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POLITICA

Il segretario alla direzione del partito

Zingaretti: serve unità contro chi vuole destabilizzare il Pd

"Con il professor Draghi verrà probabilmente formata la squadra di governo a cui ci atterremo e che sosterremo ma chiediamo una squadra autorevole", ha dichiarato il segretario del partito. Dopo i vari interventi arriva il "Sì" all'unanimità dalla direzione nazionale del Pd

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"Draghi è figura non espressione dei partiti ma avanzata direttamente, nel pieno rispetto delle sue prerogative, dal presidente della Repubblica. Nel rispetto dell'articolo 92 della costituzione sarà formata la squadra di governo che sosterremo. Noi chiediamo una squadra autorevole, formata nel rispetto del pluralismo politico e che rispetti la differenza di genere nella sua composizione", ha dichiarato Nicola Zingaretti aprendo la direzione Partito Democratico sottolineando anche eventuali "condizioni inedite" nella composizione della squadra dell'esecutivo. "Abbiamo trovato con Draghi una sintonia profonda, casomai sarà difficile per altri collocare le loro storie, la loro visione dentro questa nuova possibile esperienza. Per noi no, altro che imbarazzo".

"In una condizione eccezionale accettiamo una esperienza particolare legata a questa emergenza e faremo di tutto perché questo passaggio sia utile a rigenerare la politica stessa", ha continuato Zingaretti. "Prepariamoci a vivere una condizione nuova e forse inedita", ha aggiunto. "Questi mesi non rappresenteranno mai per noi la rinuncia della politica rispetto a un indistinto e poco credibile abbraccio unitario con chi è molto diverso da noi. "La Lega rimane alternativa al Pd, è nostro avversario non solo per i programmi, per la storia e la cultura ma anche nei comportamenti e nei modi di fare", ha dichiarato il segretario dem nel corso della sua relazione.

Sulla diversità, in relazione alle amministrative, Zingaretti ha fatto riferimento all'alleanza con il Movimento Cinquestelle e il corpo a corpo sui programmi per mantenere l'identità: "Sviluppare alleanze è l'opposto dell'assenza di identità. Prepariamoci dunque alla battaglia nel Paese, con le persone e a vivere con questo spirito l'appuntamento con le amministrative in 1.200 comuni e che coinvolgeranno 20 milioni di cittadini. Non esiste nessun modello politico da imporre ai territori", ha aggiunto. 

"Chi ha aperto la crisi ha tentato di destrutturare la politica e i partiti. Non ho paura? No, di fronte a questi tentativi serve coraggio e passione per i contenuti del governo, il governo Draghi non sarà una resa della politica. Noi abbiamo avvertito che l'estensione della maggioranza può non coincidere con la stabilità e l'efficienza della maggioranza stessa, con lealtà lo abbiamo evidenziato. Ma visto lo spirito dell'appello del presidente Mattarella non abbiamo posto veti. Chiediamo certo che tutto non si risolva solo in qualche capriola verbale sull'Europa e sui valori fondamentali", ha detto il segretario. Il dibattito pubblico appare confuso e chi vuole destabilizzare il sistema politico, sta puntando proprio sul Pd e la sua funzione. Per la delegittimazione del Pd appena tornato protagonista si muove una generale marea antipolitica". ha detto Zingaretti. 

"C'è qualcosa di legato alla nostra stessa natura che ci porta sempre a guardare prima di tutto gli interessi dei cittadini e della nostra comunità. La responsabilità - ha dichiarato Zingaretti - è il contrario della subalternità, è l'espressione massima della nostra autonomia, perché rifiuta visioni di sola testimonianza e di interessi particolari a scapito a volte dell'interesse del Paese. Noi non abbiamo bandierine da fissare ma abbiamo una bandiera, quella italiana, da sventolare". 

Il Lavoro
"Prima di tutto il lavoro, di fronte alla crisi sociale in atto è importante aprire una stagione di veri e propri investimenti per riaccendere l'economia e sostenere le imprese per un vero rilancio e innovazione. La via è quella del Next Generation Eu, ma accanto a ciò è evidente che nessuno deve essere lasciato solo, o meglio dire nessuna, visto che solo a dicembre il 98% di coloro che hanno perso il lavoro è donna. Ecco perché occorre agire con politiche segnate dalla cultura di genere, gli effetti della crisi colpiscono in modo particolare giovani e donne", ha dichiarato Zingaretti.

Sostegno a Draghi e assemblea nazionale
"Propongo di sostenere la proposta di governo che verrà avanzata dal professor Draghi e di decidere entro il mese di febbraio la nostra assemblea nazionale, per capire la nostra azione di governo e per la sfida delle amministrative", ha concluso il segretario dem. "La Direzione nazionale, sulla base della relazione del segretario, e raccogliendo l'appello rivolto dal presidente Mattarella alle forze politiche, propone ai gruppi parlamentari del Pd di esprimere la fiducia al governo presieduto dal prof. Draghi".

La replica di Zingaretti all'alleanza coi Cinquestelle
"Basta con l'ipocrisia degli aggettivi accanto alla parola alleanza. Chiamatela Filomena, chiamatela come volete. La sostanza è che è un patto, un incontro, tra due o più parti, per raggiungere un fine comune. Il fine comune sono gli obiettivi e l'alleanza è lo strumento. Per questo è stato importante tenere in piedi l'alleanza con M5s e Leu". Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, nella replica alla direzione del partito. "Io - ha aggiunto - non ho molto chiaro come si possa in natura dire che in questo Parlamento è un errore andare a votare e al tempo stesso sostenere che sia un errore l'alleanza con i CinqueStelle. Qui chiamo in soccorso la matematica per dimostrare che non c'è nulla di strategico e silenzioso: abbiamo dato vita a una alleanza politica fondata su un programma. Di questo ovviamente discuteremo, ma guai ad avere l'illusione di potere tornare indietro a una idea di solitudine del partito perché è già stata sperimentato nel 2018 e ancora paghiamo il prezzo, nella rappresentanza parlamentare, di quell'errore politico che fu fatto".

La conferma della direzione
La direzione nazionale del Pd, con votazione chiusa alle ore 19.45, all'unanimità ha espresso voto favorevole sull'ordine del giorno presentato con l'indicazione ai gruppi parlamentari, sulla base della relazione del segretario Nicola Zingaretti, di esprimere la fiducia al governo del professor Draghi. Lo si apprende da una nota del Pd.