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MONDO

Sanaa

Yemen, spari contro auto dell'ambasciata Usa a Sanaa

Nella capitale Sanaa regna il caos dopo che sono iniziati pesanti combattimenti tra la guardia presidenziale e i miliziani sciiti delle tribù Houthi che hanno il controllo della città da quattro mesi

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Lo Yemen è nel caos. Dopo gli scontri nei giorni scorsi tra i ribelli sciiti Houthi e le forze presidenziali, un veicolo dell'ambasciata americana a Sanaa è stato preso di mira da alcuni colpi di arma da fuoco presso un posto di blocco vicino alla sede diplomatica. Lo ha annunciato la stessa ambasciata degli Usa citata dalla Cnn, spiegando che l'incidente risale alla scorsa notte e che non si sa chi siano i responsabili. Gli spari non avrebbero fatto vittime.      

I ribelli prendono il controllo del palazzo presidenziale
I ribelli sciiti del gruppo Houthi hanno preso il controllo dell'ingresso principale del palazzo presidenziale di
Sanaa, capitale dello Yemen. Lo riporta la tv satellitare al-Arabiya,
dopo che già ieri le autorità yemenite avevano lanciato l'allarme su
una massiccia presenza di ribelli che tenevano l'edificio sotto
assedio.

La situazione
Dal settembre scorso i ribelli sciiti del gruppo Houthi hanno preso il controllo di diverse zone di Sanaa. La situazione è degenerata il 17 gennaio, giorno in cui i ribelli hanno preso in ostaggio Ahmed Awad bin Mubarak, capo di gabinetto del presidente Hadi, responsabile del dialogo nazionale tra le forze politiche e i gruppi etnici del Paese. Gli Houthi sostengono di aver effettuato il sequestro per impedire che venga modificato l'accordo raggiunto con il governo centrale a settembre per la formazione di un governo di unità nazionale. Gli Houthi, inoltre, chiedono il riconoscimento di maggiori diritti per la setta sciita degli zaiditi, a cui appartiene l'ex presidente Ali Abdullah Saleh.

Gli scontri tra sciiti e sunniti
In questi mesi di occupazione si sono verificati molto scontri tra i ribelli sciiti e le comunità sunnite residenti soprattutto nella parte meridionale della città.