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MONDO

Evento blindato a causa dei recenti attacchi di Parigi

Davos: World Economic Forum 2015 e le sfide globali

A Davos quest'anno si discute di grandi temi, dal prezzo del petrolio al futuro di internet, senza tralasciare il cambiamento climatico, l'inclusione sociale e la crescita economica. Partecipa il premier italiano Matteo Renzi. Grande assente Mario Draghi

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World Economic Forum 2015: I preparativi (wef)
Davos

Più di 2.500 partecipanti, tra politici e imprenditori, provenienti da oltre 140 paesi partecipano al World Economic Forum Annual Meeting 2015, che si tiene sulle alpi svizzere (Davos-Klosters) dal 21 al 24 gennaio.

"The New Global Contest"
Come ogni anno, il Forum accoglie ministri e imprenditori (circa 1500), oltre a personalità del mondo accademico e della società civile, rappresentanti delle organizzazioni internazionali, leader religiosi, leader del mondo culturale e dei media. Tema generale dell'incontro 2015 è "The New Global Contest" (Il nuovo contesto globale). 


Forum blindato
Quest'anno, la leadership mondiale sarà testata come mai prima d'ora anche a causa dei recenti attacchi di Parigi e del clima di tensione provocato dal terrorismo. Il vertice si prefigura blindatissimo, con le forze di sicurezza in massima allerta.

Dall'apprezzamento del franco svizzero al crollo del petrolio
E anche le sfide sul fronte dell'economia sono di proporizioni notevoli, tra lo sconcerto provocato con il via libera all'apprezzamento del franco svizzero, il crollo dell'euro e la nuova crescita de valore dell'oro. Intanto la Banca Centrale Europea (Bce) considera un radicale programma d'acquisto di titoli di Stato per accrescere liquidità da immettere nei mercati (il cosiddetto “quantitative easing”).

Il futuro dell'euro
E anche se nel programma ufficiale non è previsto il dibattito sul futuro dell’euro, nelle riunioni a porte chiuse tra i premier europei probabilmente questo sarà il tema più discusso, in particolare con il riferimento al deprezzamento della moneta unica europea rispetto al dollaro e alle altre monete forti come il franco svizzero o la sterlina.

The Global Risks report 2015
Per il 2015, su richiesta del World Economic Forum, un gruppo di illustri economisti, politologi, uomini d’affari e personaggi di spicco ha prodotto alcune previsioni sulle emergenze che il pianeta dovrà affrontare nei prossimi 12 mesi (The Global Risk report): i conflitti internazionali, i cambiamenti climatici e il sempre più pressante problema della disoccupazione, anche giovanile.

Previsioni non accurate
Negli ultimi anni, però, i pronostici effettuati dai politici e economisti a Davos non sono stati molto accurati. Per fare un esempio, il capo della Banca giapponese, Haruhiko Kuroda, lo scorso anno aveva dichiarato che la situazione nel suo paese era "completamente cambiata". Dodici mesi dopo questa affermazione, l'economia giapponese è di nuovo in recessione. Inoltre, nessuno all'inizio del 2014 aveva previsto l'annessione della Crimea da parte della Russia, la crescita di potere dello Stato islamico o il prezzo del petrolio a 50 dollari al barile.

Le mega-tendenze individuate
A Davos, però, sono sempre riusciti a individuare alcune mega-tendenze, come l'ascesa dei mercati emergenti e, più recentemente, la crescita economica negli Stati Uniti. I politici e gli economisti sulle alpi svizzere hanno anche segnalato le tensioni a livello globale dovute al problema dell'accesso all'acqua e quello della sicurezza informatica.

L'Italia a Davos
Per l'Italia, a Davos partecipano il primo ministro Matteo Renzi, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, il capo del dicastero delle finanze Pietro Carlo Padoan e il governatore della Banca centrale Ignazio Visco Tra gli oltre 40 capi di Stato e di governo attesi figurano il premier turco Ahmet Davutoglu, il presidente francese François Hollande, il premier cinese Li Keqiang e la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Grandi assenti: Mario Draghi e i politici greci
Il grande assente quest’anno è invece Mario Draghi: giovedì prossimo la Banca centrale europea potrebbe presentare il tanto atteso programma di Quantitative Easing. Anche i greci non partecipano all'evento in Svizzera: il Paese è impegnato nella campagna elettorale che si concluderà con le elezioni del 25 gennaio, attese da tutta l'Europa con il fiato sospeso.