ECONOMIA
200 operai giunti dal Sulcis a Roma per il sit in davanti al Mise
Alcoa, passi avanti nella vertenza. De Vincenti: "Forte interesse di Glencore"
Tavolo al ministero dello Sviluppo economico sul futuro dell'Alcoa e dello stabilimento di alluminio di Portovesme. Presenti i sindacati, il presidente della Sardegna e il vice ministro allo Sviluppo economico De Vincenti. A rischio 800 lavoratori tra diretti e dell'indotto. I nodi da risolvere: costo dell'energia, la manutenzione del sito e gli ammortizzatori sociali

Oggi c'erano anche loro. In 200 dal Sulcis per difendere la fabbrica di alluminio di Portovesme. Quella che è stata e che dovrà continuare ad essere la loro fabbrica. Sono arrivati dalla Sardegna con la speranza che il tavolo al ministero dello Sviluppo economico porti i frutti desiderati. Sono gli operai dell'Alcoa giunti nella Capitale accompagnati da una delegazione di sindaci dell'area, da parlamentari sardi e dal coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. Uno di loro è stato anche colto da malore durante il sit-in. Le maestranze, caschetto in testa e bandiere in mano, hanno presidiato la sede del ministero, mentre una delegazione partecipava all'incontro tra il viceministro Claudio De Vincenti, il governatore Francesco Pigliaru e i sindacati. Tra stop and go, la complessa vertenza Alcoa ha registrato dei passi avanti. "E se con il gruppo Klesch l'interlocuzione è in fase 'di stallo'- ha detto De Vincenti aprendo la riunione del tavolo - dalla multinazionale anglo-svizzera Glencore emerge invece un forte interesse a subentrare nella gestione dello smelter di Portovesme". Tuttavia l'azienda, in una nota, ha fatto sapere che "malgrado gli sforzi compiuti finora, Alcoa non ha ancora ricevuto un'offerta formale per l'impianto di Portovesme, nè un valido piano industriale, condizione ritenuta essenziale per la vendita". L'azienda ha ribadito "che il periodo di manutenzione terminerà il 31 luglio 2014". "Questo non pregiudica - per Alcoa - la possibilità di trasferire lo smelter ad un altro operatore affidabile".
I nodi
"E' soprattutto sul fronte del costo dell'energia - ha riferito De Vincenti - che si sta lavorando, insieme con la regione Sardegna, con particolare intensità. L'obiettivo centrale è quello di garantire all'investitore un prezzo competitivo nel mercato europeo e, soprattutto, fisso in un arco di tempo sufficientemente lungo. Per raggiungere lo scopo, diverse le ipotesi allo studio". Prima della pausa estiva, ha detto Vincenti, c'è già in calendario un nuovo incontro al ministero con Glencore. Incontro che potrebbe essere il segnale per un eventuale memorandum di intenti entro il mese di agosto. Durante il confronto sono stati affrontati anche altri due problemi legati al destino dell'unico impianto italiano di produzione dell'alluminio: la manutenzione del sito (che terminerà il 31 luglio) e gli ammortizzatori sociali per l'indotto. Sul primo punto, l'azienda ha assicurato che garantirà comunque, dopo il 31 luglio, una cura dello stabilimento tale da garantirne la ripartenza. Sul secondo, De Vincenti ha informato la platea che il Mise ha fornito al ministero del lavoro tutto le informazioni necessarie ad una proroga fino al 31 dicembre. L'incontro si è concluso con la convocazione della task force Alcoa per martedì prossimo, 29 luglio.
Lavoratori Alcoa all'80esimo giorno di presidio ininterrotto
"Per l'Alcoa - afferma il coordinatore della Fiom-Cgil per la siderurgia, Gianni Venturi, ricordando che i lavoratori sono all'80esimo giorno di presidio ininterrotto - siamo di fatto al tramonto dell'ipotesi Klesch ma c'è una novità positiva che è l'intervento di un importante produttore di energia disposto a entrare in un progetto per dare una prospettiva concreta allo stabilimento di Portovesme". "L'incontro di oggi poteva andare peggio, abbiamo avuto elementi di chiarezza in più", osserva il sindacalista. Dai sindacati è arrivata la disponibilità ad andare oltre il termine del 31 luglio che era stato posto dal ministero dello Sviluppo per l'avvio della fase stringente della trattativa con Glencore, che potrebbe arrivare il mese prossimo. Intanto l'Alcoa ha garantito che coprirà i costi di restarting e le condizioni tecniche per il riavvio degli impianti fino alla fine dell'anno.
"Il tempo stringe - hanno affermato il vice segretario generale dell'Ugl, Cristina Ricci, e il segretario generale dell'Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro - e si deve fare tutto il possibile per scongiurare una prospettiva drammatica, ovvero quella di lasciare i 450 dipendenti diretti di Alcoa e i 350 dell'indotto senza un lavoro e senza un sostegno al reddito: servono interventi efficaci e tempestivi, non si può più attendere".
I nodi
"E' soprattutto sul fronte del costo dell'energia - ha riferito De Vincenti - che si sta lavorando, insieme con la regione Sardegna, con particolare intensità. L'obiettivo centrale è quello di garantire all'investitore un prezzo competitivo nel mercato europeo e, soprattutto, fisso in un arco di tempo sufficientemente lungo. Per raggiungere lo scopo, diverse le ipotesi allo studio". Prima della pausa estiva, ha detto Vincenti, c'è già in calendario un nuovo incontro al ministero con Glencore. Incontro che potrebbe essere il segnale per un eventuale memorandum di intenti entro il mese di agosto. Durante il confronto sono stati affrontati anche altri due problemi legati al destino dell'unico impianto italiano di produzione dell'alluminio: la manutenzione del sito (che terminerà il 31 luglio) e gli ammortizzatori sociali per l'indotto. Sul primo punto, l'azienda ha assicurato che garantirà comunque, dopo il 31 luglio, una cura dello stabilimento tale da garantirne la ripartenza. Sul secondo, De Vincenti ha informato la platea che il Mise ha fornito al ministero del lavoro tutto le informazioni necessarie ad una proroga fino al 31 dicembre. L'incontro si è concluso con la convocazione della task force Alcoa per martedì prossimo, 29 luglio.
Lavoratori Alcoa all'80esimo giorno di presidio ininterrotto
"Per l'Alcoa - afferma il coordinatore della Fiom-Cgil per la siderurgia, Gianni Venturi, ricordando che i lavoratori sono all'80esimo giorno di presidio ininterrotto - siamo di fatto al tramonto dell'ipotesi Klesch ma c'è una novità positiva che è l'intervento di un importante produttore di energia disposto a entrare in un progetto per dare una prospettiva concreta allo stabilimento di Portovesme". "L'incontro di oggi poteva andare peggio, abbiamo avuto elementi di chiarezza in più", osserva il sindacalista. Dai sindacati è arrivata la disponibilità ad andare oltre il termine del 31 luglio che era stato posto dal ministero dello Sviluppo per l'avvio della fase stringente della trattativa con Glencore, che potrebbe arrivare il mese prossimo. Intanto l'Alcoa ha garantito che coprirà i costi di restarting e le condizioni tecniche per il riavvio degli impianti fino alla fine dell'anno.
"Il tempo stringe - hanno affermato il vice segretario generale dell'Ugl, Cristina Ricci, e il segretario generale dell'Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro - e si deve fare tutto il possibile per scongiurare una prospettiva drammatica, ovvero quella di lasciare i 450 dipendenti diretti di Alcoa e i 350 dell'indotto senza un lavoro e senza un sostegno al reddito: servono interventi efficaci e tempestivi, non si può più attendere".