MONDO
Il volo scomparso dai radar l'8 marzo scorso
Il giallo dell'aereo scomparso: anche la Cina si unisce alle ricerche
La Cina ha avviato le operazioni di ricerca nelle regioni del paese situate 'nel corridoio aereo settentrionale. E l'ambasciatore in Malaysia esclude il coinvolgimento di cittadini cinesi in un possibile dirottamento

Resta il mistero sul Boeing 777 della Malaysia Airlines, scomparso dai radar l'8 marzo scorso. ll volo sarebbe stato dirottato - questa è forse l'unica certezza - per migliaia di chilometri, evitando i radar per non essere localizzato. E a dieci giorni dalla scomparsa anche la Cina ha avviato le ricerche sul proprio territorio, L'ambasciatore cinese in Malaysia ha precisato che le operazioni si svolgono nelle regioni del paese situate ''nel corridoio aereo settentrionale'', fra le rotte possibili seguite dall'aereo. Il diplomatico ha anche precisato che dalle indagini non sarebbe emerso nessun elemento che coinvolga passeggeri cinesi in un dirottamento dell'aereo o in un attentato.
Le ricerche si allargano e coinvolgono 26 Paesi ma il timore è che dietro la scomparsa del Boeing 777 della Malaysia Airlines ci sia un'organizzazione terroristica. Forse addirittura i talebani, come emerge dalla 'pista' che starebbero seguendo le autorità malesi e di cui parlano i media britannici. E alla paura ci sono già le prime reazioni: in Israele è stata innalzata l'allerta per le procedure di atterraggio dei velivoli, dopo che il ministro dei trasporti Israel Katz si è consultato con i responsabili alla sicurezza nazionale.
I passeggeri cinesi non coinvolti nel dirottamento
La precisazione dell'ambasciatore cinese sull'estraneità dei passeggeri cinesi deriva dal sospetto che i separatisti uiguri potessero essere coinvolti nella scomparsa del Boeing 777. Gli uiguri sono stati coinvolti in diversi attacchi in Cina e alcuni gruppi sono presenti nella zona di frontiera afghano-pachistana, base di al-Qaida e di gruppi jihadisti transnazionali.
Potrebbe essere stato dirottato da terra con uno smartphone
Il volo potrebbe essere stato dirottato con un cellulare o con una semplice chiavetta Usb. A formulare questa nuova ipotesi è un'esperta anti-terrorismo, Sally Leivesley, ex funzionario del ministero dell'Interno britannico, secondo cui potrebbe essersi trattato del "primo dirottamento informatico" della storia. La velocità, l'altitudine e la rotta dell'aereo potrebbero essere state modificate attraverso segnali radio inviati da un dispositivo elettronico, con codici creati da "cyber-terroristi" che sarebbero riusciti a introdursi nei sistemi dell'aereo, superando tutte le barriere di sicurezza.
Le ricerche si allargano e coinvolgono 26 Paesi ma il timore è che dietro la scomparsa del Boeing 777 della Malaysia Airlines ci sia un'organizzazione terroristica. Forse addirittura i talebani, come emerge dalla 'pista' che starebbero seguendo le autorità malesi e di cui parlano i media britannici. E alla paura ci sono già le prime reazioni: in Israele è stata innalzata l'allerta per le procedure di atterraggio dei velivoli, dopo che il ministro dei trasporti Israel Katz si è consultato con i responsabili alla sicurezza nazionale.
I passeggeri cinesi non coinvolti nel dirottamento
La precisazione dell'ambasciatore cinese sull'estraneità dei passeggeri cinesi deriva dal sospetto che i separatisti uiguri potessero essere coinvolti nella scomparsa del Boeing 777. Gli uiguri sono stati coinvolti in diversi attacchi in Cina e alcuni gruppi sono presenti nella zona di frontiera afghano-pachistana, base di al-Qaida e di gruppi jihadisti transnazionali.
Potrebbe essere stato dirottato da terra con uno smartphone
Il volo potrebbe essere stato dirottato con un cellulare o con una semplice chiavetta Usb. A formulare questa nuova ipotesi è un'esperta anti-terrorismo, Sally Leivesley, ex funzionario del ministero dell'Interno britannico, secondo cui potrebbe essersi trattato del "primo dirottamento informatico" della storia. La velocità, l'altitudine e la rotta dell'aereo potrebbero essere state modificate attraverso segnali radio inviati da un dispositivo elettronico, con codici creati da "cyber-terroristi" che sarebbero riusciti a introdursi nei sistemi dell'aereo, superando tutte le barriere di sicurezza.