TECH
Con la collaborazione della Georgia Tech
Alla Cnn arrivano i droni giornalisti
La Cnn ha firmato un accordo con la Federal Aviation Administration (FAA) per l'uso di droni nella raccolta di notizie e per le riprese nei servizi. Ai test collaborerà la Georgia Tech. Obiettivo, creare un ecosistema con attrezzature e regole per un videogiornalismo di qualità

L'annuncio dell'accordo è stata fatto dalla emittente americana: "Lo scopo è quello di andare oltre le classiche attrezzature ed esplorare quale opzioni sono disponibili per produrre un giornalismo video di alta qualità", ha spiegato il vice presidente David Vigilante.
Non solo Cnn
La Cnn non è l'unica emittente ad avere iniziato la sperimentazione con i droni. Nel settembre scorso, la Faa ha concesso la licenza ad altre sei tra tv e case cinematografiche di far uso di droni. Nel novembre 2014, la trasmissione '60 minutes' della Cbs ha mandato in onda uno speciale con un riprese fatte da un drone nella zona di Chernobyl, in Ucraina.
Sicurezza integrata
I test saranno realizzati in collaborazione con il Georgia Tech Research Institute, centro di ricerche di Atlanta, dove ha sede la Cnn, di proprietà della Time Warner.
Il capo dell'Agenzia federale americana, Michael Huerta, ha la speranza che questo accordo, primo nel suo genere, possa contribuire "ad integrare in tutta sicurezza gli strumenti di raccolta delle informazioni senza pilota nello spazio aereo americano. I velivoli senza pilota rappresentano un'opportunità enorme per i media". Due questioni da risolvere nell'accordo definitivo sono relative alla protezione della privacy e ai rischi connessi con lo spazio aereo. La Faa infatti, nel solo 2014, ha denunciato alle autorità 193 casi di droni troppo vicini alle rotte aeree.
Giornalismo di qualità
L'uso privato dei droni, soprattutto per scopi militari, è sottoposto a una serie di vincoli rigorosi negli Stati Uniti. E' consentito quasi esclusivamente come eccezione alla regole e a quote molto basse (meno di 122 metri dal suolo e lontano dagli aeroporti).
Secondo David Vigilante, "il nostro obiettivo è quello di ottenere equipaggiamenti di livello superiore rispetto a quelli che esistono oggi nel settore civile e di mettere in atto le scelte che ci vengono offerte per produrre un videogiornalismo di qualità, che usa tutta una serie di veicoli aerei senza pilota (UAV), o droni, e le installazioni per telecamere. Speriamo che questi sforzi contribuiscano allo sviluppo di un ecosistema dinamico, nel quale gli operatori di ogni tipo e di ogni dimensione possano evolvere".
Non solo Cnn
La Cnn non è l'unica emittente ad avere iniziato la sperimentazione con i droni. Nel settembre scorso, la Faa ha concesso la licenza ad altre sei tra tv e case cinematografiche di far uso di droni. Nel novembre 2014, la trasmissione '60 minutes' della Cbs ha mandato in onda uno speciale con un riprese fatte da un drone nella zona di Chernobyl, in Ucraina.
Sicurezza integrata
I test saranno realizzati in collaborazione con il Georgia Tech Research Institute, centro di ricerche di Atlanta, dove ha sede la Cnn, di proprietà della Time Warner.
Il capo dell'Agenzia federale americana, Michael Huerta, ha la speranza che questo accordo, primo nel suo genere, possa contribuire "ad integrare in tutta sicurezza gli strumenti di raccolta delle informazioni senza pilota nello spazio aereo americano. I velivoli senza pilota rappresentano un'opportunità enorme per i media". Due questioni da risolvere nell'accordo definitivo sono relative alla protezione della privacy e ai rischi connessi con lo spazio aereo. La Faa infatti, nel solo 2014, ha denunciato alle autorità 193 casi di droni troppo vicini alle rotte aeree.
Giornalismo di qualità
L'uso privato dei droni, soprattutto per scopi militari, è sottoposto a una serie di vincoli rigorosi negli Stati Uniti. E' consentito quasi esclusivamente come eccezione alla regole e a quote molto basse (meno di 122 metri dal suolo e lontano dagli aeroporti).
Secondo David Vigilante, "il nostro obiettivo è quello di ottenere equipaggiamenti di livello superiore rispetto a quelli che esistono oggi nel settore civile e di mettere in atto le scelte che ci vengono offerte per produrre un videogiornalismo di qualità, che usa tutta una serie di veicoli aerei senza pilota (UAV), o droni, e le installazioni per telecamere. Speriamo che questi sforzi contribuiscano allo sviluppo di un ecosistema dinamico, nel quale gli operatori di ogni tipo e di ogni dimensione possano evolvere".