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CULTURA

Fai: "Il più commosso tributo"

Addio a Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fai

Aveva 97 anni. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutta Italia, tra cui dal Presidente Ciampi l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Per Einaudi ha pubblicato l'autobiografia "Il mio filo rosso" (2015)

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"Dopo aver lasciato il Corriere fondai il Fai nel 1975 e ad esso ho dedicato gran parte del mio impegno, sempre animata dall’amore per la natura che ho poi messo anche nelle mie fiabe". Così Giulia Maria Crespi, in una delle ultime interviste. L'imprenditrice è morta all'età di 97 anni. Nata a Merate nel 1923, era discendente di una importante famiglia di cotonieri lombardi, proprietari del "Corriere della Sera". E' stata sposata due volte: con il conte Marco Paravicini, padre dei suoi gemelli Aldo e Luca, morto in un incidente dopo 4 anni di matrimonio, nel 1956; con l'architetto Guglielmo Mozzoni (1915-2014). Due mesi fa ha perso il figlio Aldo Paravicini, 65 anni, in un tragico incidente avvenuto alle Cascine Orsine, l'azienda agricola di famiglia, a Bereguardo (Pavia): si è schiantato, a causa di un malore, contro uno stabile accanto alle abitazioni dei dipendenti della cascina.

Giulia Maria Crespi nel 1960 iniziò ad occuparsi del "Corriere della Sera" ed uscì dal Cda nel 1974. Dal 1965 al 1975 ha svolto una lunga attività in Italia Nostra. Nel 1975, lasciata la gestione editoriale del "Corriere", con Renato Bazzoni fondò il Fai (Fondo per l'Ambiente Italiano) di cui era oggi presidente Onorario. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutta Italia, tra cui dal Presidente Ciampi l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana. Per Einaudi ha pubblicato l'autobiografia "Il mio filo rosso" (2015).

Fai: "Il più commosso tributo"
Nel comunicare la scomparsa, il Consiglio di amministrazione, il Comitato dei Garanti, la struttura operativa e le delegazioni del Fai "con unanime riconoscenza" dedicano a Crespi "il più commosso tributo"."La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l'entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse - si legge in una nota - indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribui' a definire".