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ECONOMIA

"Necessario 'costituzionalizzare' il Web"

Patuelli: "Debito pandemia non gravi ulteriormente su imprese e famiglie. Fisco sia più equo"

"L'Ue sta muovendosi a 'due velocità', con l'area dell'Euro più avanzata ed innovativa. Ma non basta. Mancano una Costituzione e molte armonizzazioni, Testi Unici e regole fiscali omogenee. Occorre che l'Unione Europea sviluppi strategie per l'energia, la salute e l'ambiente, la ricerca e lo spazio, le reti, i dati e la difesa" sottolinea il Presidente dell'Abi

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"Quando sarà davvero finita la pandemia, tutto non potrà e non dovrà tornare come prima. Non dovrà essere dimenticata questa terribile esperienza che potrà ripetersi in diverse forme". Lo ha affermato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nella sua relazione all'Assemblea dell'associazione. "Occorre incoraggiare gli investimenti in ricerca scientifica in Europa e in Italia per essere più efficaci e rapidi in ogni eventualità. La tutela della salute e dell'ambiente devono essere priorità in ogni ambito: gli sforzi - ha avvertito - non sono mai sufficienti e risolutivi. Occorre sia anche 
rivitalizzata l'Onu". "La Repubblica Italiana uscirà dalla pandemia ancor più indebitata: il risanamento finanziario non dovrà gravare ulteriormente sulle imprese (che sarebbero penalizzate nella concorrenza internazionale), né sulle famiglie" - prosegue - "Necessita correggere l'lrap, di dubbia costituzionalità, che grava sulle imprese a prescindere dal reddito che producono o meno", ha aggiunto.

L'Europa si muove a due velocità
"La Ue ha risposto al Covid con il grande programma di sviluppo e con le vaccinazioni che rappresentano, con gli interventi finanziari, i primi grandi programmi concreti della Ue di fronte a una grave emergenza. L'Unione Europea sta muovendosi a "due velocità", con l'area dell'Euro più avanzata ed innovativa. Ma non basta. Mancano una Costituzione e molte armonizzazioni, Testi Unici e regole fiscali omogenee. Occorre che l'Unione Europea sviluppi strategie per l'energia, la salute e l'ambiente, la ricerca e lo spazio, le reti, i dati e la difesa. La Ue deve dimostrarsi tutrice di diritti, non solo impositrice di doveri".  E prosegue: "Aveva ragione Monnet quando scriveva che "l'Europa si farà attraverso la crisi e sarà costituita dalla sommatoria delle soluzioni che saranno date". Infatti, o cresce la Ue, o crescono le conflittualità fra gli Stati". Poi dice: "E' molto importante il progetto della Bce per l'Euro digitale che porterà legalità e stabilità in quelle transazioni e profonde modificazioni al far banca, a cui occorre predisporsi tempestivamente".

Fisco, occorre più equità correggendo i privilegi fiscali
"Occorre più equità innanzitutto correggendo i privilegi fiscali dei grandi gruppi tecnologici internazionali" sottolinea ancora il presidente dell'Abi che aggiunge: "E' indispensabile la riduzione delle emissioni, la rapida crescita delle energie rinnovabili e dell'economia sostenibile. Bisogna porre argini al disordine delle cripto valute, che valute non sono, e ai fortissimi rischi di illegalità che nascondono". Secondo Patuelli, poi, è anche necessario "'costituzionalizzare' il Web, combatterne costantemente gli abusi e garantirne la sicurezza dagli infiniti rischi di illegalità, sopraffazioni e disuguaglianze: dovrebbe essere una missione fondamentale dell'Onu per garantire a ciascuno l'uguaglianza dei doveri e dei diritti. La Ue deve impegnarsi a fondo per uno spazio comune di tutela dei dati".

Incoraggiare risparmiatori a investire
"E' necessario incoraggiare i risparmiatori ad investire, distinguendo fiscalmente gli investimenti a medio e lungo termine dei "cassettisti", che non debbono essere equiparati agli speculatori, ma incoraggiati ad investire con aliquote fiscali decrescenti in proporzione alla durata degli investimenti liberamente scelti" spiega Patuelli. "Questa riforma rafforzerebbe i risparmiatori, le imprese italiane, frequentemente gracili, e lo Stato. Oggi il tasso medio di rendimento sui depositi in conto corrente è lo 0,03%, gravato dal 26% di imposte.  Il gettito per lo Stato è irrilevante", ha aggiunto.

Banche, passi avanti senza licenziamenti
Per la riduzione dei costi di struttura le banche in Italia "hanno fatto rilevanti passi in avanti, con piani industriali discussi con le rappresentanze sindacali, rifiutando il licenziamento come metodo per ridurre il personale" sottolinea Patuelli. E aggiunge: "Sono realtà le forti innovazioni bancarie in Italia, le più rilevanti in Europa" e ricorda come la pandemia non abbia trovato impreparato il mondo bancario che aveva già siglato il "lungimirante contratto nazionale a fine 2019 "che ha favorito il costante dialogo costruttivo con i sindacati e permesso di definire nuovi accordi anche per tempi eccezionali".

"Le Banche e chi vi lavora hanno sviluppato formazione, tecnologie ed organizzazione per rendere possibili operazioni finanziarie di massa per prevenire le crisi delle imprese, a invariata legislazione bancaria, finora con diversi milioni di pratiche decise di moratoria e circa 2.300.000 prestiti nuovi o ampliati, più o meno garantiti, per oltre duecento miliardi di Euro - dice ancora Patuelli - Un'opera colossale che continua, che deve continuare almeno fin quando la pandemia non sarà debellata, senza interrompere anzitempo queste iniziative che dovranno progressivamente diminuire solo dopo che la ripresa si sarà sviluppata. Inoltre le banche sono molto impegnate a sostegno dei giovani, innanzitutto per i nuovi mutui molto agevolati loro dedicati. Ma anche tutto ciò non basta". 

Sentenza Tercas, maggiore credibilità per istituzioni europee
La sentenza definitiva della Corte di Giustizia Europea sugli aiuti di Stato per il 'caso Tercas' ha introdotto certezza del diritto e maggiore credibilità per le istituzioni europee" conclude Patuelli. "Si tratta di nostre soddisfazioni innanzitutto morali che hanno tolto equivoci e rivitalizzato in pieno l'operatività, a minori costi, dei salvataggi bancari con i metodi della prevenzione. È apprezzabile che il Governatore della Banca d'Italia - prosegue - abbia autorevolmente affermato sui salvataggi bancari che la risoluzione con bail in ''non va bene per le piccole banche non sistemiche per le quali si adatta meglio l'intervento di un fondo di garanzia dei depositi in grado di assicurare un'uscita ordinata dal mercato senza che si verifichi una liquidazione disordinata che distruggerebbe valore", dice ancora il Presidente dell'Abi.