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SCIENZA

Il pessimo stato di salute delle acque dolci minaccia l'intera Europa

L'acqua europea sempre più inquinata

I prodotti chimici organici, diffusi nell'ambiente soprattutto dalle attività industriali, dall'agricoltura intensiva e dall'attività zootecnica, minacciano la biodiversità di tutti gli ecosistemi continentali

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di Stefano Lamorgese
L'inquinamento dell'acqua dolce - i fiumi, i laghi, le falde sotterranee - viene molto spesso considerato come un problema che riguarda le singole aree o comunità colpite; raramente dà luogo a una lettura complessiva del problema. In Europa capita frequentemente.

Ora una nuova indagine - "Organic chemicals jeopardize the health of freshwater ecosystems on the continental scale" (I prodotti chimici organici mettono in pericolo la salute degli ecosistemi delle acque dolci su scala continentale) - prova a voltare pagina, offrendo per la prima volta un quadro complessivo dell'inquinamento delle acque dolci europee.

La ricerca - finanziata da Electricité de France (EDF), Agence nationale de la recherche (ANR) e dal Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG) - è stata condotta presso l'istituto di scienze ambientali dell'Università di Coblenza-Landau, lo Helmholtz Centre per le ricerche ambientali (UFZ), l'Università di Lorena e presso l'Istituto federale svizzero di Scienze acquatiche e tecnologia (EAWAG).

I numeri e i risultati
I dati comunicati nello studio sono frutto dell'osservazione compiuta in 4000 siti di monitoraggio distribuiti in tutto il continente.
I prodotti chimici organici rilevati - molti dei quali sono proibiti da anni, pertanto la loro concentrazione diminuisce col passare del tempo - causano effetti acuti, a lungo termine letali e cronici, sui pesci, sugli invertebrati, su molte specie di alghe.

Tra i 223 prodotti chimici monitorati i più pericolosi si sono rivelati: pesticidi, tributilstagno, idrocarburi policiclici aromatici e ritardanti di fiamma bromurati.

Rischi sottostimati
Poiché nella maggior parte dei programmi di monitoraggio considerati in questo studio è stato valutato solo un sottoinsieme di tutte le sostanze chimiche presenti nell'ambiente, la valutazione finale del rischio effettivo è probabilmente sottostimata.
Lo ammette anche il responsabile della ricerca, il professor Ralf B. Schäfer dell'Istituto di Scienze ambientali di Landau: "Lo stato effettivo degli ecosistemi acquatici europei potrebbe essere molto peggiore di quanto siamo stati in grado di ricostruire".

Conclusioni
"L'inquinamento chimico" si legge nelle conclusioni della ricerca "è un problema ambientale su larga scala e richiede misure di vasta portata, misure di attenuazione dei danni permanenti per preservare e ripristinare la salute di tutti gli ecosistemi". L'avevamo già sentita, questa?