MONDO
Partita dal Giappone la prima missione spaziale degli Emirati Arabi su Marte
Per la prima volta un paese arabo manda una sonda sul pianeta rosso. La sonda sarà in orbita per 'festeggiare' i 50 anni degli Emirati arabi uniti

La prima missione spaziale araba su Marte è partita a bordo di un razzo dal Giappone, dopo un primo rinvio dovuto al maltempo. Dal centro spaziale di Tanegashima nel Sud del Giappone alle 23.58 è decollato il razzo che trasporta la sonda el-Amal ("speranza" in italiano), degli Emirati Arabi Uniti.
La missione al-Amal, la cui durata sarà di due anni, per un costo complessivo stimato di 200 milioni di dollari è stata voluta direttamente dal governo di Dubai, nel 2014, quando ancora gli EAU non avevano nemmeno un’agenzia spaziale, con l'obiettivo di far arrivare la sonda in orbita attorno a Marte entro il 2 dicembre 2021, data in cui il paese arabo celebrerà i suoi primi 50 anni di esistenza.
Una volta arrivata, al-Amal si inserirà in un’orbita fortemente ellittica, molto diversa dalle traiettorie di tutte le altre missioni che si sono avvicendate attorno al pianeta rosso. L’obiettivo scientifico principale della missione è quello di studiare la dinamica dell’atmosfera marziana sia nelle sue variazioni diurne che al trascorrere delle stagioni. Il governo emiratino ha annunciato che i dati raccolti dalla sonda verranno resi noti subito e saranno aperti e a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale.
Il lancio della sonda emiratina sarà il primo dei tre verso Marte previsti per questa estate, quando il Pianeta Rosso si trova in una posizione particolarmente favorevole rispetto alla Terra. A seguirla, entro la finestra di lancio aperta fino a metà agosto, saranno la missione cinese Tianwen-1, con un orbiter, un lander e un rover e la statunitense Mars 2020, con il rover Perseverance. Rinviata al 2022, invece, la missione europeo-russa ExoMars
La missione al-Amal, la cui durata sarà di due anni, per un costo complessivo stimato di 200 milioni di dollari è stata voluta direttamente dal governo di Dubai, nel 2014, quando ancora gli EAU non avevano nemmeno un’agenzia spaziale, con l'obiettivo di far arrivare la sonda in orbita attorno a Marte entro il 2 dicembre 2021, data in cui il paese arabo celebrerà i suoi primi 50 anni di esistenza.
Una volta arrivata, al-Amal si inserirà in un’orbita fortemente ellittica, molto diversa dalle traiettorie di tutte le altre missioni che si sono avvicendate attorno al pianeta rosso. L’obiettivo scientifico principale della missione è quello di studiare la dinamica dell’atmosfera marziana sia nelle sue variazioni diurne che al trascorrere delle stagioni. Il governo emiratino ha annunciato che i dati raccolti dalla sonda verranno resi noti subito e saranno aperti e a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale.
Il lancio della sonda emiratina sarà il primo dei tre verso Marte previsti per questa estate, quando il Pianeta Rosso si trova in una posizione particolarmente favorevole rispetto alla Terra. A seguirla, entro la finestra di lancio aperta fino a metà agosto, saranno la missione cinese Tianwen-1, con un orbiter, un lander e un rover e la statunitense Mars 2020, con il rover Perseverance. Rinviata al 2022, invece, la missione europeo-russa ExoMars