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CULTURA

Direttiva Ue

Copyright, Aie e Confindustria Cultura: "Rammarico per il voto italiano"

Con il via libera alla direttiva europea, dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale gli Stati avranno due anni per inserire la riforma nelle leggi nazionali. Ma il voto contrario dell'Italia preoccupa l'Associazione degli editori e la componente Cultura degli industriali

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“Questo voto sancisce un nuovo inizio e una nuova tutela per il mondo della cultura europea. Resta il rammarico per il voto contrario dell’Italia”. E’ questo il primo commento del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi, dopo l’approvazione definitiva della direttiva sul copyright da parte del Consiglio europeo. “Per questo – ha dichiarato Levi – sarà la base di un lavoro ancora più importante che ci impegnerà con tutte le forze da ora in poi: spiegare le nostre ragioni al Governo perché possa muoversi su posizioni che garantiscano i produttori di cultura e di contenuti”. 

Stessa linea di pensiero esprime Confindustria Cultura: “Con il voto di oggi del Consiglio europeo si è chiuso un percorso storico per la cultura, per l’Europa e per la democrazia”: è il commento del direttore, Fabio Del Giudice.  “ll Consiglio europeo - sottolinea Del Giudice – ha approvato definitivamente e in larga maggioranza – con 19 voti a favore, 3 astenuti e 6 contrari – una riforma equilibrata delle regole per l’utilizzo dei contenuti culturali in rete mettendo fine alla legge della giungla che ha governato internet dalla sua nascita e riequilibrando i diritti tra chi crea cultura e chi la diffonde per fini economici”. 

“L’unico grande rammarico – prosegue Del Giudice – è rappresentato dal voto dell’Italia. Un voto contrario, che la schiera accanto a Paesi con una storia e una tradizione molto lontana dalla nostra. Noi siamo uno dei principali Paesi produttori di contenuti culturali e creativi, un’eccellenza che esportiamo in tutto il mondo e che va tutelata. Storicamente in Europa abbiamo sempre avuto una posizione a favore della tutela e dello sviluppo della cultura e della creatività, ma oggi il Governo italiano ha chiaramente dimostrato il contrario nonostante le recenti affermazioni del presidente del Consiglio, che in occasione di un’uscita pubblica di alcuni giorni fa, aveva sottolineato l’importanza della tutela del diritto d’autore. Dichiarazione che tuttavia non appare confermata dai fatti”.

Il voto contrario dell'Italia, quindi, implica che il dialogo tra le parti coinvolte sia portato a termine in 24 mesi. La direttiva -  approvata dal Consiglio dell'Unione Europea, che ha dato il via libera definitivo alla riforma del copyright nell'Unione Europea senza discussione -  verrà pubblicata in Gazzetta ufficiale dell'Ue e gli Stati membri avranno, dalla data di pubblicazione, due anni di tempo per recepirla nelle rispettive legislazioni nazionali.