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ITALIA

Sorella di Meredith, non leggerò mai la sua lettera

Amanda piange in Tv, è stato come essere travolta da un treno. In Italia? non torno

Prima intervista televisiva di Amanda Knox dopo la sentenza. La ragazza con capelli corti e maglietta rosa scoppia a piangere e afferma di non voler tornare in Italia

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Amanda Knox intervistata dalla Abc
"E' stato come essere travolta da un treno, non potevo credere a quello che stava
succedendo...ora aspetto le motivazioni, ma è stata una cosa orribile. Ora ho bisogno dell'aiuto di tutti". Queste le parole pronunciate da Amanda Knox dopo la sentenza, durante la sua prima intervista nel programma 'Good Morning America' della Abc, storico canale americano.  

 "La mia prima reazione è stata: 'Oh no, questo è sbagliato, non è possibile, è una
cosa orribile' ", ha affermato Amanda, che ha seguito la sentenza con i familiari su una tv italiana on-line. "La mia condanna è sbagliata e farò di tutto per provarlo". "Prima mi hanno trovato innocente, come possono dire che sono colpevole oltre ogni ragionevole dubbio".

Non voglio tornare in Italia
"Non sono preparata, non potrò mai desiderare di tornare in quel luogo... Voglio combattere sino alla fine". Questa la risposta di Amanda sull'ipotesi di estradizione in
Italia. 

Auguro ogni bene ai genitori di Meredith
Knox ha confermato di aver inviato una sua lettera ai familiari di Meredith, attraverso i suoi legali e "Auguro a loro - ha detto in lacrime - ogni bene".

Sorella di Meredith, non voglio leggere la lettera di Amanda
La lettera che le avrebbe scritto Amanda Knox "non l'ho vista. Mi hanno detto che c'è, ma non voglio leggerla, non ne ho bisogno". Lo ha detto Stephanie Kercher, sorella di Meredith, in una conferenza stampa a Firenze, il giorno dopo la condanna, nell'appello bis, di Raffaele Sollecito e Amanda Knox al processo per l'omicidio di Meredith.
Sul processo "non è stata scritta la parola fine - ha aggiunto riferendosi al ricorso in Cassazione - e per noi sarà difficile incontrare qualcuno prima che la sentenza sia definitiva", ha affermato parlando della possibilità di incontrare Amanda, come la studentessa americana avrebbe chiesto in una lettera alla famiglia. La sentenza di ieri "è un passo in più verso la verità e la giustizia", "nessuno - ha aggiunto - ci restituirà Meredith".  "Può essere che non sapremo mai cosa è veramente successo quella sera - ha concluso Stephanie - ci dobbiamo mettere il cuore in pace".