"La crescita globale non è sufficiente a ridurre l'alta disoccupazione, a prevenire la nuova mediocrità - ossia una crescita bassa per un lungo periodo di tempo - e per tagliare la povertà". Spegne così ogni ottimismo sulla buona salute dell'economia globale Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo monetario internazionale. Per quanto riguarda l'area euro - secondo Lagarde, che illustra in conferenza stampa illustrando la sua Agenda Politica Globale - è previsto un graduale rafforzamento della ripresa, ma permangono i rischi, in particolare per la bassa inflazione e il possibile "riemergere delle tensioni finanziarie per l'incertezza politica associata alla Grecia".
Inoltre, anche se i rischi macroeconomici sono diminuiti - come dimostrano la ripresa forte negli Stati Uniti e in Gran Bretagna - "I paesi in via di sviluppo non stanno crescendo quanto avevamo previsto" mette in evidenza il direttore del Fmi, precisando che la Cina le ha chiesto di inserire il remnimbi (o yuan) nel basket di valute che determinano il valore degli SDR, Special Drawing Rights, la moneta di riferimento del Fmi.
Nel corso della conferenza tenuta presso la sede dell'istituto di Washington, organizzata nell'ambito dei lavori primaverili del Fondo, l'ex ministro francese delle Finanze ha poi indicato la necessità di "fare il possibile per rilanciare il potenziale di crescita".
Per questo l'area euro Lagarde sostiene la necessità di "rimuovere i disincentivi fiscali nel mercato del lavoro". Il direttore generale del Fondo monetario internazionale chiede anche "programmi di training mirati e politiche attive nel mercato del lavoro", mosse definite "essenziali" per massimizzare il contributo del mercato del lavoro stesso alla crescita, per affrontare alti tassi di disoccupazione strutturale e per fare fronte all'invecchiamento della popolazione.
In generale, spiega Lagarde, il passo della crescita nelle economie avanzate dipende dalle politiche che possono "invertire la flessione della crescita della produttività e spingere la competitività". Il focus, specialmente nell'Area euro, dovrebbe essere su "riforme del mercato del lavoro, miglioramento dell'accesso al credito per le piccole aziende, abbassamento delle barriere all'ingresso nei mercati dei prodotti e aumento della produttività nei settori dei servizi".
Nell'Area euro serve anche "semplificare i complicati frameworks di governance fiscale". Secondo Lagarde "sarà cruciale armonizzare il consolidamento fiscale alle condizioni e prospettive economiche". Nell'Eurozona "lo spazio fiscale dovrebbe essere usato per complementare l'allentamento monetario, incluso l'aumento degli investimenti pubblici", dice Lagarde.