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MONDO

Dopo il disgelo di Obama, arriva la sharing economy

Airbnb offre alloggi a Cuba per i turisti americani

Il portale online - che mette in contatto chi cerca un alloggio per brevi periodi
e chi affitta appartamenti, camere o un posto letto - sfrutta il vento di cambiamento e apre le offerte a Cuba ai cittadini americani. Sfrutterà la grande disponibilità di case private, tradizionalmente ricercate dai turisti. Nell'isola sono già sbarcati Netflix e MasterCard.

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Tra aziende statunitensi, soprattutto del settore tecnologico e della comunicazione, c'è molto interesse verso la possibilità di fare affari a Cuba, Paese che è alla ricerca di investimenti, dopo mezzo secolo di embargo. E la sharing economy è già pronta a soddisfare le richieste di sistemazione nell'isola, a partire da Airbnb.

Da oggi i viaggiatori statunitensi - i soli, per ora, a poter usare il servizio per l'arcipelago - potranno usare il portale per trovare un alloggio a Cuba. Al momento ci sono più di 1.000 sistemazioni, il 40% all'Avana e il resto in destinazioni turistiche come Cienfuegos, sulla costa meridionale dell'isola principale. 

Grande mercato latino
"Crediamo che Cuba possa diventare uno dei più grandi mercati per Airbnb in America Latina. Ci aspettiamo una domanda significativa per gli alloggi cubani dagli
Stati Uniti" ha detto Kay Kuehne, direttore regionale della società, nata come startup a San Francisco nel 2008, che oggi mette a disposizione più di un milione di alloggi in tutto il mondo.

Airbnb sfrutterà la vasta rete di 'casas particulares', le abitazioni private, già presente. "I padroni di casa cubani hanno fatto per decenni quello che noi abbiamo iniziato a fare appena sette anni fa" ha detto Kuehne. A Cuba, infatti, da decenni c'è l'offerta per i turisti stranieri di sistemazioni in case private in alternativa agli alberghi.

C'è Netflix ma manca internet
Tra le altre aziende già arrivate a Cuba ci sono Netflix e MasterCard, che hanno sbloccato i loro servizi, anche se si tratta per ora solo di gesti poco più che simbolici: in pochi hanno connessioni abbastanza veloci per lo streaming e la maggior parte delle società che rilasciano le carte di credito ancora non accetta
le transazioni effettuate a Cuba.