MONDO
Usa e Iran ai ferri corti, Pasdaran: "Abbattuto drone americano nei cieli di Teheran"
Dal Pentagono è arrivata inizialmente una smentita che diceva che non c'erano in azione aerei americani nella zona indicata dalle autorità iraniane. Poi invece è stato confermato che "Il veicolo statunitense è, sì, stato abbattuto, ma era operativo in una zona di spazio aereo internazionale" sopra lo stretto di Hormuz. Il drone, dicono le fonti, era del tipo Mq-4c Triton della Us Navy, da ricognizione

I Guardiani della rivoluzione iraniana hanno annunciato che l'Iran ha abbattuto un "drone spia americano" che avrebbe violato lo spazio aereo della Repubblica Islamica. L'aereo, un modello di Global Hawk, "è stato abbattuto dalle forze aeree" nella provincia costiera di Hormozgan, nel sud dell'Iran, ha precisato Press TV, il canale informazioni in inglese dalla televisione di stato.
Dal Pentagono è arrivata inizialmente una smentita che diceva che non c'erano in azione aerei americani nella zona indicata dalle autorità iraniane. Poi invece è stato confermato che "Il veicolo statunitense è, sì, stato abbattuto, ma era operativo in una zona di spazio aereo internazionale" sopra lo stretto di Hormuz. Il drone, dicono le fonti, era del tipo Mq-4c Triton della Us Navy, da ricognizione.
"L'Iran ha commesso un grave errore!", ha twittato Donald Trump. In seguito il presidente americano ha suggerito che l'abbattimento del drone Usa da parte dell'Iran nel Golfo del Persico possa essere stato un errore. "È difficile credere che sia stato intenzionale", ha detto dallo Studio Ovale, dove sta ricevendo il premier canadese Justin Trudeau. Forse nel tentativo di evitare una escalation delle tensioni tra le due nazioni, Trump ha dato la colpa a qualcuno di "stupido". "Non c'era un uomo o una donna nel drone. [Se un pilota ci fosse stato] avrebbe fatto una grossa differenza". L'inquilino della Casa Bianca non ha escluso potenziali discussioni future con Teheran ma ha aggiunto: "Vedremo cosa succederà".
L'abbattimento di stamani manda un "chiaro messaggio" all'America e prova che Teheran, "anche se non intende fare la guerra a nessuno, è pronta alla guerra". Lo ha detto il comandante delle Guardie della rivoluzione islamica di Teheran, il generale Hossein Salami, in un discorso trasmesso in diretta dalla tv statale iraniana. Il comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani ha detto che "i nostri confini sono la nostra linea rossa". L'Iran "risponderà a ogni aggressione straniera e la nostra reazione è, e sarà sempre, categorica e assoluta".
L’incidente completa un quadro di tensione: prima i sabotaggi a danno delle petroliere nel Golfo dell’Oman, poi il potenziamento del contingente a stelle e strisce, rafforzato di mille uomini tra Marine e Servizi Segreti. Oltre ovviamente alla disdetta dell'intesa sul nucleare.
Dal Pentagono è arrivata inizialmente una smentita che diceva che non c'erano in azione aerei americani nella zona indicata dalle autorità iraniane. Poi invece è stato confermato che "Il veicolo statunitense è, sì, stato abbattuto, ma era operativo in una zona di spazio aereo internazionale" sopra lo stretto di Hormuz. Il drone, dicono le fonti, era del tipo Mq-4c Triton della Us Navy, da ricognizione.
"L'Iran ha commesso un grave errore!", ha twittato Donald Trump. In seguito il presidente americano ha suggerito che l'abbattimento del drone Usa da parte dell'Iran nel Golfo del Persico possa essere stato un errore. "È difficile credere che sia stato intenzionale", ha detto dallo Studio Ovale, dove sta ricevendo il premier canadese Justin Trudeau. Forse nel tentativo di evitare una escalation delle tensioni tra le due nazioni, Trump ha dato la colpa a qualcuno di "stupido". "Non c'era un uomo o una donna nel drone. [Se un pilota ci fosse stato] avrebbe fatto una grossa differenza". L'inquilino della Casa Bianca non ha escluso potenziali discussioni future con Teheran ma ha aggiunto: "Vedremo cosa succederà".
L'abbattimento di stamani manda un "chiaro messaggio" all'America e prova che Teheran, "anche se non intende fare la guerra a nessuno, è pronta alla guerra". Lo ha detto il comandante delle Guardie della rivoluzione islamica di Teheran, il generale Hossein Salami, in un discorso trasmesso in diretta dalla tv statale iraniana. Il comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani ha detto che "i nostri confini sono la nostra linea rossa". L'Iran "risponderà a ogni aggressione straniera e la nostra reazione è, e sarà sempre, categorica e assoluta".
L’incidente completa un quadro di tensione: prima i sabotaggi a danno delle petroliere nel Golfo dell’Oman, poi il potenziamento del contingente a stelle e strisce, rafforzato di mille uomini tra Marine e Servizi Segreti. Oltre ovviamente alla disdetta dell'intesa sul nucleare.