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EUROPA

Bruxelles

Copyright, da editori europei e Microsoft proposta per rimborsi dei contenuti online

Serve un meccanismo -  a esempio di quello che si sta implementando per legge in Australia -  per garantire che le piattaforme tech paghino per link e snippet anche in Europa. Intanto Google News sta per tornare in Spagna 

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Gli editori europei e Microsoft hanno annunciato oggi un accordo per lavorare insieme a una proposta che garantisca il pagamento, da parte delle grandi piattaforme online - i gatekeeper - per l'uso dei contenuti messi online sotto forma di link o snippet, a esempio della legge in fase di  discussione in Australia.

Cercasi arbitrato
Microsoft ed i gruppi di media europei hanno esortato le autorità di regolamentazione dell'Ue a richiedere alle piattaforme online di stabilire un arbitrato per decidere come condividere i ricavi con gli editori di notizie, un punto nodale nello scontro tra Facebook e il governo australiano e sostengono che le norme sul copyright, riviste dell'Ue del 2019 e che entreranno in vigore a giugno, costringono Google e altre piattaforme online a firmare accordi separati di licenza con musicisti, autori e editori di notizie per utilizzare il loro lavoro, ma questi accordi non sono sufficienti.

I ritorno spagnolo
Google News, che si basa su link a contenuti di terze parti, non offre più il servizio in Spagna dal 2014, in risposta alla legislazione del Paese che ha imposto il pagamento di una quota di licenza collettiva obbligatoria per ripubblicare titoli o snippet di notizie. Ma ora potrebbe tornare con un nuovo accordo. 

La spinosa questione è tornata sul tavolo mentre la Spagna deve mettere in atto la direttiva sul copyright dell'Unione europea del 2019 entro giugno, come gli altri Stati, quindi il governo di Madrid potrebbe consentire alle aziende di negoziare accordi individuali con i fornitori di contenuti.

Il ministero della Cultura spagnolo ha confermato che il governo sta lavorando a un progetto di legge, senza aggiungere ulteriori dettagli.

La legge australiana
Facebook invece nei giorni scorsi ha bloccato ogni tipo di condivisione di informazioni giornalistiche in Australia, per protestare contro la proposta di legge che richiede alle piattaforme online di fare accordi con gli editori per remunerare i link i contenuti o a concordare un prezzo attraverso l'arbitrato.

L'appello di Microsoft, European Magazine Media Association, European Newspaper Publishers Association, European Publishers Council e News Media Europe arriva mentre i regolatori di Bruxelles  si preparano alle discussioni sulle norme per arginare l'enorme potere dei i giganti della tecnologia.

Intanto, in vista dell'approvazione della legge australiana,  colossi della tecnologia, tra cui Facebook e Google, ma anche Twitter, Microsoft, TikTok e Redbubble  hanno rilasciato la versione finale di un codice industriale di 'best practice' per contrastare la diffusione di di false informazioni su Internet, che si impegna a contrastare la disinformazione, tra cui la segnalazione di fake news sulle piattaforme e di dare priorità alle fonti di notizie nonché di sospendere o disattivare account falsi e account sospetti, compresa la pubblicità a pagamento e i contenuti condivisi dagli utenti.