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MONDO

La richiesta del Consiglio Supremo delle Forze Armate

Egitto: il generale Sisi accetta di candidarsi come presidente

Si legge in una nota del Consiglio: "E' un obbligo accettare la volotà delle masse". Nelle ultime ore il generale era stato promosso maresciallo di campo. Le elezioni si terranno alla fine di aprile. 

 

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Un sostenitore del generale Abdul Fattah al-Sissi
Il Cairo
Il maresciallo Abdel Fattah Sisi ha sciolto la riserva e "ha accolto con soddisfazione" la richiesta del Consiglio Supremo delle Forze Armate di candidarsi alle presidenziali, che si terranno a fine aprile. 

Poche ore prima: il via libera del Consiglio Supremo
Il Consiglio supremo militare egiziano aveva da poco dato il suo assenso alla candidatura del generale, capo dell'esercito, Abdul Fattah al-Sisi nel giorno in cui è stato promosso maresciallo di campo e il Consiglio lo ha invitato direttamente a presentarsi alle prossime elezioni presidenziali.

Mansour: le presidenziali prima delle politiche
Proprio ieri il presidente ad interim Adly Mansour aveva annunciato che le elezioni per la presidenza si sarebbero svolte prima delle legislative. Il calendario politico concordato dopo che l'esercito aveva deposto il presidente islamista, Mohammed Morsi, prevedeva infatti che le elezioni parlamentari si tenessero prima dell'elezione di un nuovo presidente. L'annuncio di Mansour arriva dopo l'approvazione a larghissima maggioranza in un referendum popolare della nuova Costituzione. Mansour, che ha fatto l'annuncio con un discorso trasmesso in diretta tv, ha spiegato di aver preso la decisione dopo essersi consultato con i partiti politici e gli alti soggetti coinvolti.

Si dimette il vicepremier egiziano
Intanto, riferiscono fonti della presidenza, il vicepremier e ministro della cooperazione internazionale egiziano, Ziad Bahaa ElDin, ha presentato le proprie dimissioni al premier ad interim Azem Beblawi. Secondo alcuni osservatori, la decisione potrebbe essere legata a dissidi in seno al governo. 

86 morti negli scontri
Il bilancio delle vittime degli scontri di questi giorni, riferiscono dal Cairo fonti mediche, è salito a 64 morti. A questi si aggiungono i 22 di venerdì per un totale di 86, la maggior parte al Cairo, colpiti da armi da fuoco alla testa e al ventre. Nel bilancio particolarmente tragico per quanto riguarda gli scontri a Giza, di sabato, annovera anche le vittime, in gran parte agenti di polizia, dei quattro attentati dinamitardi di venerdì scorso che hanno scosso il cuore del Cairo. Non rientrano in questo bilancio invece i tre soldati uccisi da gruppi armati nel nord Sinai, nè l'incidente di due giorni fa, sempre nella stessa zona, dove un elicottero militare è precipitato causando cinque vittime, "per un guasto tecnico", secondo i militari. Con un razzo, secondo i gruppi Qaedisti, che hanno rivendicato l'attacco.