ITALIA
Giudice: 'Vittime lavoro come quelle terrorismo'
Amianto. Condannato Ministero della Difesa. Bonanni: "Sentenza storica"
Per il Presidente dell'Osservatorio nazionale amianto "si tratta di una sentenza storica al termine di un giudizio nel quale è stato accertato, come per altre migliaia di militari, che la vittima aveva svolto compiti operativi con esposizione a polveri e fibre di amianto in assenza totale di cautele, tra cui l'aspirazione delle polveri, o la dotazione di maschere protettive"

"Si tratta di una sentenza storica al termine di un giudizio nel quale è stato accertato, come per altre migliaia di militari, che la vittima aveva svolto compiti operativi con esposizione a polveri e fibre di amianto in assenza totale di cautele, tra cui l'aspirazione delle polveri, o la dotazione di maschere protettive". Così il Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni ha commentato la notizia che il giudice Ottavio Picozzi della sezione Lavoro del tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Difesa al risarcimento dei danni ritenendo che quelli subiti dalla vedova e dalla figlia di S.A., deceduto all'età di 55 anni per mesotelioma pleurico sinistro in seguito ad esposizione professionale ad amianto avvenuta nel periodo in cui prestava servizio nella Marina Militare, siano indennizzati anche con il riconoscimento di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo.
"Questa condanna arriva - spiega Bonanni - dopo l'inspiegabile assoluzione di due giorni fa 'perche' il fatto non sussiste' di otto ammiragli della Marina Militare (che erano imputati a Padova nel processo bis per i militari morti a causa dei tumori provocati dalla presenza di amianto nelle navi) in contrasto con quanto valutato dalla Cassazione che lo scorso novembre ha annullato con rinvio la sentenza della Corte di Appello di Venezia, emessa in data 16 marzo 2017, che aveva assolto gli ammiragli della Marina Militare, sei in origine (uno è nel frattempo deceduto), accusati per l'omicidio colposo di due lavoratori sulle navi della Marina, deceduti per mesotelioma pleurico".
"C'è da chiedersi - è la conclusione del presidente ONA - perchè, alla luce delle continue vittorie in sede civile, le vittime siano ancora costrette a far causa allo Stato perchè vengano riconosciuti i loro diritti. Continuiamo ad assistere ad un ostinato atteggiamento di chiusura dei vertici della Marina Militare".
"Questa condanna arriva - spiega Bonanni - dopo l'inspiegabile assoluzione di due giorni fa 'perche' il fatto non sussiste' di otto ammiragli della Marina Militare (che erano imputati a Padova nel processo bis per i militari morti a causa dei tumori provocati dalla presenza di amianto nelle navi) in contrasto con quanto valutato dalla Cassazione che lo scorso novembre ha annullato con rinvio la sentenza della Corte di Appello di Venezia, emessa in data 16 marzo 2017, che aveva assolto gli ammiragli della Marina Militare, sei in origine (uno è nel frattempo deceduto), accusati per l'omicidio colposo di due lavoratori sulle navi della Marina, deceduti per mesotelioma pleurico".
"C'è da chiedersi - è la conclusione del presidente ONA - perchè, alla luce delle continue vittorie in sede civile, le vittime siano ancora costrette a far causa allo Stato perchè vengano riconosciuti i loro diritti. Continuiamo ad assistere ad un ostinato atteggiamento di chiusura dei vertici della Marina Militare".