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ECONOMIA

Whirlpool, azienda cede il ramo di Napoli. Momenti di tensione davanti al Mise

I lavoratori non vogliono accettare la decisione della azienda di procedere alla cessione del ramo di azienda e si sono scagliati verbalmente anche contro la delegazione sindacale che è stata protetta dalla polizia

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Al tavolo sulla vertenza Whirlpool che si è svolto al Mise, l'ad Luigi La Morgia ha annunciato che domani l'azienda avvierà la cessione del ramo d'azienda per la sede di Napoli. L'unica soluzione per lo stabilimento è l'individuazione di un nuovo partner - ha continuato La Morgia, spiegando la decisione unilaterale - che è stato individuato in Prs. Una soluzione in grado di "mantenere gli attuali livelli occupazionali".  

Azienda convocata da Patuanelli
La dirigenza Whirlpool - si apprende da fonti ministeriali - è stata convocata venerdì dal ministro, Stefano Patuanelli, al ministero dello Sviluppo Economico.

Mise: decisione grave
Una decisione "grave" che "disattende gli impegni" dell'azienda con il Governo. Il ministero dello Sviluppo economico commenta così la decisione unilaterale della Whirlpool di procedere alla cessione di ramo d'azienda a un possibile partner" e di abbandonare il tavolo delle trattative al ministero, presieduto dal vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial e dal sottosegretario Alessandra Todde, con la partecipazione di ministero del Lavoro, rappresentanti degli enti locali e organizzazioni sindacali. Nel corso dell'incontro - spiega il Mise in una nota - l'azienda "ha comunicato la decisione unilaterale di procedere alla cessione di ramo d'azienda ad un possibile partner, la società Prs che si occupa di refrigerazione passiva, interessato alla riconversione della produzione dello stabilimento di Napoli". Con questa decisione l'azienda "ha interrotto il prosieguo del confronto sulle altre opzioni proposte nel corso dei precedenti incontri tenutesi al Ministero, che prevedevano anche investimenti in prodotti di alta gamma o lo spostamento in Italia alcune produzioni realizzate all'estero dal Gruppo Whirlpool".  Il vice capo di Gabinetto Sorial ha espresso "la ferma contrarietà alla decisione unilaterale dell'azienda", sottolineando "come il Governo non può accettare il comportamento dei vertici della Whirlpool, che hanno sempre trovato il supporto e la collaborazione di tutte le istituzioni per individuare una soluzione condivisa finalizzata a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dei lavoratori del sito di Napoli". Da parte sua il sottosegretario Todde ha sottolineato: "La decisione dell'azienda non solo disattende gli impegni presi in questi mesi di confronto al Mise, ma anche l'accordo sottoscritto nel mese di ottobre del 2018 con cui le istituzioni si sono impegnate a supportare con incentivi e ammortizzatori sociali il piano industriale della Whirlpool in Italia. Si tratta quindi di una grave scorrettezza da parte della multinazionale nei confronti sia del Governo che dei lavoratori". Al termine del tavolo tecnico il sottosegretario Alessandra Todde e il vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial hanno incontrato in una riunione ristretta i sindacati per decidere i prossimi passi da compiere a seguito della decisione presa dall'azienda per il sito di Napoli. 

Tensione davanti al Mise
Ci sono stati momenti di tensione al presidio degli operai sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico. I lavoratori non vogliono accettare la decisione della azienda di procedere alla cessione del ramo di azienda e si sono scagliati verbalmente anche contro la delegazione sindacale che è stata protetta dalla polizia. Poi la situazione è tornata sotto controllo e i rappresentanti sindacali stanno riferendo quanto avvenuto al tavolo di confronto. 



Sindacati: il governo convochi nuovamente i tavoli. Verso lo sciopero
​Sciopero in tutti gli stabilimenti Whirlpool, da Varese a Napoli, per la decisione unilaterale dell'azienda di cedere il ramo partenopeo. È questo l'orientamento dei sindacati dopo l'incontro di oggi al Mise. "Dovremo svuotare tutti gli stabili già questa settimana, o al limite lunedi prossimo", viene spiegato sotto al dicastero.

Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, di riconvocare il tavolo Whirlpool per pretendere il rispetto dell'accordo di ottobre 2018. "Se Whirlpool viola quell'accordo, di cui è firmatario lo stesso ministero, dismettendo Napoli",  afferma Gianluca Ficco della Uilm, "non solo colpisce centinaia di famiglie, ma da' un segnale inequivocabile di ritiro dall'Italia con grave rischio per tutte le altre fabbriche italiane in difficolta'". "Abbiamo chiesto al governo - ha riferito Alessandra Damiani della Fim - di provare a fare un ulteriore passaggio con l'azienda per far cambiare la sua decisione". I sindacati decideranno le azioni necessarie per salvaguardare lo stabilimento. 

La decisione dell'azienda
Nel corso dell'incontro odierno presso il Ministero dello Sviluppo Economico Whirlpool EMEA ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni presenti la decisione di trasferire il ramo d'azienda identificato nel complesso aziendale di Napoli alla società Passive Refrigeration Solutions S.A. (PRS), attiva nel campo della produzione e vendita di sistemi di refrigerazione passiva.

A seguito di attente valutazioni, spiega una nota dell'Azienda, condivise nel corso del confronto continuo con le parti, iniziato dallo scorso maggio, il trasferimento del ramo d'azienda rappresenta l'unico modo per tutelare la massima occupazione a Napoli e offrire un futuro sostenibile di lungo termine allo stabilimento che, in alternativa, avrebbe cessato ogni attività produttiva. L'operatore individuato per realizzare la nuova missione del sito è una società leader nel settore della termodinamica finalizzata alla conservazione e al trasporto intermodale di prodotti deperibili, che ha sviluppato un brevetto unico nel campo dei container refrigerati. PRS ha elaborato un progetto di riconversione che individua nello stabilimento di Napoli una struttura idonea alla produzione di sistemi di refrigerazione passiva. La nuova missione sarà in grado di mantenere gli attuali livelli occupazionali.

"Il drastico declino della domanda di lavatrici di alta gamma a livello internazionale e il conseguente calo della produzione hanno portato lo stabilimento di Napoli ad operare al di sotto del 30% della propria capacità produttiva - continua la nota di Whirlpool Emea - determinando così una situazione non più sostenibile per l'azienda e per i propri dipendenti". Tali condizioni, "non previste né in alcun modo prevedibili al momento della sottoscrizione del Piano Industriale del 25 ottobre 2018, sono imputabili in particolare a un contesto macro economico generale di crisi che ha investito in particolar modo alcuni dei mercati più rilevanti tra cui Stati Uniti d'America, India, Argentina e i principali in ambito Emea", prosegue l'azienda.

Nonostante gli "ingenti investimenti realizzati negli ultimi 10 anni per circa 100 milioni di euro e le strategie commerciali messe in atto, dal 2009 ad oggi i volumi di produzione del sito si sono ridotti da circa 700.000 a circa 250.000 pezzi annui con un calo delle vendite nel primo semestre del 2019 pari al 36% a livello di export internazionale e del 19% nella sola area Emea". Negli ultimi mesi, Whirlpool Emea fa notare di aver preso in attenta considerazione diverse soluzioni, inclusa la possibilità di nuovi e ulteriori investimenti. Tuttavia, alla luce di una approfondita valutazione economica, nessuna di queste opzioni è stata ritenuta idonea a rendere sostenibile l'impianto nel lungo periodo.