Dopo la guerra all'ultimo riconteggio dei voti delle elezioni e il manifesto rifiuto di accettare la vittoria del suo rivale, forse nessuno si sorprenderebbe se Donald Trump non partecipasse all'Inauguration Day cioè alla cerimonia di insediamento del neo presidente eletto Joe Biden.
E infatti potrebbe essere proprio così. Donald Trump potrebbe non presentarsi alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio giorno del giuramento davanti agli americani dello sfidante dem. Sembra che il tycoon stia seriamente pensando di saltare il rituale evento, è ciò che avrebbe lasciato intendere la portavoce Kayleigh McEnany "Lascio la risposta al presidente. Non intendo speculare sulla decisione del presidente", mentre si fa sempre più insistente la voce che Trump sia intenzionato ad annunciare la decisione di ricandidarsi alla presidenza nel 2024. "Ci vediamo tra quattro anni" va ripetendo da giorni ai suoi 74 milioni di elettori che lo hanno favorito, ma non lo hanno fatto ancora vincere.
E non demorde sull'accusa di brogli durante il voto, pubblicando ancora un video su Twitter in cui punta il dito contro il Partito Democratico e di sostenere invece la difesa del sistema elettorale americano gravemente e democraticamente sotto attacco - a suo dire - dall'anticipare troppo in fretta chi sia il vincitore, senza fare le necessarie verifiche sul voto negli Stati. "Questo è l'intervento forse più importante che io abbia mai fatto fin ora" ha detto:
Tutto questo mentre dall'altra parte del mondo secondo fonti del dipartimento di Stato ha già avviato il ritiro della metà dei diplomatici dall'ambasciata americana a Baghdad anche a causa delle tensioni con l'Iran e in vista del primo anniversario dell'uccisione, da parte di un drone americano, del generale iraniano Qassem Soleimani, considerato un leader di fondamentale importanza nel Paese del M.O.. La riduzione del personale dovrebbe essere in teoria temporanea ma viste le crescenti tensioni con Teheran non è chiaro quanto durerà.
Per quanto riguarda la spina nel fianco del presidente da alcuni considerata la vera ragione della sua sconfitta elettorale e cioè la pandemia da Covid- 19, entro la fine del mese di febbraio l'amministrazione Usa ha in programma di lasciare in dote due tipi di vaccini diversi della Pfizer-BioNTech e un numero di dosi sufficienti a far stare tranquilli 100 milioni di cittadini statunitensi, "che vuol dire più o meno la quota della popolazione a rischio, le persone anziane, i professionisti della sanità", ha spiegato l'alto responsabile dell'operazione Warp Speed del governo americano.