiegano che il governo si è subito attivato per affrontare la situazione.

Gli esuberi
Gli esuberi Indesit, annunciati questa mattina dalla Uilm al termine dell'incontro al Mise con l'azienda, sono 1.350, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca. Il piano di integrazione della multinazionale americana di elettrodomestici Whirlpool che a luglio scorso aveva acquisito il 60% dell'azienda marchigiana fondata dalla famiglia Merloni, prevede la chiusura degli stabilimenti Indesit di Carinaro, nel Casertano, di None, in provincia di Torino (90 addetti tra magazzino e ricerca) e la cessazione di quello di Fabriano. A Carinaro stamane 800 dipendenti hanno bloccato la produzione dando, così, vita a uno sciopero immediato. Solo due anni fa, nel casertano, era stato chiuso l'insediamento gemello di Teverola costato quasi 200 esuberi. ​Ad Albacina, la frazione di Fabriano dove c'è un altro stabilimento, gli operai hanno bloccato una strada provinciale accompagnati dal sindaco Giancarlo Sagramola. Fabrizio Bassotti, della Fiom, annuncia: "Assemblee in sciopero per le prime valutazioni con i lavoratori e proclamato lo stato di agitazione. Lunedì ci sarà il primo incontro di coordinamento nazionale con la presenza della multinazionale Usa".

Whirlpool: investimenti per 500 milioni in quattro anni
La Whirlpool, dal canto suo, annuncia anche investimenti per 500 milioni in quattro anni. 'L'Italia sarà al centro delle strategie di lungo periodo dell'azienda", afferma il gruppo in una nota emessa al termine dell'incontro al Mise. I nuovi investimenti "eccedono largamente gli 83 milioni di euro messi a disposizione da Indesit nel 2013". L'ad di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni, che ha illustrato alla stampa il piano presentato a governo e sindacati, ha detto che non ci sarà mobilità unilaterale fino al 2018, come previsto dal 'piano Italia' precedente. "Tra tutti i piani possibili - ha sottolineato - questo è il migliore che possiamo mettere in campo per gestire la continuita". "Abbiamo fatto presente al governo - ha aggiunto - che l'Italia continuerà a restare al centro soprattutto per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, ma che ci saranno anche degli incrementi di produzione legati al rientro nel nostro paese di produzioni che oggi si fanno all'estero, dalla Cina alla Polonia". 

Il nodo esuberi, Castiglioni (Whirlpool): "Chiusura stabilimento di Caserta scelta dolorosa"
Soffermandosi sul nodo degli esuberi, il manager di Whirlpool ha precisato che "ci sono 400 esuberi in più rispetto al precedente piano; 940 esuberi c'erano già quando abbiamo acquisito Indesit e a questi si vanno ad aggiungere 245 esuberi sulla parte industriale e 150 in ricerca e sviluppo. Sul totale ci sono 450 esuberi che non sono strutturali, sono esuberi fisiologici che possono essere gestiti con flessibilità, poi ci sono gli 815 di Carinaro e gli 80 di None che invece richiedono un intervento". Parlando proprio della chiusura dello stabilimento di Caserta, Castiglioni ha detto che è stata "la decisione più difficile e dolorosa". Non sarà così per i lavoratori di Albacina: "Anche se l'impianto sarà chiuso - ha concluso Castiglioni - i lavoratori e il prodotto saranno trasferiti a Melano, a 8 chilometri di distanza". 

Uilm: "Profondo dissenso"
"Il piano prevede di converso - spiega Gianluca Ficco della Uilm - la crescita di alcune fabbriche, in particolare quella di Varese dove si preannuncia un incremento occupazionale di 280 persone, e quella di Melano, dove sarebbe di nuovo concentrata la produzione dei piani cottura". "Noi abbiamo espresso il nostro più profondo dissenso - conclude il sindacalista - ed abbiamo chiesto a Whirlpool di rispettare gli accordi pregressi, compreso quello ereditato da Indesit e firmato proprio in sede ministeriale poco più di un anno fa, secondo cui tutte le fabbriche hanno una missione produttiva e fino al 2018 nessun lavoratore può essere licenziato. Confidiamo che il Governo ci aiuti a far rispettare quell'intesa di cui esso stesso fu parte". 

Governo contrario al piano
Il governo, dopo l'incontro al Mise, ha espresso in un comunicato "forte contrarietà" al piano presentato dai vertici di Whirlpool per l'integrazione in Italia con Indesit. All'incontro, presieduto dalla ministra Federica Guidi, hanno partecipato anche la sottosegretaria al Ministero del Lavoro Teresa Bellanova e i sindacati. "Il Governo - prosegue il comunicato - ha preso atto degli aspetti positivi e certamente importanti sul fronte degli investimenti e dell'incremento dei volumi, ma ha al contempo espresso forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi, alcuni dei quali in aree del Paese gia colpite da fenomeni di deindustrializzazione". Il governo quindi "ha chiaramente ribadito di considerare questo primo incontro come l'inizio di un confronto che si svilupperà nelle prossime settimane". Inoltre, sottolinea il comunicato del Mise, "il Governo ha da subito chiesto all'azienda di confermare l'impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali". L'esecutivo, conclude la nota, "conferma l'impegno a ricercare con le parti ogni possibile soluzione che consenta di rimuovere gli aspetti negativi del piano a cominciare dalle pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale".

Presidente Regione Marche, Spacca: "Singolare l'esclusione delle Regioni"
"Se le indiscrezioni venissero confermate ufficialmente - ha detto il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca - il giudizio sarebbe netto: il piano Whirlpool va cambiato e debbono essere rispettati gli impegni dell`accordo del 2013. La chiusura dello stabilimento di Albacina non è accettabile". "E` singolare - ha proseguito Spacca - che su una vicenda di tale rilevanza il governo nazionale abbia escluso la partecipazione delle Regioni.

Nuovo incontro il 20 aprile
Il prossimo incontro fra sindacati e Whirlpool è previsto lunedì 20 a Roma, per l'illustrazione più particolareggiata del piano.