E' in corso l'incontro tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente Sergio Mattarella. Il colloquio al Quirinale è un bilaterale che precede l'incontro con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.
E sarà la Libia parte centrale del colloquio di Conte con il presidente francese. Il fine è quello di elaborare seguiti utili per la preparazione dell'evento internazionale successivo. Questa operazione di coordinamento ha già avuto avvio ieri, in occasione della riunione tenutasi a Berlino a livello di Inviati Speciali, da cui è emerso un chiaro segnale che la Comunità internazionale intende spingere per un cessate-il-fuoco e la ripresa del percorso interrotto dopo Abu Dhabi.
Conte ad al-Sarraj: "Soluzione politica unica sostenibile"
"La crisi libica rimane fonte di grande preoccupazione per il Governo italiano e la sua soluzione rappresenta un cruciale interesse nazionale. La stabilizzazione del Paese e dell'intera Regione, il benessere del popolo libico erano, sono e saranno al centro dell'azione di Governo del presidente Conte". Così fonti di Palazzo Chigi in merito ai contenuti dell'incontro che c'è stato oggi a Palazzo Chigi tra Conte e il presidente del Consiglio di Presidenza del Governo di accordo nazionale della Libia, Fayez al Serraj.
"Conte - viene riferito - ha ribadito il sostegno italiano al Governo di Accordo Nazionale e nel contempo l'invito a continuare a farsi parte attiva per un ritorno ad un processo virtuoso e pacifico. Il terrorismo è una preoccupazione internazionale. Il Presidente Conte, come in precedenti occasioni, ha invitato Serraj a fare uno sforzo importante per contrastare le frange estremiste annidate tra le milizie. L'Italia ritiene che non vi possa essere alcuna soluzione militare e che la soluzione politica sia l'unica davvero sostenibile. Con questo obiettivo abbiamo ripetutamente esortato tutte le parti in causa ad invertire la spirale di violenza e adoperarsi in buona fede per un cessate il fuoco duraturo".
"Promuoviamo un approccio inclusivo - è la posizione espressa da Conte ad al Serraj - sia con le componenti libiche, sia con la Comunità internazionale. L'Italia sostiene con coerenza il Governo di Accordo Nazionale quale Governo legittimo ed internazionalmente riconosciuto; nel contempo non possiamo non considerare la Cirenaica e le altre rappresentanze libiche come interlocutori nella ricerca di una soluzione politica. Segnalata la fortissima sensibilità dell'opinione pubblica italiana sulle gravi condizioni umanitarie, le questioni migratorie e la gestione dei centri di detenzione. Esortiamo da tempo una sinergia più forte con le agenzie Onu sul terreno e siamo promotori di un rinnovato sostegno a tutti i livelli, nazionale e con le organizzazione internazionali".
"Auspichiamo che Serraj - sottolineano da Palazzo Chigi - possa garantire un forte senso di responsabilità e confidiamo molto nella cooperazione esistente tra le Autorità competenti dei due Paesi. Continuiamo a sollecitare tutte le parti in causa ad adottare tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Operiamo di concerto con i partner internazionali e in stretto coordinamento con Salamè per porre fine al conflitto e rilanciare il processo politico. In questo senso, pensiamo che le iniziative diplomatiche in corso di organizzazione potranno rappresentare un prezioso aiuto per mantenere alta l'attenzione e promuovere una reale de-escalation. E' chiaro che ognuno dovrà fare la sua parte. Il riferimento va all'ipotesi di Ministeriale sulla Libia ai margine dell'Unga e alla Conferenza internazionale che Berlino intende ospitare in autunno. In questa roadmap ideale - osservano ancora le fonti di Palazzo Chigi - si pone anche la conferenza intra-libica quale testimonianza di una vostra concreta ownership nazionale. L'iniziativa a New York, favorita da Italia e Francia congiuntamente sotto egida Onu, può fornire un segnale importante di coesione internazionale e fare chiarezza su un percorso che vogliamo effettivamente condiviso"