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ECONOMIA

Il ministro Toninelli: chiuderemo a fine marzo

Caso Alitalia, EasyJet si ritira dalla trattativa con Delta e Fs

La compagnia low cost conferma comunque il proprio "impegno per l'Italia quale mercato chiave". Il governo resta fiducioso, mentre arrivano critiche dalle opposizioni: per Pd e Forza Italia, il vicepremier Di Maio farà fallire sia Alitalia che Fs. Preoccupazione tra il personale Alitalia, con la Cigs non rinnovata

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L'Italia resta un mercato chiave, ma non basta. Easyjet ha deciso di 'ritirarsi dal processo' per la creazione di un consorzio con Delta e Ferrovie per il salvataggio Alitalia. In una nota, la low cost inglese comunque conferma il proprio 'impegno per l'italia quale mercato chiave della compagnia'. Il ritiro di EasyJet dalla trattativa potrebbe complicare la  gestione della vicenda Alitalia ma il governo resta fiducioso: "E' un dossier gestito molto bene dal collega vicepremier Di Maio, che lo sta portando avanti. Penso che siamo in dirittura d'arrivo e fine marzo dovrebbe essere la data utile per dare notizie risolutive", ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, mentre arrivano critiche dalle opposizioni: per Pd e Forza Italia, il vicepremier Di Maio farà fallire sia Alitalia che Fs

La compagnia low cost britannica continuerà "a investire nelle tre basi di Milano, Napoli e Venezia come abbiamo fatto negli ultimi anni, aggiungendo rotte e capacità". Attualmente EasyJet trasporta 18,5 milioni di passeggeri ogni anno e impiega 1.400 addetti tra piloti ed equipaggio. All'indomani del vertice con Fs, invece, Delta fa sapere che resterà al tavolo e, in una nota, conferma che "continua ad esplorare modalità di lavoro con Ferrovie dello Stato e a mantenere la nostra partnership con Alitalia in futuro. Le discussioni rimangono in corso essendo Alitalia un partner di lungo termine di Delta".   

L'abbandono di EasyJet dal tavolo sarebbe dovuto -  secondo alcune fonti vicine al dossier - al fatto che, nonostante il massimo coinvolgimento, il management ha considerato l'operazione poco strategica mentre invece  - secondo altre fonti -  si è invece tirata fuori perché chiedeva di avere l'hub su Milano per fare 'point to point', operazione che in questo momento non è percorribile. La quota che avrebbe dovuto acquisire EasyJet dovrà a questo punto essere disponibile per altri potenziali partner. 

C'è inquietudine, come prevedibile, all'interno del personale di Alitalia, per l'incertezza sul futuro. Non è stata nel frattempo rinnovata la Cigs: dopo una ennesima tornata al ministero del Lavoro, le parti hanno rinviato il confronto al 22 marzo, data ultima per raggiungere un'intesa. Le richieste dell'azienda, che i sindacati hanno chiesto di ridurre, riguardano 1.010 dipendenti: 850 addetti ai servizi di terra, 90 piloti e 70 assistenti di volo. I rappresentanti dei lavoratori hanno poi ribadito la richiesta di un incontro al ministero dello Sviluppo economico per essere aggiornati sul nuovo piano industriale. Richiesta, alla luce dell''addio' di EasyJet, rinnovata con forza nel pomeriggio dalla Fit Cisl.