MONDO
Bring Back Our Girls
Nigeria: un aereo Usa avrebbe avvistato le studentesse rapite da Boko Haram
Le immagini aeree rislagono ai primi di luglio: due grandi gruppi di ragazze in un territorio isolato. Ad una seconda ricognizione, però, non è stato avvistato nessuno. Funzionari Usa: non possono essere che loro
Un aereo americano che stava effettuando un volo di ricognizione nei cieli del nordest della Nigeria avrebbe avvistato alcuni gruppi di ragazze, secondo quanto riporta il Wall Street Journal in questo articolo. Le immagini aeree, che risalgono ai primi di luglio, mostrerebbero due grandi gruppi di giovani in località remote del Paese.
Due funzionari della Difesa degli Stati Uniti hanno confermato la notizia: in un campo aperto sarebbero sarebbe stato visto un gruppo di circa 60 ragazze all'inizio di luglio mentre alla fine del mese, in un altro terreno isolato, ne sarebbero state individuate altre 40. Se la veridicità delle immagini fosse confermata si avrebbe la certezza che, almeno, le ragazze sono vive, non hanno lasciato il Paese né sono state vendute come schiave. Segno che per il Boko Haram sono una merce di scambio di valore elevato. Ancora, sarebbe una prova che - come al Qaeda - Boko Haram vuole monetizzare il rapimento per finanziarsi.
La zona dell'avvistamento corrispondere con quella circoscritta dalle autorità nigeriane, fattore che ha alimentato la speranza di ritrovare le 219 ragazze rapite lo scorso aprile dai terroristi di Boko Haram ma una seconda perlustrazione non ha dato i risultato sperati: dei gruppi avvistati non c'era più traccia. I funzionari americani non sembrano però voler lasciare la pista: "E' molto raro trovare in zone così remote gruppi di ragazze - hanno affermato - non si tratta certo di una rock band o di hippy in campeggio"
Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, che corre per la rielezione il prossimo febbraio, è schiacchiato dalla pressione politica nazionale e internazionale che gli chiede di ottenere il rilascio delle ragazze. La sua posizione rimane la stessa: rifiuta ogni scambio con altri prigionieri.
Due funzionari della Difesa degli Stati Uniti hanno confermato la notizia: in un campo aperto sarebbero sarebbe stato visto un gruppo di circa 60 ragazze all'inizio di luglio mentre alla fine del mese, in un altro terreno isolato, ne sarebbero state individuate altre 40. Se la veridicità delle immagini fosse confermata si avrebbe la certezza che, almeno, le ragazze sono vive, non hanno lasciato il Paese né sono state vendute come schiave. Segno che per il Boko Haram sono una merce di scambio di valore elevato. Ancora, sarebbe una prova che - come al Qaeda - Boko Haram vuole monetizzare il rapimento per finanziarsi.
La zona dell'avvistamento corrispondere con quella circoscritta dalle autorità nigeriane, fattore che ha alimentato la speranza di ritrovare le 219 ragazze rapite lo scorso aprile dai terroristi di Boko Haram ma una seconda perlustrazione non ha dato i risultato sperati: dei gruppi avvistati non c'era più traccia. I funzionari americani non sembrano però voler lasciare la pista: "E' molto raro trovare in zone così remote gruppi di ragazze - hanno affermato - non si tratta certo di una rock band o di hippy in campeggio"
Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, che corre per la rielezione il prossimo febbraio, è schiacchiato dalla pressione politica nazionale e internazionale che gli chiede di ottenere il rilascio delle ragazze. La sua posizione rimane la stessa: rifiuta ogni scambio con altri prigionieri.