MONDO
Alle 21 riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu
Crisi di Gaza. Abu Mazen: "Hamas accetti la proposta di tregua dell'Egitto"
Così il leader dell'Autorità nazionale palestinese. Il presidente americano, Barack Obama: "Difendo fermamente il diritto di Israele a difendersi"
Il leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, ha invitato il movimento islamico di Hamas ad accettare la proposta egiziana per una tregua nella Striscia di Gaza. "Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco. Anche noi (palestinesi, ndr) dobbiamo accettarla, così da mettere Israele alle strette", ha affermato Abu Mazen nel corso di una conferenza stampa a Istanbul con il presidente turco, Abdullah Gul. Il leader dell'Anp ha ribadito la necessità di sostenere il piano che è stato elaborato dai "nostri fratelli egiziani su nostra richiesta".
In serata, durante la conferenza stampa si è fatta sentire anche la voce del presidente Usa, Barack Obama: "Difendo fermamente il diritto di Israele a difendersi". Il presidente ha, tuttavia, espresso la "preoccupazione" degli Usa e dei Paesi alleati per il rischio di una escalation di violenza a Gaza. Obama, che ha parlato in collegamento dalla press-room della Casa Bianca, ha anche spiegato di aver detto a
Netanyahu che il segretario di Stato Usa John Kerry è pronto a tornare nella regione e ha espresso al premier israeliano l'auspicio che Israele continui ad impegnarsi per ridurre il numero di vittime civili.
100mila abitanti di Gaza hanno perso la casa
Sono quasi 100mila gli abitanti della Striscia di Gaza che hanno bisogno di aiuto perché hanno perso l'abitazione a causa dei bombardamenti israeliani. Lo ha reso noto su Twitter l'agenzia Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Secondo l'agenzia, sono 96.400 le persone che hanno la casa distrutta o danneggiata a causa delle operazioni militari dello Stato ebraico nell'enclave palestinese.
Alle 21 italiane Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza sul conflitto a Gaza alle 15 (ora locale), le 21 in Italia. Lo hanno reso noto diplomatici parlando a condizione di anonimato. L'incontro è stato richiesto dalla Giordania dopo che Israele ha lanciato un'offensiva di terra su Gaza.
Intanto a Tel Aviv e sulla zona centrale di Israele risuonano le sirene di allarme. In aria si sono sentite distintamente tre forti esplosioni, probabilmente frutto dell'intercettamento degli ordigni da parte delle batterie antimissile israeliane 'Iron Dome'.
In serata, durante la conferenza stampa si è fatta sentire anche la voce del presidente Usa, Barack Obama: "Difendo fermamente il diritto di Israele a difendersi". Il presidente ha, tuttavia, espresso la "preoccupazione" degli Usa e dei Paesi alleati per il rischio di una escalation di violenza a Gaza. Obama, che ha parlato in collegamento dalla press-room della Casa Bianca, ha anche spiegato di aver detto a
Netanyahu che il segretario di Stato Usa John Kerry è pronto a tornare nella regione e ha espresso al premier israeliano l'auspicio che Israele continui ad impegnarsi per ridurre il numero di vittime civili.
100mila abitanti di Gaza hanno perso la casa
Sono quasi 100mila gli abitanti della Striscia di Gaza che hanno bisogno di aiuto perché hanno perso l'abitazione a causa dei bombardamenti israeliani. Lo ha reso noto su Twitter l'agenzia Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Secondo l'agenzia, sono 96.400 le persone che hanno la casa distrutta o danneggiata a causa delle operazioni militari dello Stato ebraico nell'enclave palestinese.
Alle 21 italiane Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione di emergenza sul conflitto a Gaza alle 15 (ora locale), le 21 in Italia. Lo hanno reso noto diplomatici parlando a condizione di anonimato. L'incontro è stato richiesto dalla Giordania dopo che Israele ha lanciato un'offensiva di terra su Gaza.
Intanto a Tel Aviv e sulla zona centrale di Israele risuonano le sirene di allarme. In aria si sono sentite distintamente tre forti esplosioni, probabilmente frutto dell'intercettamento degli ordigni da parte delle batterie antimissile israeliane 'Iron Dome'.