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POLITICA

Famiglia

Al via iter riforma affido condiviso. Arriva il mantenimento diretto dei figli

Con la riforma si vuole garantire ai figli cura ed assistenza da parte di entrambi i  genitori. Quattro i punti qualificanti della riforma. Per il relatore Pillon (Lega) si realizza il principio della bi-genitorialità perfetta

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di Tiziana Di Giovannandrea
E' cominciata con la relazione in Commissione Giustizia  l'iter del ddl 735 in materia di affidamento condiviso dei minori.

Quattro sono i punti qualificanti della riforma, previsti dal contratto di governo Lega-MoVimento 5 Stelle:
• la mediazione a supporto delle coppie in conflitto,
i tempi paritetici di frequentazione dei figli con padre e madre,
la realizzazione del mantenimento diretto,
la lotta ad ogni forma di rifiuto genitoriale.

"Il punto di forza della riforma - afferma il capogruppo della Lega in Commissione Giustizia sen. Simone Pillon - sarà il 'piano genitoriale', un vero e proprio progetto educativo che i genitori dovranno proporre, indicando anche i tempi di frequentazione, i percorsi educativi e scolastici, le vacanze e le modalità di suddivisione dei costi per i figli".

Le coppie capaci di accordarsi potranno ottenere immediatamente l'omologa senza mediazione mentre le coppie conflittuali avranno a disposizione il supporto di professionisti seri e preparati per essere aiutate a superare le divergenze e ad accordarsi nell'interesse dei figli. Nel caso di conflitto tra genitori il primo incontro di mediazione sarà obbligatorio ma gratuito.

"I tentativi di alienazione, le false denunce e i tentativi di condizionamento psicologico del minore - prosegue il fondatore del Family Day - saranno punite nei casi più gravi con il risarcimento del danno e la perdita della responsabilità genitoriale. La riforma non andrà invece a modificare le attuali norme in materia di mantenimento dell'ex coniuge più debole e quelle di prevenzione e contrasto della violenza endo-familiare che dunque rimarranno in vigore.

Secondo il relatore della Commissione Giustizia: "Con questa norma  ci proponiamo di dare piena applicazione al contratto di governo e alla risoluzione 2079/2015 del Consiglio d'Europa, garantendo il diritto dei figli di ricevere cura e assistenza da entrambi i genitori, trascorrendo con ciascuno di essi quanto più tempo possibile, e realizzando così il principio della bi-genitorialità perfetta".

Mantenimento diretto dei figli minori
Durante la conferenza stampa di presentazione al Senato del testo del disegno di legge di riforma della legge del 2006 che regola l'affido condiviso dei figli dopo separazioni e divorzi, il sen. Pillon ha spiegato che il testo di riforma, qualora divenisse legge, cancellerrebbe l'assegno di mantenimento al genitore "collocatario" (quello a cui il giudice affida i minori, solitamente la madre) sostituendolo con il mantenimento diretto dei figli minori.

Però ha precisato il capogruppo della Lega "il mantenimento diretto non sarà 50 e 50 fra i due genitori ma si prevede sia su capitoli di spesa divisi in modo proporzionale, con la garanzia che ogni euro versato sarà per il figlio e non per l'altro coniuge". Pillon ha sottolineato che "Non è una proposta che si inserisce nel dibattito tra femministe e maschilisti, non è né nell'interesse delle madri né nell'interesse dei padri, ma nell'interesse dei bambini che sono al primo posto". 

Tra le novità principali del testo, il doppio domicilio per il minore e l'obbligo della figura del mediatore familiare in caso di figli minori. In relazione alla mediazione familiare, si prevede la creazione presso il ministero della Giustizia di un apposito albo dei mediatori familiari. C'è poi l'affido condiviso con tempi stabiliti e paritari fra i genitori, la lotta all'alienazione o estraniazione dei minori dalla famiglia. 

Per il sen. Simone Pillon: "L'applicazione della riforma  garantirà un minor ricorso al contenzioso giudiziario, riducendo enormemente i costi economici e soprattutto sociali per le famiglie e per le centinaia di migliaia di minori coinvolti ogni anno".