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ITALIA

Val Pusteria

Alto Adige, valanga in Valle Aurina. Sei vittime, 5 altoatesini ed un austriaco, un ferito, 8 illesi

Alto Adige, Valle Aurina. Dopo una grandissima valanga, si contano le vittime. Sei morti: 5 altoatesini, tra cui un 16enne ed una donna, ed un austriaco. Un ferito, otto illesi. Si tratta di una delle più gravi sciagure sulle montagne dell'Alto Adige non solo degli ultimi anni ma di sempre

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Nella valanga in Val Pusteria sono morti cinque altoatesini, tra cui un ragazzo di 16 anni ed una donna, ed un austriaco. Tra le vittime una donna. Nel bilancio c'è anche un ferito. Nessun disperso. Altri otto alpinisti sono stati recuperati illesi dalla valanga che aveva un fronte di centinaia di metri e che si è staccata poco sotto la cima del Monte Nevoso a quota 3200 metri.
Lo hanno detto i soccorritori aggiungendo che alcune persone sono riuscite a riemergere con i propri mezzi dalla neve. Sono stati utilizzati tre elicotteri per portare in alto non soltanto gli uomini del soccorso alpino e gli specialisti dei vigili del fuoco, ma anche numerosi cani da valanga. Gran parte dei soccorritori stanno tornando a valle.

Tra le persone soccorse c'è una turista austriaca, sbarcata da uno degli elicotteri che fanno la spola tra il campo sportivo di Riva di Tures e il luogo della disgrazia. La donna è sotto choc ed è stata accompagnata in un vicino albergo per ricevere assistenza psicologica dagli operatori della protezione civile altoatesina. 

I soccorsi sono stati difficili. Per poter raggiungere il luogo ad oltre 3.000 metri di quota gli elicotteri devono essere leggerissimi e perciò volano con poco carburante. L'enorme valanga si è staccata alle ore 11.15 a oltre 3.000 metri. Il Monte Nevoso (3.358 metri), per altezza, è la seconda cima nel gruppo delle Vedrette di Ries, lungo la linea di confine tra l'Italia e l'Austria.

"Al momento possiamo confermare 6 vittime. Gli altri sono stati tirati fuori abbastanza velocemente. In tutto erano una decina di persone", ha detto il capitano Alessandra Faletti, della guardia di finanza al telefono con RaiNews 24.

Quella odierna è una delle più gravi sciagure sulle montagne dell'Alto Adige non solo degli ultimi anni ma di sempre. Il 2 maggio del 2015 quattro scialpinisti erano morti travolti da una valanga nei pressi del rifugio Casati in Val Martello nel gruppo Cevedale-Ortles. Il 23 giugno del 2013 giornata tragica sul Gran Zebrù a Solda con sei morti in due incidenti diversi. Nel primo erano morti tre alpinisti bergamaschi, nel secondo tre alpinisti altoatesini. Il primo aprile del 2013, il giorno di Pasquetta, due scialpinisti italiani ed uno tedesco erano morti, travolti da una slavina, durante  un'escursione sulla Cima Beltovo di Fuori.

Le reazioni 
Il presidente della Giunta provinciale di Bolzano, Arno Kompatscher, esprime a nome di tutti gli altoatesini "solidarietà e vicinanza" ai parenti delle sei vittime della valanga in Valle Aurina, e ringrazia i soccorritori (circa cento col supporto di 4 elicotteri) per il "coraggioso e professionale intervento". Sul luogo della tragedia anche l'assessore alla protezione civile, Arnold Schuler.

"La macchina della protezione civile altoatesina - commenta l'assessore bolzanino Schuler in una nota - si è confermata efficiente, professionale e rapida, riuscendo ad intervenire in tempi brevi nonostante il luogo, situato ad oltre 3mila metri di quota, fosse difficilmente raggiungibile". Elicotteri, vigili del fuoco, soccorso alpino, unità cinofile, il dispiegamento di mezzi e uomini è stato davvero imponente.

Fonti di Governo hanno riferito che il presidente del Consiglio Matteo Renzi, impegnato stamani a Parigi per il vertice dei progressisti, è stato in continuo contatto con la Protezione Civile per seguire la sciagura della valanga in Valle Aurina.