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ITALIA

Aggressione a Niccolò Bettarini: quattro fermi nella notte

Il giovane, figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini, è stato accoltellato fuori da un locale notturno di Milano. I quattro sono accusati di tentato omicidio. Il Pm: possono colpire ancora

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Nessuno dei quattro fermati per il tentato omicidio di Niccolò Bettarini ha ammesso di aver ferito il giovane durante gli interrogatori di ieri in Questura. Il principale sospettato di aver inferto le coltellate al figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini è D.G., 29 anni, che ha precedenti per lesioni e detenzione di materiale atto ad offendere ed era sottoposto al regime di sorveglianza speciale (non libertà vigilata come scritto in un primo tempo). Il secondo italiano, F.A., 24 anni, legato agli ultras dell' Inter era stato sottoposto in passato a Daspo ma non risulta avere precedenti penali. Dei due albanesi fermati, invece, uno è irregolare. Gli investigatori della Squadra Mobile e della Volante stanno ricostruendo il ruolo di ognuno nell'aggressione e verificando la presenza di altre persone che hanno partecipato al pestaggio dal momento che gli amici del 'Betta', come è chiamato Niccolò, hanno raccontato di più persone avventarsi contro il giovane intervenuto per difendere un amico che, nell'Old Fashion, aveva litigato con uno degli albanesi per screzi accaduti in serate precedenti.




Quello che è successo, dopo le 5 di mattina di ieri, rimane ancora un poco confuso anche per via delle versioni contrastanti con quelle degli amici di Niccolò che avrebbero reso i quattro ma si tratterebbe davvero di una lite scatenatasi per ragioni futili, ingigantite dall'alcool bevuto dagli aggressori. Roberto Cominardi, titolare dell'Old Fashion, aveva cercato di ricostruire: "Niccolò era tranquillo nel locale, dalle immagine 33 telecamere che abbiamo non c'è nessuno che ha litigato con lui. E' stato a parlare con un dipendente fino all'orario di chiusura e, dal momento che lo conoscono tutti, lo avrebbero riferito se qualcuno avesse avuto a che dire con Niccolo'". Cominardi ha raccontato che, sempre dalle telecamere, si vede il giovane che si allontana dal locale, guarda alcune persone che stavano litigando e se ne va. Le stesse persone vanno poi nella sua direzione. Il racconto di Cominardi finisce qui, perché oltre le telecamere non vanno. Sono comunque in corso accertamenti da parte del questore Marcello Cardiona sul locale.   

E' stato davanti a un chiosco notturno di panini e bibite che si è scatenato il caos. Forse uno sguardo di troppo da parte di qualcuno ed è scattata la rissa; Bettarini potrebbe essere intervenuto per difendere un amico ma, sottolinea uno dei testimoni, "si sono accaniti contro di lui". Uno lo ha colpito con un coltello, forse un punteruolo che, però, non è stato trovato. E' stata chiamata un'ambulanza e il diciannovenne è stato portato in ospedale in codice 'giallo', quindi in condizioni non gravi, che è diventato 'rosso' (condizioni critiche) all'arrivo. Dopo ulteriori controlli, si è capito che non era in pericolo di vita. Per tutta la giornata in Questura erano stati ascoltati gli amici di Bettarini che avevano dato indicazioni precise le quali hanno portato a loro volta in Questura i quattro fermati. Molti i messaggi di solidarietà alla Ventura e a Bettarini, ma anche a Niccolò, aspirante calciatore professionista e molto attivo sui social.    

Pm: i 4 possono aggredire ancora
Data la "gravità" dell'aggressione ai danni di Niccolò Bettarini, c'è il rischio che, se lasciti liberi, i quattro fermati per tentato omicidio possano essere protagonisti di altri fatti di sangue. Lo ha evidenziato, da quanto si è saputo, il Pm di Milano, Elio Ramondini nella richiesta di custodia cautelare in carcere dove ha contestato il pericolo di reiterazione del reato e anche quelli di fuga e inquinamento probatorio.

Nella richiesta di custodia in carcere inoltrata assieme all'istanza di convalida del fermo al gip, che domani dovrebbe fissare le date degli interrogatori, il pm ha contestato anche le altre due esigenze cautelari previste, la reiterazione e l'inquinamento probatorio. Stando a quanto ricostruito finora dalle indagini, tra il gruppo dei fermati (due italiani e due albanesi) e un amico di Bettarini ci sarebbe stato un diverbio alcuni mesi fa relativo ad un tavolo nel privé della discoteca Old Fashion. E sabato notte, poi, proprio sulla base di questo precedente, potrebbe esserci stato un nuovo alterco, dopo che i protagonisti della lite si sono riconosciuti nel locale. Bettarini, però, non avrebbe preso parte a questo nuovo scontro. Tutti elementi questi, comunque, ancora al vaglio degli investigatori.

L'aggressione ai danni di Niccolò Bettarini è poi avvenuta all'esterno del locale, dopo che gli aggressori e il 19enne erano usciti dalla discoteca in chiusura. Non si è trattato, quindi, di un agguato, a detta degli inquirenti, ossia i quattro non lo stavano aspettando fuori. Non ci sono telecamere che abbiano ripreso le fasi dell'accoltellamento (deve essere ancora individuata l'arma bianca utilizzata), mentre numerosi testimoni oculari sono stati sentiti a verbale e anche lo stesso Bettarini. I fermati al momento non sono stati interrogati alla presenza di difensori e attendono in carcere gli interrogatori di garanzia.