MONDO
Sangue alla Stoneman Douglas High School
Strage al liceo in Florida, l'Fbi ammette: siamo stati avvisati ma non abbiamo agito
L'agenzia federale sotto accusa per aver ignorato due diverse denunce, a settembre 2017 e a gennaio. Il governatore ella Florida chiede le dimissioni del direttore del Bureau, Wray

Il Federal Bureau of Investigation finisce sotto accusa per non aver prevenuto la strage al liceo in Florida. L'Fbi ha infatti ammesso che il protocollo non è stato seguito nella sua interezza dopo indicazioni ricevute lo scorso 5 gennaio su Nikolas Cruz, l'autore della strage nella scuola di Parkland, che sottolineavano comportamenti preoccupanti.
In una nota del Bureau si legge un commento del direttore Christopher Wray che esprime rammarico "per l'ulteriore dolore che ciò ha provocato in coloro coinvolti in questa orribile tragedia"
Ignorate due segnalazioni
Un utente di YouTube a settembre 2017 aveva avvertito i federali che Nikolas Cruz aveva scritto un post sostenendo: "Diventero il più grande massacratore nelle scuole". E un'altra segnalazione, da un conoscente del giovane, era giunta al Bureau il 5 gennaio scorso, poco più di un mese prima del massacro al liceo di Parkland in Florida.
Nella chiamata la persona lasciò informazioni "sulle armi possedute da Cruz e sul suo desiderio di uccidere, il suo comportamento 'disturbato' e i preoccupanti messaggi sui social media, così come la possibilità che effettuasse un massacro in una scuola", si legge in una dichiarazione della stessa Fbi. In sintesi tutti elementi per intervenire e fermare il killer.
Peraltro la seconda denuncia era venuta da un conoscente - a differenza di quella di settembre, priva di elementi per identificarlo - che segnalò Cruz all'Fbi attraverso l'apposita linea telefonica per avvertire di possibili crimini.
Governatore Florida chiede dimissioni direttore Fbi
Il governatore della Florida, Rick Scott, ha chiesto le dimissioni del direttore dell'Fbi, Christopher Wray, in seguito all'ammissione del Bureau di non aver agito dopo gli avvertimenti sul conto del killer del liceo di Parkland. "L'Fbi ha ammesso di essere stata contatta il mese scorso da una persona che li ha chiamati per informare del desiderio di Cruz di uccidere" e perfino di voler prendere di mira una scuola. "Ora 17 persone innocenti sono morte - ha rimarcato Scott - e l'ammissione di aver commesso un errore non cambia le cose. Non riporterà alle loro famiglie questi 17 cittadini della Florida e le loro famiglie passeranno il resto della vita a chiedersi come sia potuto succedere".
Veglia per le vittime: "Mai più armi"
Centinaia di persone hanno partecipato alla veglia per onorare le vittime della strage nel liceo Douglas di Parkland, in Florida, dove un ex alunno, il 19enne Nikolas Cruz, ha ucciso 17 persone tra studenti e docenti. "Mai piu' armi" e' stato intonato mentre il presidente Donald Trump, nel suo discorso dopo la strage, ha enfatizzato la necessita' di rendere le scuole piu' sicure piuttosto che una stretta sulla vendita di armi. Durante la veglia a Parkland sono stati lanciati in cielo 17 palloncini, uno per ogni vittima.
In una nota del Bureau si legge un commento del direttore Christopher Wray che esprime rammarico "per l'ulteriore dolore che ciò ha provocato in coloro coinvolti in questa orribile tragedia"
Ignorate due segnalazioni
Un utente di YouTube a settembre 2017 aveva avvertito i federali che Nikolas Cruz aveva scritto un post sostenendo: "Diventero il più grande massacratore nelle scuole". E un'altra segnalazione, da un conoscente del giovane, era giunta al Bureau il 5 gennaio scorso, poco più di un mese prima del massacro al liceo di Parkland in Florida.
Nella chiamata la persona lasciò informazioni "sulle armi possedute da Cruz e sul suo desiderio di uccidere, il suo comportamento 'disturbato' e i preoccupanti messaggi sui social media, così come la possibilità che effettuasse un massacro in una scuola", si legge in una dichiarazione della stessa Fbi. In sintesi tutti elementi per intervenire e fermare il killer.
Peraltro la seconda denuncia era venuta da un conoscente - a differenza di quella di settembre, priva di elementi per identificarlo - che segnalò Cruz all'Fbi attraverso l'apposita linea telefonica per avvertire di possibili crimini.
Governatore Florida chiede dimissioni direttore Fbi
Il governatore della Florida, Rick Scott, ha chiesto le dimissioni del direttore dell'Fbi, Christopher Wray, in seguito all'ammissione del Bureau di non aver agito dopo gli avvertimenti sul conto del killer del liceo di Parkland. "L'Fbi ha ammesso di essere stata contatta il mese scorso da una persona che li ha chiamati per informare del desiderio di Cruz di uccidere" e perfino di voler prendere di mira una scuola. "Ora 17 persone innocenti sono morte - ha rimarcato Scott - e l'ammissione di aver commesso un errore non cambia le cose. Non riporterà alle loro famiglie questi 17 cittadini della Florida e le loro famiglie passeranno il resto della vita a chiedersi come sia potuto succedere".
Veglia per le vittime: "Mai più armi"
Centinaia di persone hanno partecipato alla veglia per onorare le vittime della strage nel liceo Douglas di Parkland, in Florida, dove un ex alunno, il 19enne Nikolas Cruz, ha ucciso 17 persone tra studenti e docenti. "Mai piu' armi" e' stato intonato mentre il presidente Donald Trump, nel suo discorso dopo la strage, ha enfatizzato la necessita' di rendere le scuole piu' sicure piuttosto che una stretta sulla vendita di armi. Durante la veglia a Parkland sono stati lanciati in cielo 17 palloncini, uno per ogni vittima.