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SPETTACOLO

La regina della tv

Addio a Raffaella Carrà, l'omaggio del mondo dello sport nel giorno di Italia-Spagna

La regina della tv si è spenta ieri a 78 anni. L'omaggio della stampa sportiva italiana e spagnola nel giorno della prima semifinale degli Europei. Pippo Baudo: "Nessuna come lei". Loren: "Sorellanza". I funerali venerdì 9 alle 12 nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio

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I funerali di Raffaella Carrà si terranno venerdì alle 12 nella chiesa di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio. Ma prima la città le renderà omaggio con un corteo funebre che partirà domani alle 16 dall'abitazione dell'artista, in via Nemea 21, e toccherà tutti i luoghi professionali a cui la sua carriera è più legata (Auditorium Rai del Foro Italico, via Teulada, Teatro delle Vittorie e viale Mazzini) per concludersi in Campidoglio dove verrà allestita la camera ardente dalle 18 fino alla mezzanotte di giovedì.
 
Questo nel dettaglio il programma delle esequie di Raffaella Carrà: mercoledì 7 luglio: ore 16.00 partenza corteo funebre da Via Nemea 21. Il corteo farà le seguenti tappe, dove si fermerà un minuto per il pubblico saluto all'artista:- Auditorium RAI del Foro Italico (largo Lauro de Bosis)- RAI di Via Teulada 66- Teatro delle Vittorie- RAI di Viale Mazzini 14- Campidoglio (Sala Protomoteca).
 
L'apertura della camera ardente sarà alle ore 18.00 e si protrarrà fino a mezzanotte. L'ingresso sarà dalla Cordonata e poi, attraverso Piazza del Campidoglio e la scalinata del Vignola, accesso alla Sala Protomoteca.
 
Giovedi 8 luglio la camera ardente sarà aperta dalle ore 08.00 alle 12.00 e poi dalle ore 18.00 a mezzanotte. Venerdì alle ore 12 si terrà la funzione funebre presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli, sempre su Piazza del Campidoglio.

L'omaggio della stampa sportiva
Nel giorno di Italia - Spagna, prima semifinale di Euro 2020, il mondo dello sport omaggia Raffaella Carrà, la regina della tv scomparsa ieri all'età di 78 anni. A lei, che è stata legatissima e amatissima dai due Paesi, la stampa sportiva italiana e spagnola dedica la prima pagina dei quotidiani. 

"Chissà se va" titola il Corriere dello Sport citando una sua celebre canzone, così come la Gazzetta dello Sport: "Forza azzurri da Trieste in giù", uno dei ritornelli più famosi, cantati e remixati, tratto dalla canzone 'Tanti auguri'. Non la dimentica Tuttosport: "Carramba Italia" è il titolo dell'edizione di apertura, un chiaro riferimento al più celebre dei suoi programmi televisivi che ha dato origine al neologismo "carrambata". "Il segno che Raffella Carrà ha lasciato sulla cultura nazional-popolare è testimoniato, tra le altre cose, dalla duratura fortuna del neologismo 'carrambata' per indicare un incontro inatteso con una persona con cui si erano persi i contatti", l'ha salutata così la Treccani su Twitter, ricordandone l'impatto e l'influenza sulla società-pop italiana.   

La stampa spagnola
Non si tira indietro nell'omaggio alla diva della tv la stampa spagnola. "Qué fantastica esta fiesta" è il titolo di prima pagina di Marca, non solo un elogio al calcio che si giocherà nella semifinale di Euro 2020 tra le due "rivali da una vita", ma soprattutto un ricordo di Raffaella Carrà, un'icona anche per il pubblico spagnolo, simbolo di "libertà contagiosa" per El Pais, mentre con il suo "Ciao Raffaella", El Mundo, scalza lo sport e lascia e lei la scena principale.

Pippo Baudo: "Una star 'normale'"
Nel giorno dopo la scomparsa della grande star, si affollano anche i ricordi degli amici e colleghi di una vita. Pippo Baudo dice a Repubblica che no, non ci sarà un'altra come lei perché "la sua forza era la normalità". "Una normalità straordinaria, le donne si riconoscevano in lei. Quando le ragazze la guardavano in tv pensavano che avrebbero potute essere anche loro le nuove Carrà", anche se ha fatto cose pazzesche come le tournée in America Latina, in Spagna.

