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ECONOMIA

"Dopo la missiva toccherà ad Etihad dire se è soddisfatta"

Alitalia, Lupi: il tempo delle risposte dei soci è scaduto

Ottenuto l'appoggio di massima delle banche sul nodo del debito, si lavora ad ultimare la lettera che rappresenta per Alitalia l'ultima chance per convincere Etihad a procedere verso un accordo

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"Il tempo delle risposte" da parte dei soci di Alitalia "penso sia ormai scaduto, poi ognuno si prende le sue responsabilità, non si può tirare all'infinito". Così il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi che aggiunge come dopo "la missiva" di Alitalia la parola debba passare ad Ethiad che "dovrà dire se le risposte sono soddisfacenti".

Ottenuto l'appoggio di massima delle banche sul nodo del debito, si lavora ad ultimare la lettera che rappresenta per Alitalia l'ultima chance per convincere Etihad a procedere verso un accordo. La missiva, a quanto si apprende, è praticamente pronta sul tavolo dell'a.d. della compagnia italiana Gabriele Del Torchio e dovrebbe essere inviata al quartier generale di Etihad tra oggi e domani.

L'impegno di tutti è a fare presto, con l'orizzonte di fine maggio per la sottoscrizione della lettera d'intenti tra le due compagnie.

Non è invece ancora ripresa la trattativa con i sindacati, con cui va sciolto l'altro nodo considerato fondamentale da Etihad, quello occupazionale: su questo, però, rischia di pesare il fattore elezioni, che potrebbero far slittare i tempi per l'accordo sugli esuberi.  

 Sui tempi dell'intera partita è l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni a dare delle indicazioni: "le discussioni sono ancora in corso, difficile dire come finirà, vedremo nei prossimi giorni e settimane. L'obiettivo - sottolinea - è capire se la proposta di Etihad dia la possibilità di accelerare il rilancio di Alitalia".

Mentre il numero uno di Intesa Carlo Messina non aggiunge nulla di più di quanto detto lunedì dal Governo dopo l'incontro a Palazzo Chigi e si limita a dire che "magari tra qualche giorno" arriveranno "più dettagli".  

 Anche ieri è stata una giornata di intenso lavoro per il management di Alitalia, le banche e gli azionisti. Dopo aver raggiunto - grazie anche alla mediazione del Governo, che ieri ha riunito tutti a Palazzo Chigi - una posizione condivisa di massima sulla gestione del debito che Etihad chiede di rinegoziare, si stanno ora limando i dettagli e, secondo quanto si apprende, le trattative con gli istituti di credito proseguiranno anche oggi.

La soluzione individuata prevede che la maggior parte (forse due terzi, ma la cifra non è ancora stata determinata) del debito da rinegoziare (la compagnia araba si muove fra un minimo di 400 milioni fino ad un massimo di 565 milioni) venga convertita e il resto venga cancellato.

Si sta quindi studiando l'ipotesi di un convertendo, per la trasformazione del debito in azioni ad una determinata scadenza: questa soluzione, secondo quanto spiegano fonti vicine alla trattativa, sarebbe stata individuata per venire incontro alle esigenze delle banche.  

 Nella missiva cui sta lavorando Del Torchio ci sarebbero anche i termini della newco, la nuova società dove verranno fatte confluire business e attività e dove il partner emiratino dovrebbe entrare con un investimento di circa 560 milioni per una quota fino al 49%. Debiti e contenziosi pregressi, insieme agli esuberi, resterebbero invece nella old Alitalia. E' comunque possibile che non tutti i debiti restino in capo alla holding.  

Sul fronte sindacale, infine, le parti sono ancora in attesa di una convocazione. La trattativa sembra però rimandata ad una fase successiva: il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha detto che le parti saranno convocate appena ci sarà la risposta delle due società; secondo alcuni osservatori si starebbe aspettando di vedere il Piano di Etihad.

A far slittare i tempi potrebbe essere anche la campagna elettorale, durante la quale è possibile che si eviti di affrontare l'argomento esuberi. La richiesta di Etihad arriverebbe fino a 2.600 uscite, ma è probabile che ci si fermi a 2.000 esuberi, che andrebbero ad interessare quasi esclusivamente il personale di terra. E guardano alla trattativa Alitalia-Etihad anche le compagnie concorrenti. EasyJet si augura che "l'esito tenga conto degli interessi collettivi di tutti gli attori", sottolineando che l'Italia ha bisogno di più concorrenza.