Il provvedimento di riforma delle intercettazioni "verrà senz'altro bloccato". Lo annuncia il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che ha avviato "una valutazione delle risorse che sono state investite per la strumentazione che la legge rendeva necessaria", che verrà riutilizzata "perché non ci piace buttare soldi".
"Il mio impegno prioritario - ha detto il ministro - è capire le linee della riscrittura del provvedimento e su questo avvierò un confronto già la prossima settimana con procure e avvocati". Bonafede ha risposto in tal modo a una richiesta avanzata dall'Anm (l'Associazione nazionale magistrati) sulla misura che entrerebbe in vigore il 12 luglio.
Il presidente dell'Anm infatti si era rivolto al ministro nel corso di un convegno organizzato dal Csm a Roma sul codice dell'organizzazione degli uffici giudiziari. "Signor ministro, blocchi la riforma sulle intercettazioni che non raggiunge gli obiettivi che si era posta, ma che al contrario creerà distorsioni e danni alle indagini e al diritto alla difesa".