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ITALIA

Continua il braccio di ferro Musumeci-governo

Lampedusa: 273 migranti su nave quarantena Aurelia, 60 positivi al coronavirus

Nell'hotspot dell'isola rimangono circa 850 persone, che dovrebbero essere imbarcate domani

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Sono complessivamente 273 i migranti imbarcati sulla nave quarantena "Aurelia", attraccata a Cala Pisana a Lampedusa. Di questi, 60 sono i positivi al Coronavirus e 213 quelli negativi al tampone rino-faringeo. Nella struttura d'accoglienza di Contrada Imbriacola, per il momento, resteranno poco più di 850 persone. L'hotspot verrà, di fatto, leggermente alleggerito,anche se le presenze resteranno sempre elevate visto che la struttura ha una capienza massima di 192 persone.

Nella mattinata di domani è previsto anche l'arrivo dell​a nave quarantena Azzurra, che al momento si trova a Trapani. La nave dovrà prendere a bordo altri migranti ospiti dell'hotspot dell'isola. In questo modo, le presenze nella struttura di prima accoglienza si alleggeriranno.

E' in corso di predisposizione un nuovo bando per reperire altre navi-quarantena per ospitare i migranti che sbarcano in Italia, alleggerendo le strutture a terra. Lo si apprende da fonti del Viminale. Tra oggi e domani, si apprende inoltre, saranno circa 850 i migranti che saranno trasferiti da Lampedusa sulle navi quarantena Azzurra e Aurelia. Complessivamente, nel corso dell'estate, i migranti trasferiti dalla Sicilia in altre regioni sono stati oltre 4.000.

E' stato rintracciato dai Carabinieri, intanto, il gruppo di migranti che aveva lasciato l'hotspot di contrada Imbriacola. La situazione resta difficile: nei giorni scorsi si era registrata anche una violenta rissa con botte e lanci di pietre. Dopo l'allarme sull'allontanamento di alcune decine di stranieri, i militari hanno provveduto a controllare l'isola, riuscendo a fermare e a riportare indietro i fuggitivi.

E continua lo scontro tra il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci e il Viminale. Il Governo annuncia che impugnerà la discussa ordinanza  con la quale il presidente della Regione siciliana ha disposto la chiusura di tutti gli hotspot e i centri di accoglienza che non hanno i requisiti igienico-sanitari per potere rispettare le norme anti Covid.

"Mi fa rabbia che non ci sia stata da parte dello Stato alcuna risposta al problema che abbiamo posto. Quegli hotspot non sono assolutamente adatti dal punto di vista sanitario, soprattutto in questo contesto di pandemia. Mi chiedo perché questo scontro istituzionale nei confronti di un presidente della Regione che ha sempre assicurato il massimo di collaborazione. Se avessero fatto un bagno di umiltà e ammesso che abbiamo ragione, chiedendo anche 10-15 giorni di tempo, avremmo detto di sì. Invece si risponde col silenzio". Lo ha detto, a Omnibus, su La7, Musumeci, che ieri ha inviato ai nove prefetti dell'Isola un atto di diffida per chiedere l'esecuzione della sua ordinanza numero 33 del 22 agosto che prevedeva dalla mezzanotte del 24 lo svuotamento degli hotspot. "Se le prefetture e quindi il Viminale non procederanno - ha aggiunto - saremmo di fronte a una grave omissione. Sono pronti a impugnare? Hanno chiamato i loro costituzionalisti per il ricorso al Tar? Anche noi abbiamo i nostri esperti". Palazzo d'Orleans, insomma, non starà a guardare le mosse di Roma e reagirà: "Se faranno sentire le loro trombe - avverte - noi faremo suonare le nostre campane".

Provenzano: a Lampedusa l'emergenza è nell'hotspot
"Lo Stato che e vicino e solidale con una comunità che sta vivendo una  grandissima difficoltà. Ma quella reale si concentra nell'hotspot, non nell'isola di Lampedusa. Questo chiariamolo ai cittadini, ai turisti". Lo ha detto il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano sulla situazione dei migranti nell'isola. "Il problema in questo momento - ha sottolineato - è il sovraffollamento nell'hotspot che contiene molte più persone di quelle che dovrebbe e potrebbe contenere. Proprio per questo nei giorni scorsi è arrivata la nave che per problemi di maltempo non è riuscita ad attraccare. Queste - ha osservato il ministro - sono le politiche di gestione dei flussi migratori senza dirette Facebook, senza proclami, senza urla costantemente dal ministero dell'Interno, in piena sicurezza e rispettando i diritti delle persone".

"Il Governo sta decidendo in queste ore, credo che impugneremo l'ordinanza. Sono convinto che vada impugnata e molto probabilmente lo faremo. Poi deciderà la magistratura. Le modalità tecniche sono diverse, ne stiamo discutendo in queste ore", ha quindi annunciato Provenzano, riferendosi al provvedimento del presidente della Sicilia. "Quella firmata dal governatore Musumeci è un'ordinanza priva di ogni fondamento giuridico perché interviene su una materia sulla quale la Regione o il presidente della Regione non ha alcuna competenza. E visto che è una persona che conosce le leggi e di esperienza temo che sia soltanto il manifesto di propaganda e polemica politica. Non vorrei che si utilizzassero i problemi della Sicilia per fornire argomenti alla campagna elettorale di Salvini nelle altre regioni. Tutto questo non sarebbe accettabile", ha concluso il ministro.