Sophia Loren: "Sorellanza"
Sophia Loren l'aveva incontrata solo ai tempi di "A raccontare comincia tu", ma l'aveva chiamata "sorellina Carrà", perché, spiega, ''sentivo quella sorellanza nonostante ci fossimo strette la mano per la prima volta lì. La seguivo da tempo e  la consideravo fenomenale. Non riesco ancora a credere che se ne sia andata senza dire niente. Una lezione per tutti''.

Arbore: "Quante risate"
"Sono traumatizzato", racconta Renzo Arbore al Corriere della Sera e ricorda le serate a casa di Gianni Boncompagni, "quando con le telecamerine noi facevamo i cretini e lei rideva tanto; Gianni aveva la fissazione dell'elettronica, ogni telecamera serviva per improvvisare show balordi a casa sua". Raffaella, dice, era "una compagnona, ridanciana, molto ridanciana. E anche il rapporto con Gianni si basava su questo: si rideva tanto". 

Il ricordo dei frati
Dopo il post su Twitter del presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, card. Gianfranco Ravasi: "Ma che musica maestro... viva, viva, viva! (R.I.P. Raffaella Carrà)", anche i frati minori cappuccini della Provincia religiosa di Sant'Angelo e Padre Pio di San Giovanni Rotondo ricordano "con commozione e affetto, nella loro preghiera, l'animo gentile e generoso di Raffaella Carrà", "madrina" del Centro Comunicazioni realizzato a San Giovanni Rotondo. 

I "figli" di Raffaella
Le dedica parole affettuose anche l'Aibi, la Fondazione Amici dei Bambini, che dice: "Di figli Raffaella ne aveva migliaia". Si tratta dei "130 mila circa, che hanno avuto la possibilità di una adozione a distanza grazie al programma 'Amore', uno di quelli che più le rimasero nel cuore e che ha avuto il grande merito di far conoscere l'adozione a distanza al grande pubblico italiano". Aibi fu una delle 13 Onlus che nel 2006 vennero coinvolte e presentate sul piccolo schermo nell'ambito 8 puntate del programma televisivo e, proprio grazie a Raffaella Carrà, riuscì "ad accompagnare per molti anni (decine e decine di sostegni sono ancora attivi) con l'Adozione a Distanza più di 9 mila  bambini abbandonati negli istituti del Marocco, Brasile, Moldova, Bolivia e Ucraina". "Se ne è andata - conclude la Fondazione - una grande artista, un volto tra i più significativi della televisione italiana e una donna che non ha mai avuto paura di impegnarsi, pubblicamente, così come nel silenzio della propria quotidianità, per battaglie importanti in favore dei bambini e dei più indifesi". 

L'icona Carrà
Durante la sua lunga carriera, Raffaella Carrà è diventata un'icona della musica e della televisione italiana, riscontrando grandi consensi anche all'estero, soprattutto in Spagna.

Nata a Bologna il 18 giugno 1943 come Raffaella Maria Roberta Pelloni, la ballerina e cantante, dopo il debutto in televisione in "Tempo di danza" (1961), al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale "Scaramouche" (1965), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Fu così che la Carrà divenne la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero.


Notevole successo ottenne nel 1984 con "Pronto, Raffaella", che raggiunse ascolti straordinari per la fascia meridiana. Conduttrice di "Domenica in" (1986) sempre per la Rai, nel 1987 passò per un breve periodo a Canale 5, per poi tornare nel 1991 a Raiuno con la trasmissione "Fantastico 12". Dopo una parentesi di quattro anni a Madrid, dove portò il programma "Hola Raffaella" per la televisione spagnola, è rientrata in Italia nel 1995 riproponendosi con successo in "Carramba! Che sorpresa" (1995-97 e 2002), trasmissione ispirata al varietà britannico "Surprise, surprise".

Ha quindi continuato a raccogliere consensi presentando "Carramba! Che fortuna" (1998-2000 e 2008) e "Segreti e … bugie" (1999), sempre su Raiuno. Nel 2001 ha condotto il Festival di Sanremo, nel 2004 il programma "Sogni", mentre dedicato alle adozioni a distanza è stato "Amore" del 2006. Nel 2007 è uscito "Raffica Carrà", raccolta videomusicale delle numerose sigle televisive che ha interpretato. Nel 2013 è tornata sul piccolo schermo su Raidue come coach del talentshow "The Voice of Italy" ed è uscito il suo ultimo album "Replay". Nel 2015 ha condotto su Raiuno il talent show "Forte forte forte" e ha interrotto la sua partecipazione a "The Voice of Italy", ripresa l'anno successivo. Del 2019 è il suo ultimo programma "A raccontare comincia tu" su Raitre.