ITALIA
Domani i funerali di una delle vittime
Strage di Secondigliano, al via l'interrogatorio di garanzia per Giulio Murolo
Il legale dell'uomo ha annunciato che chiederà di perizia psichiatrica. Il gip valuterà se accogliere la richiesta di convalida dell'arresto in flagranza e di emissione di una ordinanza di custodia in carcere.

È in corso, nel carcere di Poggioreale a Napoli, l'interrogatorio di garanzia per Giulio Murolo, l'uomo che il 15 maggio scorso, nel quartiere Secondigliano, sparando con un fucile da caccia e con una pistola ha ucciso quattro persone in preda ad un raptus di follia e ne ha ferite 6. Dovrà ora rispondere di strage, detenzione illegale di arma e ricettazione.
Murolo, assistito dall'avvocato Carlo Bianco, sabato scorso si era avvalso della facoltà di non rispondere di fronte al pubblico ministero Roberta Simeone. L'interrogatorio di oggi si svolge alla presenza del pm, davanti al giudice per le indagini preliminari, Maria Vittoria Foschini, la quale dovrà valutare la richiesta di convalida dell'arresto in flagranza e di emissione di una ordinanza di custodia in carcere.
Il legale dell'omicida ha annunciato ai cronisti che chiederà per il suo assistito la perizia psichiatrica. Questa mattina, prima di entrare nella casa circondariale napoletana, dove il suo cliente è guardato a vista da due giorni, ha dichiarato che "resta fermo il dolore per quanto accaduto, anche personale, ma bisogna sgomberare il campo da equivoci ed è mio dovere chiarire tutti gli aspetti della vicenda, soprattutto quello che - ha concluso - è avvenuto dopo l'omicidio di fratello e cognata".
La sparatoria
L'episodio risale al pomeriggio di venerdì 15 maggio, quando Murolo, un infermiere incensurato, dopo una lite per dei panni stesi ad asciugare aveva imbracciato un fucile a pompa che teneva in casa e aveva ucciso la cognata e il fratello. Poi, si era affacciato al balcone e aveva preso di mira i passanti provocando sei feriti e altre due vittime, un ufficiale della polizia municipale (Francesco Bruner, sessant'anni) e un cuoco (Luigi Cantone, 59 anni) che era alla guida del suo scooter. Dopo la strage, durata circa un'ora, l'uomo si era arreso e aveva deciso di lasciarsi catturare senza opporre resistenza.
Durante la perquisizione, i poliziotti avevano trovato, oltre alle armi detenute legalmente dall'infermiere, anche un fucile mitragliatore Kalashnikov - con matricola abrasa - due machete e diverse munizioni. Il fucile mitragliatore e i machete erano nella camera da letto. Per questo, Murolo dovrà rispondere anche di detenzione illegale di arma e ricettazione, oltre che di strage.
Di fronte a un pomeriggio di sangue che aveva sconvolto l'intera città, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aveva proclamato il lutto cittadino annullando tutte le manifestazioni in programma per quel giorno con il premier Matteo Renzi. Domani alle 10:30, nella parrocchia di corso Secondigliano, si celebreranno i funerali di una delle quattro vittime della strage, il capitano della polizia municipale di Napoli Francesco Bruner che aveva tentato di fermare la follia omicida. Lo ha annunciato oggi De Magistris, a margine delle celebrazioni per la Grande Guerra. "Queste persone sono stati veri e propri eroi della città - ha dichiarato - perché si sono frapposti per salvare vite umane a un pazzo criminale che sparava con un fucile a pompa. Li ricorderemo sempre e ci stringeremo per sempre alle loro storie e alle loro famiglie". "Il Comune di Napoli - ha aggiunto - con la sua polizia municipale, ha pagato un prezzo altissimo con un morto e un ferito grave, ma è tutta la città che è stata colpita". Per questo, De Magistris ha ribadito la volontà di chiedere allo Stato il riconoscimento della medaglia d'oro al valore civile per chi ha perso la vita a causa di Giulio Murolo.
Murolo, assistito dall'avvocato Carlo Bianco, sabato scorso si era avvalso della facoltà di non rispondere di fronte al pubblico ministero Roberta Simeone. L'interrogatorio di oggi si svolge alla presenza del pm, davanti al giudice per le indagini preliminari, Maria Vittoria Foschini, la quale dovrà valutare la richiesta di convalida dell'arresto in flagranza e di emissione di una ordinanza di custodia in carcere.
Il legale dell'omicida ha annunciato ai cronisti che chiederà per il suo assistito la perizia psichiatrica. Questa mattina, prima di entrare nella casa circondariale napoletana, dove il suo cliente è guardato a vista da due giorni, ha dichiarato che "resta fermo il dolore per quanto accaduto, anche personale, ma bisogna sgomberare il campo da equivoci ed è mio dovere chiarire tutti gli aspetti della vicenda, soprattutto quello che - ha concluso - è avvenuto dopo l'omicidio di fratello e cognata".
La sparatoria
L'episodio risale al pomeriggio di venerdì 15 maggio, quando Murolo, un infermiere incensurato, dopo una lite per dei panni stesi ad asciugare aveva imbracciato un fucile a pompa che teneva in casa e aveva ucciso la cognata e il fratello. Poi, si era affacciato al balcone e aveva preso di mira i passanti provocando sei feriti e altre due vittime, un ufficiale della polizia municipale (Francesco Bruner, sessant'anni) e un cuoco (Luigi Cantone, 59 anni) che era alla guida del suo scooter. Dopo la strage, durata circa un'ora, l'uomo si era arreso e aveva deciso di lasciarsi catturare senza opporre resistenza.
Durante la perquisizione, i poliziotti avevano trovato, oltre alle armi detenute legalmente dall'infermiere, anche un fucile mitragliatore Kalashnikov - con matricola abrasa - due machete e diverse munizioni. Il fucile mitragliatore e i machete erano nella camera da letto. Per questo, Murolo dovrà rispondere anche di detenzione illegale di arma e ricettazione, oltre che di strage.
Di fronte a un pomeriggio di sangue che aveva sconvolto l'intera città, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aveva proclamato il lutto cittadino annullando tutte le manifestazioni in programma per quel giorno con il premier Matteo Renzi. Domani alle 10:30, nella parrocchia di corso Secondigliano, si celebreranno i funerali di una delle quattro vittime della strage, il capitano della polizia municipale di Napoli Francesco Bruner che aveva tentato di fermare la follia omicida. Lo ha annunciato oggi De Magistris, a margine delle celebrazioni per la Grande Guerra. "Queste persone sono stati veri e propri eroi della città - ha dichiarato - perché si sono frapposti per salvare vite umane a un pazzo criminale che sparava con un fucile a pompa. Li ricorderemo sempre e ci stringeremo per sempre alle loro storie e alle loro famiglie". "Il Comune di Napoli - ha aggiunto - con la sua polizia municipale, ha pagato un prezzo altissimo con un morto e un ferito grave, ma è tutta la città che è stata colpita". Per questo, De Magistris ha ribadito la volontà di chiedere allo Stato il riconoscimento della medaglia d'oro al valore civile per chi ha perso la vita a causa di Giulio Murolo.